Scrivo
a voi, figlioli, perché vi sono stati rimessi i peccati
in virtù del nome del Signore.
Scrivo a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.
Scrivo a voi, giovani, perché avete vinto il maligno.
Ho scritto a voi, figlioli, perché avete conosciuto il Padre.
Ho scritto a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.
Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti,
e la parola di Dio dimora in voi e avete vinto il maligno.
Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo,
l'amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo, la
concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia
della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua
concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!
Scrivo a voi, figlioli, perché vi sono stati rimessi i peccati in virtù del nome del Signore.
Li chiama “Figlioli”, penso si riferisca a tutti i credenti, indifferentemente dalla loro età o maturità. La base sulla quale tutti i cristiani si appoggiano è il perdono dei peccati a motivo del sangue versato da Cristo. “I vostri peccati sono perdonati in virtù del suo nome.” Alcuni cristiani stanno in quella posizione di piccoli bambini, e non escono mai da quella zona.
Scrivo a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.
I “Padri” sono i credenti che hanno conosciuto il Signore Gesù da molti anni e sono cresciuti, maturati. Personalmente, io penso che Davide scrisse il Salmo 23 quando era un uomo vecchio.Non avrebbe mai potuto scrivere quel Salmo come giovane pastore, perché è un salmo di chi è maturato per le vicissitudini della vita. Davide aveva affrontato ogni tipo di problema e pericolo, e aveva vissuto in comunione con Dio. Era un figlio maturo di Dio e sarebbe certamente Giovanni l'avrebbe classificato tra i “padri”.
Io credo che Davide lo scrisse quando era seduto sul suo trono, guardando indietro alla sua vita passata. Ricordava quel ragazzo pastore che portava le greggi fuori al pascolo, sulle colline di Betlemme, come aveva protetto le sue pecore dagli orsi e dai leoni.
Poi ricordava quando fu fatto re e divenne pastore di un popolo. Mentre guarda indietro, la sua vita movimentata, ricordava la sua meravigliosa amicizia con Gionatan, la sua fuga dal Re Saul, poi il suo regno a Ebron, e infine quando Dio lo fece re su tutte e dodici le tribù. Poi ricordava il suo terribile peccato e il perdono misericordioso di Dio quando lo confessò a Lui. Ricordava i problemi nella sua famiglia, perché Dio lo aveva disciplinato per correggerlo, specialmente la ribellione di Absalom, il figlio che lui più amava. Ricordava il suo periodo a Gerusalemme e l’essere rinchiuso di nuovo e poi ricevere la notizia della morte di Absalom, che gli aveva spezzato il cuore.
Con queste cose in mente il vecchio re dice, “Il Signore è il mio pastore: nulla mi manca” Salmo 23:1. Come maturo figlio di Dio, si ricorda di come Dio lo guidò su pascoli verdi e lungo acque calme e restaurò la sua anima. È a persone come Davide che Giovanni si riferisce, come “padri”.
Scrivo a voi, giovani, perché avete vinto il maligno.
I “giovani” non sono maturi come i padri, cioè, non hanno avuto le esperienze che i padri hanno avuto, ma hanno imparato il segreto di come vincere il nemico con il sangue di Cristo. Essi hanno imparato come vivere per Dio, perché una persona giovane può vivere per Dio, e mentre fa queste esperienze, matura.
Ho scritto a voi, figlioli, perché avete conosciuto il Padre.
“Figlioli” in questo caso significa persona immatura nel senso di minorenne. Sono questi quelli che sanno di essere i figli di Dio, ma questo è tutto ciò che essi sanno, ed alcuni di loro sentono che questo è tutto ciò che essi vogliono sapere. Oh, quanti figli di Dio rientrano in questa categoria! Con loro sembra di essere in un asilo spirituale! Anche se le persone sono fisicamente cresciute e alcune di esse hanno capelli grigi, sono ancora spiritualmente immature. Non sono mai cresciute. Ora Giovanni aveva qualcos’altro da aggiungere; così riprende ancora in considerazione ognuno di questi livelli di maturità spirituale.
Ho scritto a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.
Giovanni non aggiunge nulla a questo perché non è possibile andare oltre. Come lo espresse Paolo in Filippesi.3:10, conoscendo “...Cristo, la potenza della sua resurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte”. Questo è ciò che rende uno un padre in Cristo. Come possiamo conoscere qualcuno, se non vivendo con lui giorno per giorno? Ho scoperto che mia moglie mi conosce ora meglio di un anno fa e anch'io ora la conosco meglio.
Ora, come conosceremo il Signore Gesù Cristo? L’unico modo in cui tu puoi conoscerlo è nella Parola di Dio. È qui che Lui è rivelato. Molta gente pensa che andando una volta alla settimana ad uno studio biblico, diventerà un super santo. Ma la Parola di Dio è come il cibo. E' buona cosa avere studi biblici una volta alla settimana, e certamente li approvo, ma immagina entrare e mangiare un buon pasto e poi dire, “Tornerò per un altro buon pasto tra una settimana.” Beh, se non mangi niente nel frattempo, sarai in cattiva forma. La Parola di Dio è il Pane della Vita. Se dobbiamo conoscere Cristo, dobbiamo vivere con Lui nella Sua Parola, mentre attraversiamo le gioie e i dolori di questa vita.
Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti, e la parola di Dio dimora in voi e avete vinto il maligno.
Nel versetto precedente Giovanni aveva detto che i giovani erano forti e capaci di vincere il maligno. Ma ora svela il segreto: “La parola di Dio dimora in voi”. Come possiamo vincere il maligno? Con la Parola di Dio. In Efesini.6:17 è elencata l’armatura del cristiano, pezzo per pezzo, e l’arma è “...la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” .
Se vuoi essere in grado di difenderti contro il Diavolo, dovrai avere una buona conoscenza della Parola di Dio. Il motivo per cui così tanti credenti stanno cedendo al peccato, è che non stanno studiando la Parola di Dio. Tu mangi tre volte al giorno, hai bisogno di cibo per essere forte fisicamente, e hai anche bisogno di cibo spirituale per essere forte.Ora passiamo a considerare il fatto che i figlioli non devono amare il mondo.
Giovanni ci stava raccontando di come noi figlioli di Dio possiamo sapere che siamo Suoi figli. Lui ha detto che il modo per saperlo viene dal fatto che Lo amiamo e rispettiamo i Suoi comandamenti.
Più tardi Giovanni dirà che i Suoi comandamenti non sono pesanti. Non stiamo qui parlando dei dieci comandamenti ma dei comandamenti che il Signore Gesù diede, in quanto siamo stati portati nel luogo Santissimo, in una relazione molto personale con il Signore Gesù Cristo. Qualcuno ha fatto questa divisione che mi piace: l’epistola ai Romani si occupa di come uscire dalla casa della schiavitù; Efesini è come entriamo nella casa del banchetto; Ebrei è come ci avviciniamo al trono della grazia, Ma 1 Giovanni è come ci avviciniamo alla divina presenza.
Il modo in cui possiamo avere la prova, non solo per chi ci sta attorno, ma anche per noi stessi, che siamo veri figli di Dio, è con la nostra obbedienza a Lui e il nostro desiderio di piacergli in tutto ciò che facciamo. Io penso che ci siano alcune persone che più o meno stringendo i denti dicono “Sì, ubbidirò a Lui.” Ma il loro motivo non è amore, e l’amore dovrebbe essere il motivo per l’ubbidienza a Lui. Il Signore Gesù disse, l'abbiamo visto più volte, Giovanni 14:15 “Se vi amate, osserverete i miei comandamenti”.
Quando ubbidisci ai comandamenti di Cristo perché Lo ami, molti dei problemi di famiglia si risolveranno e un gran numero di insicurezze nella tua vita spariranno. Se qualcuno offre un corso da seguire per vivere la vita cristiana, la gente arriva correndo. Molta gente ama appoggiarsi a qualcosa anche se è un bastone rotto che non li sosterrà.
Il cristianesimo è basato su una relazione d’amore. La salvezza è un affare d’amore. Giovanni ce ne parlerà maggiormente più avanti quando dice, “Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo”
Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui.
Di che “mondo” sta parlando Giovanni? Non intende il mondo della creazione, cioè il sistema e ordine trovato nella creazione fisica. In primavera i fiori sbocciano e sugli alberi crescono foglie. In autunno le foglie iniziano a dipingersi di tanti bei colori, come il giallo, l’oro e il rosso. Poi le foglie cadono e l’inverno viene presto. Non è questo il mondo che noi siamo chiamati a non amare. Questo è il mondo che Dio ha creato per la nostra gioia.
Ci viene detto che “Dio ha tanto amato il mondo.” Quale mondo? Il mondo delle persone, degli esseri umani. Giovanni 3:16 “...Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unico figlio...”
Allora che mondo intende Giovanni? La parola greca per “mondo” qui è kosmos. Significa il sistema del mondo, il sistema organizzato guidato da Satana che lascia fuori Dio ed è in opposizione a Lui. Ciò che noi dobbiamo odiare oggi è questa cosa nel mondo che è organizzato contro Dio. Giovanni.14:30 lo menziona nel suo Vangelo dove il Signore Gesù dice, “Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di me.” Il sistema mondiale appartiene a Satana. Egli offrì i regni di questo mondo al Signore Gesù, e io non credo che escludesse l'Italia o qualche altra nazione quando fece quest’offerta. Appartiene tutto a lui, e noi non dobbiamo amare questo mondo.
Questo è un mondo pieno di rabbia, ambizione egoista, con piaceri carnali, con tradimento, menzogna e pericolo. È questo il mondo in cui viviamo, e Giovanni dice che non dobbiamo amare il mondo. Noi stiamo vivendo in un mondo senza Dio, che è in ribellione contro Dio. La nostra cultura e civilizzazione contemporanea è anti Dio, e il figlio di Dio non deve amarlo.
