Gesù
disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dal praticare le vostre buone opere
davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete
ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come
fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli
uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando
invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua
destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede
nel segreto, ti ricompenserà.
Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando
ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli
uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu
invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il
Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà. E
quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si
sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità
vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando
digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda
che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che
vede nel segreto, ti ricompenserà».
Questi versetti hanno il loro grande significato e si prestano ugualmente in modo speciale per questo nostro tempo, in cui l'ipocrisia e la simulazione hanno raggiunto il sommo grado: alcuni corrono nelle chiese solo per essere visti come uomini devoti e per entrare nelle grazie di qualche autorità ecclesiastica; altri per oziare un po' in chiesa, od altri ancora, perché in qualche angolo hanno appuntamento con i loro innamorati.
Poi non mancano le persone che vanno soltanto per criticare con il vicino o con la vicina gli altri frequentatori o per vedere che vestiti porta questo o quello. Ci sono quelli che frequentano la chiesa più per far contenti i familiari che per convinzione, e per essere presi in considerazione dagli stessi, per essere lodati, ed alle volte anche premiati in un certo qual modo.
Ci sono taluni che vanno in chiesa per stornare certi sospetti a loro carico.
La parte migliore frequenta la chiesa con una mezza fede, con termini migliori, più per superstizione, e per ottenere con la preghiera un vantaggio temporale, però molto raramente dal Signore, piuttosto da qualche santo. Però, ve ne sono pochissimi che rendano onore al Signore soltanto.
Ci sono ancora parecchie considerazioni per cui ci si reca in chiesa, però il Signore ne è sempre soltanto in minima parte la causa.
Tutti questi sono digiunatori che non si sono lavati e non hanno il capo unto. Ed anche quelli che veramente digiunano, lo fanno solo per paura della Legge. Ma per Amore di Gesù nessuno vuole digiunare, né nell'uno né nell'altro modo. Nessuno vuole veramente rinnegare se stesso, sostanzialmente prenderà la croce sulle sue spalle e seguirLo. Ognuno vuole soltanto apparire, e non essere, perché per servire il mondo basta soltanto apparire.
A che serve quindi l’oneroso essere! Perché dunque ungersi il capo e lavarsi la faccia? Per il mondo basta l'apparenza! Gesù comunque, in tutto ciò, non entra proprio.
Cosa dice il Signore alla samaritana al pozzo di Giacobbe?
"E viene il tempo, anzi è già venuto, in cui i veri adoratori di Dio Lo adoreranno in spirito e in verità, e per questo non sarà necessario né il Tempio di Gerusalemme né il monte Garizim, ma lo si potrà fare dappertutto in spirito e in verità".
Ed ancora:
“Cercate in tutto unicamente e soltanto la pura Verità, poiché soltanto la Verità vi farà completamente liberi!”.
Ogni altra cosa è senza alcun valore al Suo cospetto, come non ha nessun valore una preghiera verbale esteriore, per lunga che sia. Colui che vuole e desidera che la sua preghiera venga esaudita da Gesù, si ritiri entro la cameretta del suo cuore, e nel silenzio preghi con piena fede in Cristo, e Lui allora gli darà ciò che ha chiesto.
Per ogni anima, la sola cosa necessaria è cercare e trovare in sé il Suo Regno di Vita nella piccola cameretta del cuore; tutto il resto sarà fornito dal Signore, quale un libero supplemento.
La cameretta nel cuore è, per quanto riguarda le parti del corpo, sicuramente anche la parte meno appariscente di tutto il corpo, è buia e non viene mai illuminata dai raggi del sole.
Attraverso un
percorso senza luce, a una distanza non percorribile da nessun uomo senza
l’aiuto divino (io l’ho percepito come molto più lungo del viaggio
Terra-Marte, a piedi), è, all’inizio del cammino, riconoscibile come un
minuscolo puntino luminoso.
Chi ci può accompagnare, meglio permettere di raggiungere un simile luogo? Il mezzo o per meglio dire, la via più sicura è quella dell’estrema umiltà e docilità.
Nel corso del
cammino poi questo puntino potrà diventare una sfera di luce più o meno
grande in grado di illuminare le macchie nere come la pece che sono
appiccicate alla nostra anima; più avanti ancora, apparirà come un sole
che sorge, proprio come dice anche il Vangelo: “Verrà
a visitarvi un sole che sorge”.
