Disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Viene il principe del mondo, viene il tempo della massima intensità nella lotta tra bene e male, tra Luce e tenebra. Gesù si oppone al disamore di Satana, e quest’ultimo cerca con tutti i mezzi a sua disposizione di non far giungere la Luce nella notte buia che giace sulla Terra. E in questo tempo di lotta tra oscurità e Luce, sarà ben presente una incapacità, anche nelle persone dotate di buona volontà, di decidersi per il Signore.
Ricordiamo come durante la crocifissione di Gesù sul Golgota, ai piedi della Croce c’era solo Giovanni, con Maria; gli atri discepoli, in preda alla paura e alla confusione, o erano nell’anonimato tra la folla, o erano nascosti in luoghi che loro reputavano sicuri.
Gesù disse una volta a Pietro: “Io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli.”
Gesù conosce la volontà di ogni singolo, sa che cosa l’uomo desidera più di ogni altra cosa, ed sa anche quali pericoli minacciano la sua anima, quando viene catturato dal mondo, quando vive solamente ancora per il mondo. Il Signore Dio sa dall’Eternità, com’è rivolta la volontà di ogni anima, e rispetto a questa volontà è determinata la sua esistenza terrena, senza però costringere questa volontà in questo o quella direzione. Siamo di fronte al momento di tutti i momenti, quello in cui, da soli e spontaneamente, dobbiamo deciderci per Dio o per il mondo. Anche Dio ha ritirato la Sua Parola, rimanendo presente ma in assoluto silenzio, quando Gesù nel Getsemani, oppresso dal peccato dell’umanità, doveva decidersi se bere o meno il calice.
Dobbiamo quindi comportarci come il Padre ci ha comandato, secondo quanto ci è stato insegnato da Lui in questi anni di maturazione della nostra anima, riconoscendo i momenti in cui la Pace si effondeva su di noi e anche quelli in cui il Maligno ci offuscava la mente con le sue luci d’abbaglio, per non poter distinguere la soave Luce che il Regno di Dio emanava.
Vinciamo queste luci d’abbaglio, è il momento della nostra prova; i meriti per la nostra perseveranza saranno maggiori quando il Signore tornerà visibilmente per rallegrarsi con noi, e non solo come succede oggi, solo impercettibilmente attraverso la Parola interiore, pensieri e emozioni.
Ed è proprio questo andare che rende possibile il tornare. Se Gesù non si fosse sacrificato per noi, per le nostre colpe, se non avesse edificato con la Sua Opera di Redenzione il Ponte tra gli uomini e il Creatore, sarebbe rimasto quell’abisso invalicabile che impediva il ricongiungimento tra Creatore e creatura.
L’avversario può ben cercare di accorrere contro il muro della fede dei Suoi discepoli, ma Gesù Stesso è con loro, con coloro che Lo servono pienamente consapevoli e che oggi Lui Stesso istruisce di nuovo e da’ loro l’Incarico di uscire nel mondo; e questi possono anche essere certi della Sua Protezione e della Sua Guida.
Nella pace interiore possono constatare loro stessi, che Gesù è con loro, perché questa pace il Signore la da’ a tutti coloro che adempiono la Sua Volontà, affinché anche da questo possano vedere, se il fare e non fare sia benedetto, se corrisponde alla Sua Volontà, perché ha assicurato la Sua Pace, affinché riconoscano Gesù Stesso e la Sua Presenza, perché dove è Gesù, là l’uomo deve essere colmato anche dalla Sua Pace.
Tutto ciò che succede nei nostri confronti, accettiamolo come voluto o concesso dal Signore. Tendiamo anche sempre a questo sentimento interiore di Pace e accetteremo il giusto rifiutando tutto il falso, anche se il mondo (Satana) cerca di manifestarsi nei nostri confronti proponendoci la sua pace fittizia.
Possiamo sempre essere certi della Protezione divina, e questa consiste prevalentemente nel fatto che la Pace, e quindi la presenza spirituale del Signore orienta bene il nostro pensare, ci protegge da ogni confusione che Satana vuole causare in noi. Chi serve il Signore, può anche sapersi protetto e in lui l’avversario non può fare molto, ma tenterà sempre di nuovo di immischiarsi, per minare la pura Verità. La forte fede nel Signore è per noi però la più forte auto protezione, perché Gesù non lascerà davvero andare in rovina una tale fede.