In
quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in
una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta
ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta
tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che
la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto
ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata
colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Festeggiamo oggi l'assunzione di Maria in Cielo. Da Rivelazioni private ( a Luz de Maria) sappiamo che sicuramente l'assunzione è avvenuta dopo la morte di Giacomo il maggiore in Spagna, avvenuta nel 42 d.c. Da altre rivelazioni conosciamo anche il modo in cui avvenne l'assunzione di Maria:
"Maria morì dodici anni dopo il Mio rimpatrio a Betania in casa di Lazzaro, di Marta e di Maria. Solo Giovanni fu testimone oculare del suo trapasso; ma la sua malattia fu il sempre crescente amore per Me, – e la fiamma di questo amore aveva sciolto Maria e trasfigurata per l'eternità. Ma di una ascesa visibile verso il cielo non si può parlare; Maria era – e non fu più!"
Da quel giorno Maria è stata peregrina nei cuori degli uomini per riportarli al Figlio, senza sosta, senza riposo. Caratteristica che si rileva anche in questo brano del Vangelo; Maria senza indugiare, si alzò e andò verso una regione montuosa; sappiamo che la le regioni montuose hanno delle strade e dei sentieri che molte volte sembrano impraticabili, ma conducono sempre verso l'alto. La via scelta da Maria non è tra le più facili.
Sembra quasi la
fotocopia dell’annunciazione fatta dall’arcangelo Gabriele. Maria non
attendeva altro, ogni giovane ebrea desiderava poter diventare madre del
Creatore. Maria si alzò, si elevò al compito che le era stato richiesto,
e si diresse verso una regione montuosa, dove l’avrebbe attesa una vita
difficile e senza comodità. Chissà
quanti notte insonni avrebbe dovuto aspettarsi, e cosa avrebbe dovuto
attendersi dal fatto di essere la madre del corpo del Dio Vivente! Troppa
la gioia e i pensieri per poter rimanere con le mani in mano. La cugina
Elisabetta, madre del precursore Giovanni poteva aver bisogno del suo
aiuto! Sempre prodiga nel donarsi a qualcuno, Maria bussa alla porta di
chi ha bisogno.
Maria ha ottenuto
certo una grande Grazia, essere la madre del Salvatore. Io dico però che
le Grazie devono in qualche modo essere guadagnate. Se ogni giorno noi
riusciamo a non adagiarci nelle nostre abitudini, ma cerchiamo sempre di
avanzare nel nostro modo di pensare e di comportarci, presto saremo in
grado di conoscere quali talenti il Signore ci ha donato.
Quello che l’uomo
non è riuscito a dare prima a se stesso, traendolo dalla facoltà
elargitegli in origine, non gli può essere dato, senza pregiudicarlo,
neppure da Dio. Certo che a Dio tutte le cose sono possibili, ma con ciò
l’uomo non ci guadagna nulla! Se qualcuno non giunge anzitutto a
riconoscere se stesso, come potrà mai riconoscere qualcun’altro, ed
addirittura infine Dio? Ciò che l’uomo non ottiene con la sua attività
mettendo a profitto le forze e le capacità elargitegli non glielo può ne
deve far ottenere nemmeno Dio, senza giudicarlo.
In Maria, insieme a
questo desiderio di ininterrotta attività, esiste anche una vera quiete
piena di vita, e questa si trova in Dio, ed essa si traduce in Maria in un
esprimibile senso di beatitudine derivato dal riconoscersi attivo secondo
la Volontà del Signore. In questo senso di contentezza, che è quanto di
più beato si possa immaginare, nonché nella percezione chiarissima
dell’aver sempre ed ininterrottamente agito secondo l’ordine divino,
consiste appunto la ben nota pace in Dio che è la sola pace vibrante di
vita, perchè colma di potenza attiva e, conseguentemente, di vere opere.
Ecco, pace vibrante
di vita è la giunta definizione della potenza che opera in Maria
Cerchiamo di
guadagnarci anche noi tale forza in modo da poter elevare anche noi a nostro Signore un canto di gioia, per
come si è degnato di scendere e di dimorare nei nostri cuori, tentando di
elevarci dalla polvere dei nostri desideri materiali a quelli sublimi
della pura Luce del Cielo.