Gesù
disse ai suoi discepoli: «Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini,
anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma
chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli
di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi
bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato. Quando vi
condurranno davanti alle sinagòghe, ai magistrati e alle autorità, non
preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; perché lo Spirito Santo
vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
Cosa intendeva Gesù parlando della bestemmia contro lo Spirito santo che non può essere perdonata? La risposta ci viene indicata nel commento del versetto presente in Marco 3, 30 Egli parlava così perché dicevano - ha uno spirito immondo. Queste persone non avevano bestemmiato o imprecato contro nessuno, non nel senso che intendiamo noi ora, ma dichiaravano che le opere di Gesù non erano da Dio, ma da Satana, cioè rifiutavano di credere in Gesù Cristo come Figlio di Dio.
Cristo è morto per tutti i peccati, non c’è quindi nessun peccato che possiamo commettere che Dio non ci perdoni se siamo veramente pentiti. Non è un’azione, un atto a essere imperdonabile, ma l’atteggiamento del non credere e non accettare Gesù Cristo e quindi Dio.
Non è il pronunciare parole blasfeme che condanna una persona, ma l’atteggiamento del suo cuore, cioè una condizione permanente di resistenza e rifiuto di Dio e della Sua Parola.
Questo è il peccato contro lo Spirito Santo: resistere alla sua opera di convinzione. E' un autoescludersi.
Cosa ci verrà chiesto, nel trapasso dalla morte alla vita, dall’angelo che sarà al nostro fianco? Ci dirà pressappoco così: “Tu per il mondo sei morto secondo il corpo e sei ora - vivo per sempre secondo la tua anima e secondo il tuo spirito - qui nel vero e proprio mondo della vita degli spiriti. Ma io sono l’angelo del Signore, a te inviato per ridestarti e condurti per la retta via al Signore, tuo Dio e nostro Dio, al Padre tuo pieno di Amore, Pazienza e Misericordia. Colui che è anche nostro Padre, santo, santissimo. Ora sai tutto, agisci ora di conseguenza e sarai ultrafelice come noi eternamente!”.
Chi
non riconosce il Signore manderà “al diavolo” l’angelo, e si
traccerà da solo la strada da seguire. Ma chi riconosce il Signore, non
avrà alcun dubbio a seguire l’indicazione dell’angelo.
Questo
credere, questo riconoscere che Gesù è il Figlio di Dio, permetterà un
cammino di conversione nel quale ogni nostro pensiero e parola sarà
permeato dallo Spirito di Dio che ci illuminerà, quindi, su cosa dire
quando verremo interrogati per poter essere tratti in inganno da coloro
che hanno intenzioni di denigrarci.
Cristo è in noi e noi in Cristo: niente è più importante per la nostra salvezza.