Ho ricevuto il Vangelo per rivelazione di Gesù Cristo.
Fratelli, vi dichiaro che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. In ciò che vi scrivo – lo dico davanti a Dio – non mentisco.
Paolo ribadisce che è stato fatto apostolo da Dio.Paolo non ha ricevuto il vangelo che predicava da nessun uomo. I Giudei mettevano in dubbio non solo il messaggio di Paolo, ma anche il suo apostolato. Non era uno dei dodici originali, ma uno venuto dopo.
Essi gettavano ombra sulla validità dell'autorità di Paolo come apostolo. Paolo affronta questo argomento con loro e vuole dimostrare che il suo apostolato si fonda sul fatto che egli è stato chiamato direttamente per rivelazione di Gesù Cristo, ed infatti dice: ; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
Paolo non ha ricevuto il suo mandato andando a scuola, e neppure tramite l'imposizione delle mani sul suo capo. Egli ha ricevuto il suo mandato e il vangelo direttamente dalla rivelazione (apokalupsis) di Gesù Cristo.
Il nome dato al “libro delle Rivelazioni” e cioè “Apocalisse”, deriva dalla stessa parola greca. Il vangelo è una rivelazione quanto lo è il libro dell'Apocalisse.Il vangelo è stato rivelato all'apostolo Paolo. Paolo non divenne un apostolo per mezzo di Pietro, Giacomo o Giovanni. Egli era apostolo perché è stato chiamato direttamente da Gesù Cristo.
Paolo, nei versetti 13 e 14 dice inoltre: "Voi avete sentito parlare della mia condotta", cioè sapevate che vita conducevo, come perseguitavo in modo feroce la chiesa di Cristo in nome del giudaismo ecc. Paolo chiama la religione a cui apparteneva "giudaismo", è interessante riflettere sul fatto che Paolo è stato salvato, non attraverso il giudaismo ma dal giudaismo.
Ora facciamo attenzione a questa enorme dichiarazione:Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.La frase, "Dio si compiacque" nel versetto 15, significa che Paolo fu chiamato per volontà di Dio. La parola "genti" nel versetto 16 si riferisce ai Gentili. Paolo non si consigliò con nessun uomo – non ricevette il vangelo da nessun uomo ma direttamente da Gesù Cristo.
Paolo prosegue nel ricordare ai lettori la sua storia personale e dice:
In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; Sicuramente questo versetto si ricollega con quanto viene menzionato negli Atti 9:26-29, ed è interessante vedere come Dio abbia ammaestrato, istruito, plasmato quest'uomo, Paolo, per poi usarlo come suo Apostolo. Dio ammaestrò Mosè nel deserto. Pose Abramo in un posto unico dove lo ammaestrò, anche Elia ebbe la stessa esperienza.
Il metodo di Dio è stato quello di porre il suo uomo nel deserto per ammaestrarlo.
Davide fu ammaestrato all'aperto, nelle tane sui monti, mentre scappava da Re Saul.
Il Signore utilizzò lo stesso metodo con Paolo. Dio lo mandò nel deserto per tre anni.
Poi andò a Gerusalemme e incontrò Pietro restando con lui 15 giorni; non ebbe contatto con gli altri apostoli fatta eccezione per Giacomo il fratello del Signore.
Come abbiamo letto, i credenti di Gerusalemme erano piuttosto contrari ad accettare Paolo come apostolo. Senza l'aiuto di Barnaba, Paolo probabilmente avrebbe dovuto aspettare molto tempo prima che la chiesa di Gerusalemme accettasse di riceverlo.
Questi uomini esitavano a ricevere Paolo perché aveva perseguitato la chiesa, ma sapevano anche che cos'era la conversione. Essi sapevano cosa voleva dire avere una esperienza che fa tremare la terra e che può trasformare un uomo. Eppure non riuscivano e credere che Saulo da Tarso si potesse convertire. Sembrava non solo improbabile ma veramente impossibile.
E’ invece fondò la comunità cristiana li dove ora c’è il Vaticano.