Si avvicinarono a Gesù i discepoli di
Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte,
mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto
finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà
loro tolto, e allora digiuneranno».
I discepoli di Giovanni rimangono nella stessa incredulità dello stesso Battista. Non vedono lo sposo.
Gli stessi discepoli di Gesù, coloro che prima erano stati discepoli di Giovanni, avevano digiunato con il Battista, in attesa di Colui presso il Quale ora sono. Giovanni e i suoi discepoli digiunavano quindi a motivo di ciò che ora i discepoli di Gesù hanno, va a dire il Signore.
Giovanni non comprese perché Gesù si fece battezzare da lui e, da allora il Battista, pur rendendo testimonianza incitato dallo Spirito, dubitava nel suo cuore, e dubita ancora, cosi come i suoi discepoli. Giovanni Battista non capì perché anche Gesù avesse iniziato a battezzare (esteriormente) con acqua, come faceva lui, e non con lo Spirito santo come gli aveva predetto il Padre (ma Gesù battezzava anche interiormente con lo Spirito Santo tutti coloro che venivano a Lui per essere battezzati con l’acqua)
Per questo motivo egli continuava a digiunare, e così i suoi discepoli, ma per coloro che credono il digiuno ha avuto fine. Se i discepoli del Battista digiunavano ancora, la colpa non era che loro, a causa della loro incredulità.
Di chi siamo discepoli noi? Chi testimoniamo con le nostre opere, con le nostre parole?
I discepoli di Giovanni non sono in grado di saziarsi il cuore e lo
stomaco pur essendo alla presenza di Gesù, perché dubitano. Così vale
per Giovanni; se il Battista avesse creduto, egli avrebbe seguito
l’Agnello, il Quale, secondo la testimonianza del suo spirito, toglie i
peccati del mondo, ma poiché la sua stessa anima dubitava di Colui del
Quale il suo spirito testimoniava in essa e per mezzo di essa, egli rimase
indietro nel deserto.
Ma ancor di più era incomprensibile come i profeti e il Battista stesso chiamavano l’umanità alla misera penitenza, mentre Gesù all’apparenza operava ed insegnava assolutamente il contrario.
Gesù chiarisce che è Lui lo sposo indicato da Giovanni e quelli che erano con Lui non potevano essere altro che gli invitati a nozze.
Ragazzi….ma manca la sposa!
Ma Gesù indica che gli invitati alle nozze sono allo stesso tempo la Sua sposa, poiché coloro che ascoltano la Sua Parola, che la custodiscono nei loro cuori e che a seconda di essa regolano le proprie azioni, quelli sono veramente la Sua sposa e sono pure ospiti Suoi alle nozze. Per quale ragione dovrebbero digiunare ed essere tristi se lo Sposo si trova con loro?
Ma
a noi, ora, lo sposo non sarà più tolto.