In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero»
Possiamo rifugiarci tra le braccia di Gesù, quando siamo stanchi ed oppressi. Perché il Suo Amore vuole abbracciare tutti noi, e il Signore non respingerà alcuno che nella sua miseria va a Lui e Gli chiede l’aiuto.
Gesù vuole confortare e donare la Forza, vuole guarire le ferite e fortificare i deboli, vuole risvegliare in tutti i cuori la speranza e la fiducia, vuole donare le Sue Grazie, perché nessuno può guarire la propria anima senza la Grazia del Signore. “Venite a Me, voi tutti che siete stanchi ed oppressi, e Io vi darò ristoro”. Ma chi è debole nella fede, ascolta bensì queste Parole, ma non le accetta come dette anche a lui; continua a portare il suo peso, che Gesù si addosserebbe volentieri, se Glielo consegnasse.
Venite a Me, la nostra stessa volontà deve spingerci dal Signore, perché il Signore ha caricato il peso sulle nostre spalle al solo fine di poter trovare la via verso Lui Stesso. Ogni miseria e sofferenza è un uccello di richiamo del nostro Padre celeste, il Quale nel Suo Amore desidera il nostro amore, il nostro ritorno, per poterci rendere beati. Ciò nonostante ci viene data una consolazione, ossia che la sofferenza può esserci tolta mediante un’intima preghiera a Gesù, e il Signore ce la toglierà pure, se andiamo da Lui come figli fiduciosi al nostro caro Padre. Allora Esso Si prende amorevole cura di noi, porta la croce per noi, trova cioè una “via d’uscita” che comporta una diminuzione della miseria. Gesù ci alleggerisce la croce, che non preme più così pesantemente, e saremo in grado di portarla perché usufruiamo della Forza dal Signore. “Il Mio giogo è dolce ed il Mio peso leggero....”.
Il Signore Stesso ci ha dato questa Parola. Vogliamo forse dubitare della Sua Verità? La preghiera è un’ancora di salvezza in qualsiasi condizione di miseria terrena e spirituale, e se viene rivolta al Signore nello Spirito e nella Verità, cioè partendo dal profondo del cuore nella pienissima convinzione che al Signore tutto è possibile, non mancherà davvero di produrre il suo effetto.
Ad una tal preghiera il Signore non può e non chiuderà il Suo Orecchio, utilizzerà anzi il Suo Potere per aiutarci anche là dove l’aiuto terreno sembra impossibile. Ma prima dobbiamo entrare in un rapporto di fiducia nei confronti del Padre, dobbiamo convincerci che Dio è il Padre di tutti noi, il Quale ama i Suoi figli e non li vuole lasciare nelle miserie e sofferenze, anche se queste sono necessarie per la maturazione della loro anima.
Affidiamoci al Signore, portiamo sotto la Sua Croce tutte le nostre miserie, parliamo con il Signore come un figlio parla con suo Padre per non essere increduli, ma credenti. Nessuno di noi sa ancora valutare la forza della preghiera, altrimenti rimarremo veramente risparmiati da molta miseria e sofferenza, perché il Signore ascolta volentieri le richieste di un figlio, che viene a Lui in tutta la confidenza e Gli affida la sua piccola croce, affinché il Signore la voglia portare per lui.
Gesù Cristo si è accollato tutti i nostri peccati e per questi è morto sulla Croce, ha subito la sofferenza per noi, quella sofferenza derivante dal volontario allontanamento di Dio che noi non saremmo mai stati in grado di sopportare per ammansire la Giustizia di Dio. Potremmo camminare attraverso la nostra vita terrena senza sofferenza, se solamente avessimo il desiderio di unirci così intimamente con il Signore, così che tutto il nostro carico si addossi sulle Spalle del Signore in modo di poter percorrere liberi e sgravati la via verso l’Alto.
Ma preferiamo tenerci tutti ancora troppo lontani dal Signore, non ci avviciniamo a Lui nella confidenza e perciò sentiamo sovente sulle nostre spalle il peso della croce, quel peso che ha come fine di spingerci verso il Signore, perché prima dobbiamo conoscerLo, per poi entrare in intima comunione.
Nella giusta preghiera potremo dimostrare questa intima comunione, una giusta preghiera che viene espressa fiduciosa al Signore, e Lui l’ascolta e l’esaudisce in ogni tempo, perché ce l’ha promesso con le Parole: “Venite tutti a Me, che siete stanchi ed oppressi, e Io vi darò ristoro”, e “a chi bussa sarà aperto....”. Le Promesse del Signore sono Verità, e potremo sperimentare la veridicità di queste affermazioni in ogni tempo, se soltanto ci rivolgiamo al Signore nella giusta preghiera.
Ma come dubitiamo di questa comunione, la preghiera perde nell’effetto, e si presenta senza Forza. Solo raramente la nostra fede possiede una forza tale da escludere ogni dubbio, raramente abbiamo la certezza che attraverso la preghiera saremo aiutati, che dimostra per l’appunto una fede senza dubbio.
A noi tutti è a disposizione la Grazia della preghiera, tutti la possiamo sfruttare, perché il Signore ha detto: “Venite tutti a Me....”
Non pronunciamo soltanto delle parole senza spirito e vita, chiamiamo Gesù Cristo accanto a noi e poi apriamoGli il nostro vostro cuore, ed in Verità, saremo aiutati; il Signore non lascerà che la nostra ferma fede vada in rovina..