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Si trasfigurò davanti a loro.
Mc 9, 2-13

Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».
E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elìa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io però vi dico che Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui». 

                                            

L’attuale Tabor è alto circa 520 metri, ed è molto distante dal luogo ove si trovavano Gesù e gli apostoli. Essi infatti erano da pochi giorni in un insenatura sul lago di Galilea non molto distante dal luogo ove si trovavano giorni addietro, ossia la periferia di Cesarea di Filippo.

Il vero monte Tabor doveva essere molto più alto, diciamo oltre i duemila metri, e si trovava molto vicino al lago di Galilea.  Il vero Tabor non è quindi quello attuale; non è quindi il monte mostrato in foto.

Il Signore condusse solo Pietro, Giacomo e Giovanni, apostoli sulla fede dei quali poteva  già venir edificata una casa.

Chi rappresentano questi tre apostoli?  Pietro che rappresenta l’uomo esteriore, che però indirizza tutte le sue forze verso l’interiore. Giacomo rappresenta l’anima dell’uomo, che è puro e si regola in tutto secondo l’ordine del Signore, ma che comunque deve combattere dure battaglie assieme all’uomo esteriore per poi condurlo a sé e rendersi immortale nello Spirito unitamente ad Esso. Giovanni rappresenta lo Spirito puro nell’uomo che è una sola cosa con Gesù. E’ quindi il Suo Amore. 

Cos’è che permette a Gesù di trasfigurarsi davanti ai tre apostoli? Lo stato degli apostoli stessi; alla vista di quel immenso spettacolo, (si dominava quasi tutta la Galilea, la Giudea e la Palestina, nonché una parte del mare Mediterraneo) si trovarono come trasfigurati, Lo ringraziarono dal profondo dell'anima per lo straordinario, indicibile godimento a loro concesso, ed allora anche Gesù venne trasfigurato in modo tale che la Sua faccia splendeva come il sole, e le Sue vesti si fecero di un candore tanto radioso da sembrare neve fresca illuminata dal sole.

Ecco cosa permette al Signore di trasfigurarsi di fronte a noi, ieri, oggi e sempre. E’ l’abbandono totale alla sua volontà accettata e riconosciuta come volontà nostra , la contemplazione di ciò che il Signore fa della (e nella) nostra vita, il crescente amore nei nostri cuori vero il Signore. Tutto ciò ci mostrerà il vero volto del Signore.

Solo quando il nostro intimo sarà colmo della verità fondata nella fede e del buono, che ne deriva, e sarà fondato nell'amore, ci renderemo conto che saremo contemporaneamente in Terra e in Cielo. E dato che è proprio questo stato dell’anima ci trasfigura dinnanzi al Signore, anch’Esso si trasfigurerà dinanzi ai vostri occhi, affinché ci possiamo accorgere di essere di fatto in Paradiso e in Cielo allo stesso tempo. 

Il vero Cielo e il vero Paradiso consistono unicamente nel fatto che noi crediamo in Cristo, che facciamo secondo quanto Ci insegna e infine che Lo amiamo con tutto il nostro cuore con i fatti; soltanto in questo modo possiamo possedere in noi il vero Regno di Dio senza di che del resto non ne esiste uno da nessuna parte in qualsiasi altro luogo. Ma quando questo Regno è in noi, allora esso esiste dappertutto, nella sua piena realtà, in tutta l’intera infinita. 

Apparvero quindi i due profeti, Mosè ed Elia, e cominciarono a ragionare con Gesù in un chiaro linguaggio riguardo a quello che sarebbe dovuto accadere di Gesù entro un paio d'anni.

I tre apostoli si sentirono pervasi da tanta delizia e felicità che poi Pietro esclamò ad alta voce: Signore! Qui è bello stare; vogliamo edificare qui la nostra eterna dimora, consistente nelle tre capanne, cioè dell’Amore, della Sapienza e della Potenza che deriva dai due precedenti!

Però, fino a che non comprendiamo che queste tre capanne Gesù, Mosè ed Elia devono essere un’unica capanna nell’uomo o, in altri termini, finché l’Amore, la Sapienza e la Potenza non vengono accolte in una e non in tre capanne, risuonerà sempre la voce dalla nuvola, che è l’immagine del massimo riconoscimento celeste: “Questo solo è il Mio amato Figlio. Questo soltanto voi dovete ascoltare!”. E ciò è come se dicesse: “Questo solo è l’Unico Dio; voi dovete dimorare non in tre: in Lui solo, se volete avere la vita eterna!”.

I tre apostoli si destano, e non vedono più né Mosè, né Elia, e non percepiscono più nessun’altra voce, se non solo Gesù e la Sua Parola! Ma Questa proibisce loro di annunciare al mondo qualcosa riguardo a quanto accaduto.

Ciò sarà possibile solo dopo molte prove e cimenti dell’ anima, nella quale Gesù non sia risorto nel cuore dell’uomo, in tutta la Potenza e la Forza dell’Amore e della Sapienza; e in senso più ampio finché il mondo dell’uomo in sé non sia stato crocifisso ed ucciso e lo spirito nell’uomo non sia risorto e da ciò scaturisca un equilibrio nell’uomo, come è stato indicato attraverso Pietro, Giacomo e Giovanni, egli non può venir condotto sul monte del profondo e sommo riconoscimento di Dio e della Vita eterna.  

Cercate innanzi tutto Me, il Mio Regno e la Mia Giustizia che è l’Amore; allora tutto il resto vi sarà dato come una libera aggiunta (Matteo, 6, 33). Ma se voi cercate solamente la Sapienza e la sua forza, a voi toccherà la stessa sorte dell’uomo che seppellì il talento ed a cui venne tolto anche quello che aveva cosicché il suo retaggio fu la fitta tenebra. State attenti a ciò molto profondamente, se volete partecipare alla Trasfigurazione! Amen.