Pietro, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù
amava, quello che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva
domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, vedutolo,
disse a Gesù: «Signore, e lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che
egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu séguimi». Si diffuse
perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù
però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che
rimanga finché io venga, che importa a te?».
Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha
scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora
molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una,
penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si
dovrebbero scrivere.
Se a Pietro Gesù
aveva predetto la sua fine, e intrinsecamente quella della Chiesa che
rappresenta, con le parole riferite a Giovanni Gesù non fa riferimento
alla persona di Giovanni ma alla sua parola scritta. Il suo vangelo è
l'apice della Verità recepita da un uomo.
Ascoltiamolo, studiamolo, approfondiamolo, e comprenderemo la verità che
si adombra nelle sue parole. Non è facile descrivere i sentimenti che
Pietro provava verso Giovanni.
Giovanni non era d’accordo
quando Pietro disse “Tu sei il Figlio dell’Altissimo” perché
questo presupponeva una seconda Personalità rispetto a quella del Padre.
Giovanni affermava che in Gesù dimorava corporalmente la Pienezza della
Divinità. Come Figlio - che però non era e non poteva essere un'altra
Personalità - Giovanni riconosceva soltanto il Suo Corpo in quanto esso
costituisce il mezzo per un determinato scopo, ma nel complesso Gesù è
tuttavia identico alla Divinità dimorante in tutta la Sua Pienezza in Gesù
Stesso.
Se a Pietro Gesù
aveva predetto la sua fine, e intrinsecamente quella della Chiesa che
rappresenta, con le parole riferite a Giovanni Gesù non fa riferimento
alla persona di Giovanni ma alla sua parola scritta. Il suo vangelo è
l'apice della Verità recepita da un uomo.
Ascoltiamolo, studiamolo, approfondiamolo, e comprenderemo la verità che
si adombra nelle sue parole. Non è facile descrivere i sentimenti che
Pietro provava verso Giovanni.
Giovanni non era d’accordo
quando Pietro disse “Tu sei il Figlio dell’Altissimo” perché
questo presupponeva una seconda Personalità rispetto a quella del Padre.
Giovanni affermava che
in Gesù dimorava
corporalmente la Pienezza della Divinità. Come Figlio - che però non era
e non poteva essere un'altra Personalità - Giovanni riconosceva soltanto
il Suo Corpo in quanto esso costituisce il mezzo per un determinato scopo,
ma nel complesso Gesù è tuttavia identico alla Divinità dimorante in
tutta la Sua Pienezza in Gesù Stesso.
Giovanni
è l’amore, Pietro è la Fede; la fede può molto, ma l'amore può
tutto. Simon Giuda era davvero una roccia nella fede, ma Giovanni era puro
diamante nell'amore, ed è per questo motivo che egli vede anche più
profondamente di tutti. Perciò egli Era il vero e proprio biografo di Gesù.
Il Signore gli darà da scrivere molte cose che saranno per noi tutti
ancora degli enigmi. Infatti in un tale amore vi è posto per moltissime
cose; nella fede invece c’è posto soltanto per qualcosa di definito e
limitato, e ciò secondo il detto: “Fino a qui e non più oltre!”.
Atteniamoci dunque soltanto al giudizio dell’apostolo prediletto, poiché
egli descriverà e tramanderà perfettamente al mondo la vera figura del
Signore.
Ecco
che a Pietro è stato necessario che il Signore gli dicesse: “SeguiMi”,
mentre al vero amore, quello di Giovanni ma anche della Maddalena, non è
stato necessario mai nessun “SeguiMi”.
Siate
aderenti ai testi sacri, la Bibbia sia interpretata seguendo lo Spirito
santo e non seguendo l’ispirazione data dalle culture o dalle mentalità
di epoche che, cambiando non fanno più comprendere quello che la Verità
semplice vuol dire. Autenticità si ricerchi nella tradizione e non
sovrastrutture fasulle.
Io sono la Verità e la Via, Io sono la Vita: seguiteMi.
P.S. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.