Gesù,
chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete
bene: non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa
contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo».
Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo
interrogarono sul significato di quella parabola. E disse loro: «Siete
anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra
nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel
cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi
tutti gli alimenti.
Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo.
Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni
cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità,
inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste
cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo».
Pensate
a quale giovamento potevano portare i precetti umani stabiliti da coloro
che hanno l'apparenza della sapienza ed una spiritualità ed umiltà
ipocrita e simulata che al tempo di Gesù dicevano:“Se tu guardi una
donna, hai peccato; se mangi cibi impuri, proibiti da Mosè, ti sei
contaminato per tutto il giorno; e se tu tocchi un pagano, e scambi con
lui più di tre parole, devi renderlo noto al sacerdote del tempio,
affinché egli ti purifichi dinanzi a Dio!”.
Nel
loro interno tali presunti sapienti erano pieni di sporcizia, di cupidigia
e di meretricio, ed esercitavano segreto commercio con tutti
i pagani, impiegando tutte le loro forze allo scopo di non guastare la
segreta amicizia che avevano con loro.
Il
corpo ha i propri bisogni, al pari dello spirito, perché esso ha le sue
necessità e le sue esigenze; di conseguenza si deve anche dare allo
stesso, nella giusta misura, ciò che
Dio gli ha destinato, e dobbiamo mangiare ciò che ci viene proposto ed
offerto, poiché il corpo ha bisogno di cure, come lo spirito ha bisogno
della sua libertà. Di cosa
può mai vantarsi colui che ha digiunato nel suo stomaco, ma che ha
riempito il suo cuore d'ogni sorta di pensieri perversi? Non sarebbe ben
più saggio digiunare nel cuore, anziché nello stomaco? Come si può
essere tanto stolti da convincervi che al Signore è più gradito se
taluno mangia del pesce, anziché della carne di un animale?
Il
Signore non si compiace del digiuno dello stomaco, bensì di quello del
cuore; nel cuore dunque digiuniamo giorno e notte, e in tal modo digiuneremo
in spirito ed in verità! Spogliamoci dell'uomo vecchio e vestiamoci del nuovo in
Cristo, che viene rinnovato per la conoscenza di Lui, e ciò secondo
l'immagine di Colui che lo ha creato.
Secondo
Mosè una donna adultera è presso gli ebrei davvero una peccatrice che
deve venir lapidata al più presto possibile da chiunque la incontri per
primo dopo il misfatto. Gesù però ci insegna che chi accoglie in casa
propria la fuggitiva e cerca di salvarla doppiamente, cioè nello spirito
e nel corpo, costui verrà guardato un giorno dal Signore con occhio
amichevole, ed i suoi peccati saranno scritti sulla mobile superficie
della sabbia ed il solco della scritta sarà disperso dai venti. Ma chi
invece getta contro di lei una pietra ed egli stesso non è del tutto
esente dal peccato, costui deve attendersi un giorno da parte del Signore
un aspro giudizio! Infatti colui che Gli riporta quello che era perduto,
sarà un giorno trovato degno di un alto premio nel Regno dei Cieli. Ma
colui che giudica, sia pure giustamente secondo la legge, costui verrà un
giorno pure giudicato con giustizia e con severità secondo la Sua Legge.
In
verità chi cerca di recuperare ciò che era perduto, anche se si fosse
macchiato di qualche peccato che la sua carne di quando in quando lo
costringe a commettere, egli è un fratello del Signore e la sua anima
cammina continuamente nel Suo Spirito.
Anche
gli angeli spesso devono scendere nell'Inferno, nella palude di tutti i
vizi, e quando essi ritornano sono di nuovo così puri come in precedenza
nel sommo di tutti i Cieli. E ciò si
verifica non di rado con i fratelli del Signore su questa Terra.
Dunque, colui che in seguito al peccato poi si è reso ben umile, costui tramite il peccato non ha fatto che discendere come un angelo soltanto per qualche istante nell'Inferno, per mettervi pace ed ordine, ma come vi sale fuori, egli ne prova disgusto e nausea e la sua anima rimane pura come prima. Ma colui che dai propri peccati è trascinato nell'orgoglio, e quale peccatore persiste nell'orgoglio, costui è già un demonio, per quanto nel suo esteriore possa apparire puro dinanzi agli occhi degli uomini.
Allontaniamo dal nostro cuore ogni minima traccia di orgoglio e superbia, e troveremo sempre meno intralci nel nostro cammino.