Un
sabato Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare
e la gente stava ad osservarlo. Gesù, vedendo come gli invitati
sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: «Quando sei
invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci
sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te
e lui venga a dirti: Cèdigli il posto! Allora dovrai con vergogna
occupare l'ultimo posto.
Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché
venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora
ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si
esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Chi era questo capo dei farisei? Si trattava di Nicodemo. Si approntava a fare una cena in casa sua. Visto che tra il seguito dei Gesù c’era anche un discreto numero di coloro che erano appartenuti al Tempio, e che quindi in segreto ci tenevano ancora un po’ al loro vecchio ordine di templari, sorse tra di loro un piccolo litigio riguardo a chi avrebbe dovuto occupare i posti a capotavola alla grande mensa.
La
conseguenza fu che alcuni nuovi seguaci (ma vecchi farisei) seguendo
l’abitudine, occuparono subito i primi posti, senza porre per niente
attenzione al fatto che anzitutto il Signore Stesso non
aveva ancora preso posto, e neppure altre persone, cosa questa che
indispose visibilmente molto tanto Nicodemo, quanto Lazzaro.
Allora il Signore Si avvicinò ai due e disse:
«Udite,
nel Mio Regno non esistono ordini di rango, ma là vige unicamente questa
massima: “Chi si innalza da sé, sarà abbassato; ma chi si abbassa
modestamente da sé, sarà innalzato!” , facendo poi seguire
la parabola presente nel brano del vangelo di oggi.
E
non altrimenti sarà un giorno nel Suo Regno; chi sarà il minimo e
l’ultimo, costui sarà
veramente il primo. Infatti nel Cielo tutto è costituito inversamente
Gesù
è certo il Signore Stesso, ma, come vediamo, è mansueto e umile di
tutto cuore! Dunque anche noi dovremmo essere pure così, e in questo modo
sarà evidente al cospetto
di chiunque che siamo veramente Suoi discepoli.
Sennonché il Signore dice a chi vuole occupare i primi posti:
“Potete
restare senz’altro là dove siete! Presso di Me non ha affatto
importanza considerare il posto che uno occupa, perché ora l’importanza
del posto dipende dalla persona che lo occupa. Se Io sono il Signore,
rimango Tale qualunque sia il posto dove Mi siedo, e questo o quel posto
non conferirà mai alcuna magnificenza a nessuno!”
Possiamo
dunque vedere dov’è il
vero primo posto per ogni uomo! Nella vera profondità di umiltà è celato
per ogni uomo il posto di prim’ordine!
“LAUS
PROPRIA SORDET” (Chi si loda, si imbroda).