Risuscitato
al mattino nel primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di
Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni. Questa andò ad
annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito
che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere.
Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in
cammino verso la campagna. Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli
altri; ma neanche a loro vollero credere.
Alla fine apparve agli Undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò
per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a
quelli che lo avevano visto risuscitato. Gesù disse loro: «Andate in
tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura».
Sembra,
questo brano di Marco, un riassunto di tutti gli altri Vangeli. Sembra,
questo rimprovero di Gesù, un ammonimento verso gli increduli di oggi.
Nell’Antico
testamento, i profeti hanno ricevuto l’incarico di risvegliare e
mantenere vivo il desiderio di un Dio presente e a fianco del Suo popolo.
Nel
Nuovo Testamento, Dio stesso si incarna e cerca di far riscoprire
l’aspetto del Padre, riscoprire l’Amore.
Nel
Terzo testamento, quello dello Spirito vengono suscitati ogni genere di
nuovi profeti e veggenti che riannunciano che il Signore è l’Emmanuele,
il Dio con noi, e non un Dio distante e assente.
Oggi
come ieri la maggior parte dell’umanità ignora questi nuovi profeti;
ignora questi avvertimenti con i quali si preannuncia la seconda venuta di
Cristo nostro Signore.
Dopo
ciascuna rivelazione, che di per sé è un giudizio (nel senso che è un
avvertimento di ciò che accadrà a causa della nostra incredulità), si sono susseguite le conseguenze più
o meno catastrofiche (che sono la conseguenza del giudizio) della nostra noncuranza verso l’Amore del Padre.
Andiamo
in tutto il mondo, in base alle nostre forze, e annunciamo che il Signore
nostro Dio è risorto e ha sconfitto la morte.
Nessuno ci vuole ascoltare? Se nessuno ci ascolta, il Signore è da noi stessi glorificato per il nostro insensato comportamento, perché anche non avendo interlocutori gridiamo ugualmente il Suo Amore verso di noi.