Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo.
Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania
sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La
mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque
si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla
fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali
raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che
commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà
pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel
regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
I discepoli del Signore, malgrado si fossero continuamente torturato
il cervello ed avessero meditato a lungo sulla parabola della zizzania,
non riuscirono a venirne a capo, si avvicinarono a Gesù e Lo pregarono di
spiegare più da vicino la parabola del seminatore il quale aveva seminato
buona semente, e che poi aveva trovato sul suo campo la zizzania frammista
al grano.
Il mondo non manca e
non mancherà mai di esercitare la sua influenza dannosa su ogni miglior
pensiero e opera. Questi produrranno una gran quantità di grano buono, ma
frammista ad esso si troverà purtroppo una equivalente quantità di
zizzania.
Il Signore è Colui che semina la
buona semente. Il campo è il mondo, e il buon seme significa i figli del
Regno; nella zizzania però sono simboleggiati i figli del male. Il nemico
che semina di nascosto è il demonio; il tempo della raccolta è la fine
del mondo, ed i mietitori sono gli angeli. Ma quando il tempo è venuto,
la zizzania sul campo viene sarchiata, legata insieme in fastelli e poi
bruciata, così avverrà anche alla fine del mondo. Il Signore manderà fuori i Suoi angeli, ed essi
raduneranno fuori dal Suo Regno tutto il male e tutti gli uomini che
operano malamente e che per i bisogni dei loro fratelli non hanno né
occhi, né orecchie, né ancora meno cuore, e li getteranno nella fornace
del fuoco dove non sarà che il pianto e lo stridor di denti. Però la
fornace del fuoco sarà per i figli del male il loro proprio cuore, e per
male è da intendersi: l’orgoglio, l’egoismo, l’avidità di dominio,
la durezza di cuore, l’indifferenza per la Parola di Dio, l’avarizia,
l’invidia, il furto, la menzogna, l’inganno, l’infedeltà, la
fornicazione e la lussuria, l’adulterio, la falsa testimonianza, la
maldicenza e la calunnia; in una parola, tutto ciò che è contro il
comandamento dell’amore del prossimo.
Infatti come per i giusti il loro
Cielo sboccerà dal loro cuore in ogni gloria, così per gli ingiusti
spunterà dal loro cuore ciò che essi vi hanno dentro; un seme cattivo
non farà mai comparire in eterno un frutto buono.
Ma, in secondo luogo, come il
campo è il mondo, esso in misura molto più ridotta rappresenta il cuore
dell’uomo.
Nel cuore dell’uomo viene
seminato il seme che è lo Spirito di Dio. Quando lo Spirito si è
destato, ha messo lo stelo e ha iniziato a fare frutto, ecco che le
tentazioni arrivano. Non è possibile vedere le tentazioni sotto la forma
che le è propria se non quando il regno di Dio ha già attecchito in noi
e sta dando i primi frutti. La zizzania non può essere separata da noi;
la tentazione non può essere estirpata dal nostro essere; dobbiamo
abituarci a convivere con essa.
Cerchiamo di porre la nostra
attenzione che la zizzania, che la tentazione, vanifichi il grosso lavoro
fatto per portare a frutto il grano buono. Dipende da noi, e non pensiamo
che la tentazione abbia un potere troppo grande; forse è la nostra volontà
che si manifesta troppo debolmente.
Buone azioni e tentazioni vanno a
braccetto nella nostra vita. Fissiamo la nostra attenzione e rafforziamo
la nostra volontà tramite le buone azioni; le tentazioni e i loro danni
ci saranno tolte nell’ultimo giorno.