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Tutto il popolo pendeva dalle Sue labbra. 
Lc 19, 45-48

Poi, entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori, dicendo loro: “Sta scritto: "La mia casa sarà una casa di preghiera, ma voi ne avete fatto un covo di ladri"”. Ogni giorno insegnava nel tempio. Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi e i notabili del popolo cercavano di farlo morire; ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo, ascoltandolo, pendeva dalle sue labbra.  

Questa seconda purificazione del Tempio, non avvenne per la diretta entrata in scena del Signore, ma attraverso i servitori del Tempio, i quali furono comandati al più presto di dare notizia dell’arrivo del Signore ai mercanti, i quali si erano di nuovo ritrovati davvero in gran numero negli atri del Tempio, affinché venisse evitata la scena scandalosa successa già la prima volta. Questa precauzione però arrivò troppo tardi, poiché non appena i cambiavalute ed i mercanti di ogni specie, resi attenti dai clamori provenienti da fuori delle mura, vennero a sapere di che cosa si trattava, costoro, ben memori del comportamento tenuto da Gesù  un tempo, raccolsero al più presto le loro cose e abbandonarono precipitosamente con le loro mercanzie l’edificio.

Le frasi quindi fanno riferimento alla prima purificazione, avvenuta molto tempo prima, all’inizio dell’  insegnamento del Signore (Matteo 21, 12-13)

Il Signore entrò nel Santuario interno, ed avanzò verso il grande altare delle offerte, salendo poi gli scalini. Secondo le norme del Tempio, al popolo comune non era lecito seguire proseguire da quella parte, ma doveva fermarsi fuori, nei corridoi, da dove poteva guardare le operazioni dei sacerdoti nel Santo.

Il Signore rimase solo, visto da tutto il popolo.

Cosa vuole dirci il Signore?

Che è giunta l’ora in cui ognuno di noi deve apprendere in sé dove conducono le vie sulle quali ognuno di noi ha proceduto finora, e ciascuno deve decidersi se vuole o no andare al Padre.

(Il popolo aveva condotto Gesù nel Tempio, dove un tempo lo Spirito di Dio dimorava visibilmente ma già dalla morte di Zaccaria  Esso Si era allontanato da quelle mura, ed il luogo era diventato vuoto.)

Adesso, però, Egli si è scelto un altro luogo, ed ogni uomo può edificarsi un Tempio, se egli opera secondo le Sue parole e secondo i Suoi insegnamenti che il Signore ci ha dato.

Ciascuno si lasci portare dall’umiltà, e così poi entri per la via diritta nell’edificata Casa di Dio, che è diventata vuota, ma che deve di nuovo venire colmata dalle opere dell’amore.

Ogni atto d’amore è una pietra da costruzione per il Tempio, e questo tempio sarà coronato con il segno della sapienza e della Potenza se il fondamento sarà formato unicamente dall’amore.

Ma appunto per questo, il Signore è venuto e parla a noi, affinché possiamo imparare da Lui l’Amore che noi disdegniamo, non l’amore di noi stessi, che certamente abbiamo, ma l’amore verso il prossimo, che noi non abbiamo, il quale però ci rende simili a Dio e che soltanto tale amore può condurre a Dio.

Ecco, questa esortazione, è la seconda purificazione che il Signore opera nel nostro Tempio, che è il cuore, sede dell’anima che è Tempio vivente della presenza Divina in Noi.

Come possiamo vedere è meno travolgente di quello operato la prima volta, ove si scacciava dal nostro cuore ogni impudicizia. Liberati da ogni cecità di cuore, siamo ben in grado di decidere da noi stessi che strada seguire. Quella del Signore, o quella del mondo.