Gesù
disse ai suoi discepoli: «State bene attenti che i vostri cuori non si
appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che
quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si
abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a
tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».
Ci
esorta quindi ad essere avveduti ed
attenti, come detto anche nella parabola delle dieci vergini, e in quella
dei servi che aspettano alzati il ritorno dello Sposo. Ma ci dice anche a
non lasciarci abbattere dalle circostanze avverse. Non possiamo certo noi
da soli cambiare il mondo, ma ciò che il Signore ci ha chiesto è di
glorificarLo obbedendo alla Sua Parola e comunicarla ad altri nel Suo
amore. Come? La soluzione è nei due versetti successivi, che oggi vengono
velati ai nostri occhi: "di giorno Gesù insegnava nel tempio; poi
usciva e passava la notte sul monte detto degli Ulivi. E tutto il popolo,
la mattina presto, andava da lui nel tempio per ascoltarlo."
Questi versetti menzionano il fatto che la gente si alzava presto per andarlo ad ascoltare; questo perché le Sue parole, pur essendo dure, avevano in sé la speranza.
Ed è questo il più grande miracolo del Signore: la Sua Parola
Il valore di noi tutti come persone è legato alla nostra relazione con Lui ed al fatto che se Lo amiamo saremo con Lui al Suo ritorno.
Nello
stesso modo in cui Gesù tramuta l’acqua in vino, nello stesso modo
Egli, attraverso la Sua parola e la Sua Dottrina, tramuta la nostra
vecchia, marcia ed opaca acqua della fede in acqua vivente al miglior
vino. La Dottrina impressa nel cuore opererà in noi i segni più
beatificanti della vera ed eterna vita, che è molto di più che se il
Signore ora, innanzi a noi, operasse ancora altrettanti miracoli e grandi
segni. Con l’andare del tempo infatti, i segni avrebbero man mano minore
efficacia sulle generazioni future, mentre ne avrà molto di più la
Dottrina che verrà loro trasmessa, la quale ha in sé la più chiara e la
più indiscutibile Verità!
I
segni potranno anche passare ma la Dottrina del Signore, secondo la Quale
ogni uomo deve riconoscere Dio, credere soltanto in Lui, amarLo sopra ogni
cosa e amare il prossimo come se stesso, non potrà mai venire messa in
discussione dato che, in primo luogo, senza di essa non potrebbe
sussistere qui sulla Terra una
convivenza sociale ordinata nel tempo e nella materia, e in secondo luogo
perché senza di essa e il suo attivo adempimento, nessuna anima potrebbe
ricevere da Dio la vita eterna.
Chi
Lo cercherà nelle Sue opere e segni, si assumerà un lavoro molto pesante
e faticoso, e molto facilmente verrà paralizzato dal grande peso e grande
carico; chi invece cercherà
il Signore nell’amore e per mezzo dell’amore, costui Lo troverà
presto e facilmente in sé, quale Forza di ogni vita, e quando ha trovato
il Signore, allora ha anche già trovato Tutto, e cioè la Vita eterna, la
sua Potenza, Forza e Sapienza.
Quando l’aria è quieta, è anche nitido e sereno sulla Terra; ma se venti impetuosi soffiano in diverse direzioni, presto arrivano delle nuvole nere e oscurano la luce. Le nostre brame sono simili ai venti; a causa di esse noi veniamo circondati da preoccupazioni di ogni genere, che impediscono il fluire in noi della luce di Grazia, come le nuvole che, sospinte dai venti, impediscono ai raggi del sole di cadere sulla Terra.
Noi non dobbiamo affatto preoccuparci, e tutte le nostre brame e le conseguenti preoccupazioni dobbiamo indirizzarle al Signore e affidarle ad Esso, affinché abbiamo quiete e il Signore possa costantemente fluire in noi.