Ciascun uomo che voglia veramente conoscere se stesso e Dio, deve entrare in questa sua cameretta vitale del cuore, del tutto priva di appariscenza, e restituire di nuovo spiritualmente la vita da essa ricevuta! Se un uomo fa questo, egli ingrandisce la cameretta vitale e la illumina da parte a parte. Ma quando ciò è accaduto, allora l’intero cuore, e a partire dal cuore l’intero uomo, viene illuminato, e riconosce se stesso, e con ciò anche Dio, poiché solamente allora può scorgere e vedere come la vita, proveniente da Dio, affluisce in questa cameretta, qui si raccoglie e si perfeziona in una vita libera, autonoma.
In questa cameretta abita dunque il vero e proprio spirito proveniente da Dio, e quando l’anima dell’uomo entra in questa cameretta mediante la retta umiltà e docilità, essa si unisce con l’eterno spirito proveniente da Dio, e questo spirito si unisce con l’anima creata, e ciò è poi appunto la rinascita dell’anima nello spirito proveniente da Dio.
Chi vuole trovare se stesso, veramente e in maniera vivente, deve penetrare in sé attraverso la strettissima porticina, altrimenti egli rimane fuori dalla cameretta della vita del suo cuore.
Soltanto l’amore per il Signore e per il prossimo allarga la porticina altrimenti stretta; la vera umiltà rende piccola l’anima che altrimenti si considera tanto grande, e la giusta mansuetudine la fa flessibile, e soltanto un’anima così preparata può penetrare attraverso la stretta porticina nella cameretta della vita del suo spirito divino, e diventare là una cosa con lui, e con ciò anche nascere nuovamente o rinascere in lui. Questo io l’ho tratto quale qualcosa di inevitabilmente necessario da mettere in pratica per la nostra vita di prova su questa Terra, e si deve giungere quindi a scorgere qual è la vera e giusta ragione per cui il Signore ci hai messo a cuore, dandoci tanta importanza, prima di tutto l’amore per Dio e per il prossimo, e l’umiltà e la mansuetudine!
In caso contrario, l’incontro con Lui non potrà mai avvenire!
Ancora, il Vangelo ci spiega come pregarLo: ”Tu,
invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il
Padre Tuo nel segreto”. L’ invece sottolinea un atteggiamento opposto a quello degli “ipocriti,
che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle
piazze”.
Entra nella tua camera, nella camera del tuo cuore, dove
c’è lo Spirito di Dio, ed il Padre vedrà nel segreto la relazione che
tu vuoi instaurare con Lui. Ritirati, con ogni tuo pensiero e sentimento, nelle
più intime profondità del tuo cuore, dove dimora l’amore per Dio; ora,
con ciò, questo santo amore ottiene alimento, appunto così quando tu
deponi su una sostanza rovente, che non ha più fiamma, della buona legna
secca che si accende facilmente. La legna allora ridesterà ben presto il
quieto ardore fino al punto che cominceranno a mostrarsi delle piccole
fiammelle. Queste piccole fiammelle si appiccheranno in breve tempo a
tutta la legna che poi arderà spargendo un grande chiarore. E similmente
avviene anche nel cuore, dove allora tutto si fa luce e calore vitale, e
lo spirito a somiglianza di Dio che vi dimora, si desta, si innalza verso
il Creatore e Lo invoca.
Ecco, questo è ciò che chiamo
pregare; ma un tale pregare agli occhi di Dio, evidentemente ha valore
qualora l’amore verso Dio sia prima divampato nelle profondità più
interiori del cuore, e nel modo già accennato, in fiamme chiarissime ed
ardenti, per effetto dell’unione di tutti i pensieri e sentimenti nel
centro divino del cuore. Se questo procedimento viene a mancare, allora
ciascuna preghiera, per quanto ornata di belle parole ma sorta unicamente
dalle labbra, è un abominio al cospetto di Dio, e non viene né ascoltata
né esaudita.
Perché Dio è in Sé uno
Spirito, e quindi va adorato nello spirito d’amore e nella luce
chiarissima della verità; comprendiamo bene quindi dunque, che cosa
significhi pregare in spirito e verità.
Quindi, chi si avvicina a Dio con un simile cuore ardente
d’amore, è un vero adoratore di Dio Padre e il Padre esaudirà sempre
le sue preghiere, senza dare alcuna importanza al luogo, monte o
Gerusalemme che sia, poiché ogni luogo della Terra Gli appartiene. Il
Padre scruterà invece il cuore di ciascun uomo!
Vi esorto a fare ciascuno il proprio percorso, abbandonando l’apparenza e sforzandosi di cercare ciò che è celato.