In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro,
abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo
vietato, perché non era dei nostri». Ma Gesù disse: «Non glielo
proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e
subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi.
Anche oggi c’è un’idea di esclusivismo e di elite tra
i cristiani. Ognuno si sente migliore dell’altro, nell’altro c’è
sempre un qualcosa che “non va”.
Ma proprio per questo, per il Suo apostolato, il Signore
sceglie una persona diversa dall’altra. La loro sapienza sicuramente sarà
elemento di divisione. Li unisce solo l’amore per Cristo e per i
fratelli.
Ecco che l’amore per il Signore dona al fedele credente
la Potenza e la Forza propria del Suo Maestro. Anche questo “uno”, che
si chiamava anch’esso Giovanni, (era uno dei due paralitici guariti a
Sichar, in Samaria, alla discesa del monte sul quale era stato enunciato
il discorso delle Beatitudini), rientra nella grande famiglia dei figli di
Dio. Gesù aveva destinato Giovanni il paralitico proprio ai samaritani
Colui che riesce a scacciare i demoni, lo può fare solo in
virtù del grande amore per Dio. Esso sicuramente non può pensare e
parlar male del Signore, perché la sua volontà diventa uguale a quella
del Signore Stesso.
E’ proprio quel diventare una cosa sola con il Signore
che automaticamente fa sì che tu abbia la stessa forza, lo stesso amore,
la stessa potenza attraverso il quale il Signore operava.
Chi è
per il Signore, non può essere contro i discepoli del Signore che lo
testimoniano con amore e non con l’intelletto. All’interno di questi,
non ci si può interrogare su “chi
sia dei nostri”. L’amore per il Cristo è il più grande di tutti,
e chi possiede questo amore si riconosce piccolo ed incapace di grandi
pensieri.