I
Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi
ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse
volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per
un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai
Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho
detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu
rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –,
a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu
bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le
opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete
a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in
me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli
sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima
Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni
non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di
costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
Sappiamo che nella legge vi era scritto che
Dio, per bocca del grande profeta, ha detto ai pii ebrei di quel tempo:
“Voi siete dèi se osservate con precisione i Miei Comandamenti, e così
fate vostra la Mia Volontà!”.
Il
Signore, quindi, si dichiara “Dio”, prima di
tutto perché Colui che è in Gesù è Dio (la pienezza dello Spirito del
Padre), poi perché è la stessa Legge che attribuisce tale titolo a colui
che osserva i comandamenti di Dio.
Gesù va oltre, e dirà più avanti “Siate
perfetti com’è perfetto il Padre vostro”. Anche a noi, a dire
il vero, questo concetto di esser dèi ci fa un po’ sorridere, prima
perché ci vediamo miseri e indifesi, poi perché ci risulta
incomprensibile di per sé il concetto di “Dio”.
In noi non c’è che una sola, minima
scintilla dello Spirito di Dio, però se questa è congiunta allo
Spirito di Dio eternamente infinito, quello che lo Spirito di Dio
eternamente infinito vuole lo vuole con Lui pure la minima scintilla che
è in noi e che è a Lui strettamente congiunta.
Se un uomo, il quale ha riconosciuto
pienamente Dio e la Sua Volontà e agisce invariabilmente in base ad essa,
e con ciò rende completamente sua la Volontà di Dio, non è forse simile
a Dio? Ma se Dio è un Signore mediante il Suo Amore, la Sua Sapienza e
Potenza, così lo è certamente, nello Spirito, anche colui che in tutto
è diventato simile a Dio.
E di che cosa costui dovrebbe rendere conto
sotto qualunque forma davanti a Dio, o perfino davanti a un uomo, se egli
pensa, vuole, parla e agisce solo dalla Volontà e dallo Spirito di Dio? Forse che la pura Volontà di Dio nell’uomo
è meno Volontà divina che in Dio Stesso, e forse che questa Volontà è
anche meno autonoma e potente che in Dio, il Quale proprio attraverso la
Sua Volontà è presente ed opera dappertutto, e quindi sicurissimamente
anche nell’uomo? Ecco perché un vero uomo può e deve anche diventare
ed essere così perfetto, come è perfetto il Padre in Cielo. Ma se
l’uomo è così, non è allora anch’egli un signore pieno di sapienza,
potenza e forza?
In noi giace bensì
nascosta una simile scintilla, ma si trova ancora nelle condizioni del
germe vivente che si cela dentro al granello di semente. Finché il seme
non viene deposto nel terreno, resta come morto; solo quando, dentro al
terreno, tutto ciò che nel seme vi è di esteriore e di materiale viene
eliminato e soltanto gli elementi meno materiali del seme stesso si
uniscono con lo spirito vivente del germe, allora questo spirito comincia
a rendersi attivo e compie poi dei prodigi quali noi ne abbiamo sentito
parlare già innumerevoli volte.
Gesù ritorna nel
Giordano, dove Giovanni battezzava.
Con Giovanni si deve
intendere la nostra coscienza; Gesù ora si nasconde nella nostra
coscienza, non mostra più i segni che Lo hanno contraddistinto per questi
brevi anni. La nostra coscienza non riuscirà a convertirci basandosi sui
segni che il Cristo ha operato, ma sulle parole che Lui ci ha lasciato.
In quel luogo, ascoltando, rielaborando i pensieri della nostra coscienza, molti di noi si convertiranno e crederanno in Lui.