Siamo nel mondo, ma non siamo del mondo. Molti di noi devono muoversi nel mondo degli affari, molti di noi devono muoversi anche nell’ambito sociale, ma non dobbiamo farne parte. Dobbiamo riconoscere che saremo ubbidienti ad un mondo o all’altro. O ubbidirai al sistema mondiale, vivrai in esso e vi troverai piacere, o ubbidirai a Dio. Ascolta Paolo in Galati 6:14: In effetti Paolo sta dicendo, “C’è tra di me e quel sistema mondiale satanico, una Croce. Tutti e due mi stanno contendendo e, come figlio di Dio, sono ubbidiente a Lui e mi glorio nella croce di Cristo.” Puoi stare certo che il mondo oggi non si gloria nella Croce di Cristo! La 2°Pietro.2:20 parla anche di: “Se infatti dopo aver fuggito le corruzioni del mondo...”.
Noi viviamo in un mondo che è corrotto e inquinato. Sentiamo così tanto sull’inquinamento dell’aria e dell’acqua, ma per quanto riguarda le menti che sono inquinate dalla pornografia e dal linguaggio volgare? “Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui”. Puoi correre con i seguaci del Diavolo per tutta la settimana e poi correre con i seguaci del Signore la domenica, ma è ovvio che l’amore del Padre non è in te.
In Romani 7 Paolo descrive la propria lotta come cristiano. Egli infatti dice, “Ho scoperto che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene. Ho trovato che non c’è nessun potere nella nuova natura. Non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio. Ciò che la nuova natura vuole fare, viene fermato dalla vecchia natura. La vecchia natura si tira indietro e non vuole fare quella cosa.”
Quindi c’è un vero conflitto nel cuore dei cristiani fino a che saranno in questo mondo con quella vecchia natura. Perché la vecchia natura si rivolge al mondo nel quale viviamo; è inserita nel programma di questo mondo. Cosa c'è in questo mondo?
Perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo.
Giovanni elenca le tre cose che sono nel mondo.
1°) “La concupiscenza della carne”.
“E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. E il tentatore avvicinatosi, gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani”.
Il Signore Gesù avrebbe potuto farlo. La differenza tra il Signore Gesù Cristo e me è che se io potessi tramutare pietre in pane, penso che lo farei, ma lui non lo fece. Era messo alla prova nello stesso punto in cui io e te veniamo messi alla prova oggi: i desideri della carne. Noi veniamo messi alla prova, e non c’è alcun peccato nell’essere provati. Il peccato è nel cedere alla tentazione. Questo stesso principio si applica al sesso o ad ogni altro campo dei desideri della carne.
2°) ”La concupiscenza degli occhi”.
Satana mostrò al Signore Gesù Cristo tutti i regni del mondo.
Lasciami dire che sono molto attraenti, e sono nelle mani di Satana. C’è una filosofia atea che oggi sta cercando di assumere controllo sul mondo. Verrà un giorno nel quale l’Anticristo risorgerà, egli regnerà in questo mondo per Satana. Il mondo nel quale noi viviamo è attraente, con tutte le sue vetrine, tutta la sua gloria umana.
3°) “La superbia della vita”.
Satana portò il Signore Gesù al pinnacolo del tempio e disse, “Gettati giù. Molte persone ti vedranno e dimostrerai la tua superiorità.”
Era probabilmente un periodo di festa, molte persone Lo avrebbero visto, ma il Signore Gesù non fece mai miracoli per dimostrare la Sua superiorità.
Questi sono i tre richiami che il mondo fa a me e a te ancora oggi. Ma quando lo stomaco diventa lo scopo della nostra vita, quando cerchiamo di fare diventare la bellezza lo scopo, o anche quando cerchiamo di fare ciò che è religioso il nostro scopo, questo ci porta alla visione distorta del mondo.
Queste cose sono del mondo. Ci viene detto che non dobbiamo amare queste cose, perché Dio non le ama; Egli intende distruggere questo sistema mondiale un giorno. Qual è il nostro nemico? Il mondo, la carne, e il Diavolo. Questa è la stessa tentazione con la quale Satana affrontò il Signore Gesù. Egli non ha cambiato la sua tattica. Egli porta questa stessa tentazione a te e a me, e noi ci caschiamo.
Ora Giovanni ci dà un motivo per non amare questo mondo.
“E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno”.
Quante storie sulla superbia della vita e dei desideri della carne. Anche la concupiscenza degli occhi, quanto sono belli certi giardini e magnifiche certe cattedrali, per le quali si sono scomodati architetti famosi del tempo. C’è una gloria in tutto ciò, ma è già passata. Se ci guardiamo indietro, ci piacerebbe rivivere certe situazioni per affrontarle in modo diverso, ma “Il mondo passa”.
“Ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno”. Perché
non ci adoperiamo in qualche cosa che sia permanente, qualche cosa che
abbia stabilità, qualche cosa che durerà per l’eternità?