«Nessuno
può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà
l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammóna.
Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che
mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che
indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del
vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano
nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse
più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere
un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito?
Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non
filano.
Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva
come uno di loro.
Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà
gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non
affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa
indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro
celeste infatti sa che ne avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi
saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il
domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun
giorno basta la sua pena».
Cosa ci dice il Signore nel primo versetto?
Non volere stare con un piede in due scarpe perchè così non cammini.
Questo testo è già esposto apertamente e liberamente in tutto il suo significato, e ha il suo senso spirituale così apertamente esposto che quasi ogni uomo lo può toccare con mano per la sua necessità. In generale però si può tener presente questo: non è nell'insegnamento verbale del Signore la parte più difficile da comprendere, bensì il più difficile è sempre nelle Sue azioni.
Perché dunque?
L’insegnamento dovette essere esposto in modo tale da poter essere compreso senza tanta fatica anche dal mondo; infatti che gioverebbe al mondo intero un insegnamento stilato in profondissima sapienza? Esso sarebbe per il mondo proprio quello che per noi è più o meno la lingua giapponese; il mondo non ne capirebbe mai neanche uno jota.
Prendiamo ad esempio la Rivelazione di Giovanni, stilata in una sapienza un po’ più profonda! Abbiamo già pur affrontato su di essa talune spiegazioni, ma fondamentalmente non sappiamo ancora che cosa dobbiamo farne di questa rivelazione e che utilità abbia accanto al Vangelo.
Perciò dunque il Suo insegnamento era sempre esposto in modo tale che può essere capito subito dal mondo intero nel suo vero significato. Colui che osserva in pratica il senso letterale, adattissimo allo scopo e facilmente comprensibile, tanto più facilmente arriva poi già al senso spirituale che vi è contenuto in modo molto aperto.
E così il testo presente appartiene a quella parte del Suo insegnamento che dai Suoi discepoli non fu definita dura, e neanche appartengono alle parabole, che i Suoi discepoli non sempre capivano, bensì esso appartiene a quella parte del Suo insegnamento, in cui i Suoi discepoli dicevano: "Ora dici apertamente quello che vuoi, e noi Ti capiamo!".
Che cosa contiene perciò questo testo? Null’altro che una semplice fraterna-amichevole messa in guardia dal mondo, e Gesù con ciò vuole indicare che gli esseri umani devono mettere tutte le loro preoccupazioni su di Lui e cercare solo il Suo Regno nell’azione; tutto il resto verrà loro aggiunto come libero dono.
Ciò è dunque il senso naturalissimo di questo testo, nel quale però si può anche già toccare con mano il senso spirituale. Infatti ciò che è sconsigliato per il corpo, vale anche per l’anima e per lo spirito, e potrebbe suonare press’a poco così: "Non affliggetevi angosciosamente a formare le forze spirituali della vostra anima con ogni genere di faticoso studio! Non preoccupatevi delle università e di qualsiasi laurea, bensì amate Il Signore, vostro Padre, e Lui vi darà gratis la sapienza degli angeli, e questo sarà certo di più che se aveste conquistato tutti i berretti di laurea e i diplomi del mondo!".
Qui si colloca bene anche il testo: "Che giova all’uomo se guadagnasse tutto il mondo, ma intanto subisse danno alla sua anima?". Chi non sa ciò che avverrà di lui un giorno, mostra già di avere un’anima danneggiata. Ma come un artista con uno strumento danneggiato non è in grado di eseguire niente di notevole, così anche uno spirito, con un’anima fortemente danneggiata dal mondo, non può produrre niente di notevole per la vita eterna; infatti la sua energia la deve impiegare per colmare le lacune dell’anima.
Perciò nessuno, sia riguardo al corpo, sia anche all’anima, deve poi preoccuparsi di che cosa mangerà e berrà e di che cosa si vestirà, poiché di tutto questo Si preoccuperà Lui, se egli per amor Suo è operoso secondo il Suo Insegnamento.
"Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena".
In questo versetto è possibile dare una infinità di significati spirituali, ma prima di tutto voglio ricordarsi una cosa che disse Gesù ai suoi apostoli: "Io sono con voi tutti i giorni".
Già solo grazie a questa frase dovremmo poter godere delle beatitudini che Lui ha enunciato. Ci dice che dobbiamo occuparci dell'oggi, della nostra quotidianità, di essere pane vivo quotidiano per i nostri prossimi.
Occuparci, non pre-occuparci. A preoccuparsi ci pensa il Signore. In che modo? Attraverso un'altra sua frase: "Venite a Me voi tutti che siete affaticati e stanchi, e Io vi ristorerò".
Allora, proviamo a dare un crescendo di significati spirituali a questo versetto;
- "Non preoccupatevi" equivale a dire non profetizzate; "per il domani", significa per la somma Sapienza dell'eterno Spirito da Dio; poiché il domani sarà preoccupato delle cose sue, cioè questa Sapienza non ha bisogno di nessun aiutante. "È sufficiente che ciascun giorno abbia il suo affanno" cioè vi basti che ad ogni spirito ripieno dell'Amore per il Padre sia data una parte ben proporzionata della Sapienza, a seconda della potenza del suo Amore.
Questo però è il senso più facilmente comprensibile. Ora ne segue un altro:
- "Non affannatevi per la pienezza delle eternità future, poiché esse sono già compiute nello Spirito del Signore. E' più che sufficiente che dinanzi agli occhi vostri il presente sia infinito".
- "L'Amore non abbia nessuna preoccupazione per la Sapienza; è sufficiente che la Sapienza si preoccupi dell'Amore, dato che l'Amore è il fondamento di ogni Sapienza".
- "La Vita non chieda quale sarà il giorno della morte, poiché la morte si prende essa stessa cura del suo giorno; a voi invece basti il giorno della Vita".
- "Non bruciate di giorno l'olio nella lampada, perché il giorno ha il suo lume, mentre è necessario che la notte non vi manchi l'olio e non fate soffrire il vostro cuore col barlume della lampada affinché in esso non si spenga il lume per il giorno della Vita".
- "Una parola libera non cerchi la sua essenza, perché parola ed essenza sono una sola cosa, perché del resto ad ogni parola la sua essenza è propria".
- "Un dono è giusto, quando il donatore è un donatore saggio; perciò non preoccupatevi del dono, quanto piuttosto del donatore, poiché è attraverso il donatore che il dono viene santificato".
- "Non vogliate essere giudici alla grande Ruota dell'Infinito, poiché per Questa basta un Giudice solo, a voi viene data invece una vostra ruota; fate in modo che questa rimanga sempre nel binario della Vita".
In questo testo dunque, un significato segue l'altro fino all'Infinito ed ogni significato svelato ha nuovamente in sé, cioè su di sé e per sé l'Infinito. Per questo motivo, voi non dovete considerare come facili quei testi dall'apparenza semplice, poiché quanto più aperto risulta il senso letterale, tanto più profondamente vi è celato quello spirituale-celeste.
Cercate innanzi tutto Me, il Mio Regno e la Mia Giustizia che è l'Amore; allora tutto il resto vi sarà dato come una libera aggiunta (Matteo, 6, 33).
Ma se noi cerchiamo solamente la Sapienza e la sua forza, ci toccherà la stessa sorte dell'uomo che seppellì il talento ed a cui venne tolto anche quello che aveva cosicché il suo retaggio fu la fitta tenebra.
Ma Signore, Tu vuoi tutto per Te??
Si, a chi Mi ama, Io chiedo
tutto e dono tutto.
Pensa a Me e sarai
sereno.
Occupati di Me e non sarai più angosciato.
PortaMi agli altri e non ti annoierai.
Questa è la vita eterna iniziata sulla terra dai miei fedeli.