Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della
Dedicazione. Era d'inverno.
Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone.
Allora i Giudei gli si fecero attorno e
gli dicevano: «Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se
tu sei il Cristo, dillo a noi
apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto e non credete; le opere che
io compio nel nome del Padre
mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perché
non siete mie pecore. Le mie
pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io dò loro la vita eterna e
non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il
Padre mio che me le ha date
è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del
Padre mio. Io e il Padre siamo una
cosa sola».
La Festa delle Capanne cadeva verso la fine di
ottobre; la festa della Dedicazione verso la fine di Dicembre. Questa
festa commemorava la liberazione del Tempio contaminato da Antioco Epifane
nel 167 a.C. ad opera di Giuda Maccabeo.
Gesù ha finito il Suo compito con la nazione di
Israele; da ora in poi non ci saranno più richiami pubblici, ma parlerà
soltanto con i suoi. Ora è troppo tardi per il raccolto, "è
inverno", e l'Agnello di Dio prepara la Sua anima alla crocifissione.
Gesù al cuore del credente vuole ricordare che
forse sta perdendo troppo tempo; l'inverno si sta avvicinando e ci sarà
un giorno in cui non si potrà più testimoniare; se si vuole fare
qualcosa per il Signore, è meglio farlo subito. Se invece non si ha mai
accettato sinceramente Gesù come Salvatore, anche in questo caso si
avvicina l'inverno, un momento in cui sarà troppo tardi per essere
salvato. Si potrà continuare a rifiutare il Signore Gesù Cristo così a
lungo che alla fine non potrà più essere Accettato con amore, ma solo
per timore. Ed è l’amore che salva.
Il profeta Geremia 8:20 parla
di questa eventualità: "La mietitura è
finita, l'estate è trascorsa, e noi non siamo salvati".
Fuori dal tempio c'era un grande portico
utilizzato dai Gentili, per quelli fuori dalla nazione di Israele. Il
Signore non sarebbe entrato più nel tempio, era inverno ed Egli stava
camminando nel portico di Salomone. Gesù aveva dichiarato più volte e
chiaramente la propria identità, coloro che lo avevano accettato avevano
capito che egli era il Messia, il Cristo. Vi ricordo che molti romani e
greci, a differenza degli ebrei, avevano riconosciuto in Gesù il Messia,
il Dio incarnato, ed espressamente, il Padre si è fatto Figlio. I capi
religiosi chiedevano altre informazioni, mentre in realtà il problema era
nella loro incapacità a credere ciò che Dio aveva rivelato.
Non credendo in Gesù, i capi religiosi rivelavano
di non essere sue pecore; questo è il lato negativo, passiamo ora a
quello positivo. Le sue pecore ascoltano la voce del Signore e lo seguono;
il marchio di appartenenza delle pecore è l'ubbidienza. Volete sapere se
una persona è salvata o meno? Osservate se ubbidisce a Cristo.
Le nostre orecchie devono essere aperte alla sua
voce, come si legge in Proverbi 20:12: "L'orecchio
che ascolta e l'occhio che vede, li ha fatti entrambi il Signore".
"Io conosco le mie
pecore" dice
il Signore. Il Signore conosce le nostre qualità e i nostri punti deboli.
"Le mie pecore mi
seguono" prosegue
Gesù; si legge la sicurezza del vero credente e nell'insicurezza di chi
inventa frottole.
"E do loro la vita eterna
e non periranno mai"; e questa certezza viene dalla pace e dalla quiete
elargite dalla Vita eterna, e la loro anima non conoscerà la morte.
Nessuno ha il potere di strapparle dalla mano del Signore, quando si
abbandonano alla Sua volontà. Abbiamo un Pastore meraviglioso che non
perderà le Sue pecore; se una si perde, Egli uscirà fuori per cercarla e
trovarla.
Gesù, dopo aver fatto tutte queste dichiarazioni,
pronuncia la frase “Io e il Padre siamo una cosa
sola”. Non
sono due cose separate, e distanti. Il Padre è in Gesù nella pienezza
del Suo Spirito; il Padre parla sempre a Gesù. E la volontà di Gesù si
identifica perfettamente con quella del Padre.
"Perché non volete
credere, Mie creature, che il Padre vi ama a tal punto da farsi vedere
nella sovrastruttura chiamata Gesù, vissuta sulla terra per farsi
conoscere a voi come Padre e Fratello?"