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Verrà Elia e ristabilirà ogni cosa.
Mt 17, 10-13

 

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
 

 

Perché dunque si dice che deve venire Elia? Perché nel generale appiattimento spirituale che sta attraversando l’umanità in questo periodo, è impossibile che la Parola di Cristo possa farsi strada nei cuori degli uomini; l’umanità non è infatti in grado di stabilire il contatto con il mondo spirituale, né vorrebbe e potrebbe accogliere delle comunicazioni da questo mondo. L’umanità è intrisa nel mondo, segue le sue correnti. Pochi, d’altro canto sono gli uomini che amano a tal punto il Signore da poter essere cassa di risonanza della Sua Voce.

 

Perciò il mondo spirituale, la realtà nella quale vivono gli esseri di Luce (angeli), devono cercare dei mediatori, dei vasi idonei sulla Terra nei quali poter confluire l’Irradiazione della Parola di Cristo; dove vi è qualche mancanza, gli esseri di Luce stessi scendono sulla Terra per essere un anello di comunicazione tra gli uomini e il mondo spirituale, incorporandosi come uomo, per fungere da mediatori tra il Signore e gli uomini. Ecco perché il Battista era “quell’Elia che doveva venire”; l’arcangelo Michele, spiritualmente presente in Elia, è di nuovo presente anche in Giovanni il Battista

 

In quest’ultimo tempo prima della fine, sono incorporati un gran numero di esseri di Luce per aiutare noi, che siamo abbagliati ed ignari, che viviamo in modo sbagliato e perciò ci troviamo in grande miseria. Noi stessi non siamo a conoscenza del nostro basso stato spirituale e delle sue conseguenze, e quando  veniamo ammaestrati con insegnamenti su questo argomento, non  crediamo.

 

Ma quella realtà celeste, dove c’è Luce, ospita degli abitanti che guardano inorriditi il trambusto nel buio della Terra, e questi hanno il desiderio di accorrere per aiutarci, per salvare ancora coloro che non oppongono resistenza e che si affidano alla loro guida. Gli esseri di Luce sono incorporati come uomini, e hanno come scopo aiutare ed istruire l’uomo.

 

Ma noi non riusciamo a riconoscere negli uomini questi esseri di Luce, come anche loro non sono consapevoli di provenire dall’Alto, nonostante come uomini tendano seriamente verso l’Alto.

 

Un essere di Luce, riconoscibile senza velature dagli uomini, non sarebbe utile all’umanità come esempio, perché gli uomini ancora caratterizzati da debolezze ed errori non si sentirebbero mai in grado di raggiungere mai questo esempio.

 

Soltanto degli uomini che incorporano esseri spirituali particolarmente elevati sono a conoscenza della loro missione e provenienza, e comunicano anche questo agli uomini, nonostante non trovino nessuna fede in loro.

Tali alti esseri di Luce sono però anche riconoscibili a colui che li vuole riconoscere, perché la loro missione consiste poi sempre di agire apertamente e non nel nascondimento, perché a quel punto non soltanto singoli uomini, ma tutta l’umanità deve avere conoscenza dell’agire sopranaturale, della Forza e Potenza e della Meraviglia del Signore che non vuole lasciare sprofondare le Sue creature nell’oscurità, e perciò manda una Luce oltremodo e chiaramente splendente dall’Alto.

 

Ed egli rispose: “Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa.”

 

Ora ci viene detto: riconosceremo ben colui che passa sulla Terra con la spada fiammeggiante della sua bocca. Non uno dubiterà della sua parola, perché sarà divina derivante dal flusso dell’Amore più profondo di Dio.

 

Non cerchiamo quest’uomo nello splendore e nel fasto, il suo nome è minimo, sconosciuto,  ma il suo corpo sulla Terra non lascia trasparire la figura dell’arcangelo Michele che lo adorna spiritualmente. Annuncerà ancora una volta il Signore, come lo ha fatto prima della Sua comparsa nella carne sulla Terra. Era il Precursore del Signore e lo sarà anche ora di nuovo. Lui vede tutto in trasparenza e sa anche della sua sorte terrena, perché anche questo fa parte dell’Opera di Redenzione, alla quale lui partecipa per amore degli uomini.

 

Lui viene come destatore della coscienza degli uomini, lui viene come voce nel loro deserto spirituale, come raddrizzatore dei sentieri, delle vie, per poter riconoscere il Cristo, prima della Sua ultima venuta.