Gesù
continuava a parlare, insegnando nel tempio: «Come mai dicono gli scribi
che il Messia è figlio di Davide? Davide stesso infatti ha detto, mosso
dallo Spirito Santo: "Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia
destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi".
Davide stesso lo chiama Signore: come dunque può essere suo figlio?». E
la numerosa folla lo ascoltava volentieri.
Gesù
prende la parola.
Succede
anche nella nostra vita che all’interno delle nostre continue richieste
al Datore dei beni, qualche volta sentiamo uno scossone. Ci viene chiesto
qualcosa.
Cristo
ci invita alla risposta. Siamo stati sempre bravi a domandare, saremo
altrettanto bravi a rispondere? La maggior parte di noi fa le spallucce,
si rifugiano nella loro abitudine quotidiana dicendo “ma a me hanno
sempre detto così", oppure, "ho fatto sempre così”.
....
Il Signore passa veloce, non lasciarLo passare senza ascoltarLo.
La
domanda che fa Gesù ai farisei, anticipando un’altra sicura domanda
tendente a metterLo in difficoltà, è molto simile a quella fatta ai
discepoli: “Ma voi chi dite che Io sia?”
In
Marco si riprende il salmo 110 dove il Re Davide scrivendo il Salmo 110 e parlando di un suo discendente,
chiama questo suo lontano pro-pro-nipote "Mio Signore”. Signore
quindi il Dio di Israele e Signore anche suo figlio (di Davide). Com’era
possibile?
I
farisei e non solo loro, non sono in grado di dire quale fosse la
soluzione a questo mistero. Se
dei dottori della Legge quali si professavano non erano in grado di
comprendere l’antico modo di esprimersi degli ebrei, come potevano poi
intendere il loro spirito?
Il
Signore, Jehova dunque, sarebbe anche Egli stato un Signore di Davide
(Messia), dunque Egli pure il suo Signore?
E
perciò Davide non ha errato se ha parlato così: “Il mio Signore ha
detto al mio Signore”. Ma se ha parlato appunto così, risulta ben
chiaro che i Signori, apparentemente due per effetto della struttura del
discorso, non sono in sostanza che Uno e sempre lo Stesso Signore
soltanto!
O
non dite forse voi stessi: “Il mio spirito parla alla mia anima”? Non
dimora lo spirito dell’uomo nella sua anima, e non è esso quindi una
cosa sola con questa, nonostante esso, quale la vera e propria forza
nell’anima, sia un elemento nobile e più perfetto di quello sostanziale
dell’anima in sé e di per se stessa?
Possiamo
trovare in Dio due caratteristiche intrinseche distinte, quantunque esse
costituiscano il Suo Essere fondamentale originario e quindi il Suo unico
Essere indivisibile.
La
prima è l’Amore, quale l’eterna fiamma vitale in Dio; l’altra invece è la Luce, ovvero la Sapienza in Dio, quale conseguenza
della fiamma vitale supremamente chiara.
Ma
se le cose stanno così, e inconfutabilmente non altrimenti, non è
l’Amore in Dio perfettamente la medesima Gloria in Dio come la Sua
Sapienza?
Dunque,
quando Davide dice: “Il Signore parlò al mio Signore”, egli
non ha detto altro se non che l’Amore misericordioso in Dio compenetrò
tutta la Sua Sapienza e le disse: “Siedi
alla Mia destra, diventa Parola ed Essere (creato), e divieni Una cosa
sola con tutta la Mia Potenza vitale, e tutto ciò che è nemico della
Luce deve allora piegarsi dinanzi alla Potenza vitale dell’Amore nella
sua Luce!”.
Gesù
rivela la Sua divinità anche a i farisei ma questi si ostinano a chiudere
gli occhi e non vogliono rendersi conto che la grande Promessa ha trovato
ormai adempimento dinanzi a loro, e che
va insegnando le vie della vera Vita proveniente da Dio e in Dio.
La
logica umana dei farisei non riesce a penetrare la logica Divina presente
nelle Scritture. Ma
ciò che noi oggi ancora stentiamo a comprendere con la nostra piccola
mente ci
sarà svelato un po’ alla volta e sempre sarà più comprensibile da
coloro che hanno: orecchi aperti per ascoltare, occhi limpidi per vedere,
cuore puro per sentire, labbra aperte per ripetere ciò che la Logica
divina ci dice.
I
farisei capiscono che Gesù ha ragione, e che il popolo è tutto dalla sua
parte. La vacca sempre disposta a farsi mungere (il popolo) sta scappando
loro di mano, e tramano altre domande per minare la fiducia del popolo in
Gesù.
Interverrà
ancora Gesù, prima dei farisei. Non tanto pacatamente come oggi.
Il
Signore passa veloce, non lasciarLo passare senza ascoltarLo.