Gesù,
alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta l'ora, glorifica il
Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. Poiché tu gli hai dato
potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti
coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te,
l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.
Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da
fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo
presso di te prima che il mondo fosse.
Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo.
Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. Ora
essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le
parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e
sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai
mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato,
perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono
mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi
invece sono nel mondo, e io vengo a te».
Che splendido dialogo tra Gesù e il Padre. E' giunta l'ora, l'opera di Redenzione del genere umano attraverso il cammino di Gesù nel mondo stava per essere portata a compimento attraverso la croce. La Giustizia di Dio aveva bisogno dell'espiazione della colpa primordiale, quando decidemmo di seguire, nella caduta verso l'abisso, l'angelo di luce Lucifero, che aveva invertito la propria volontà d'amore in disamore, e abbandonammo il Creatore, di per sè invisibile, ma perfettamente percepibile ricevendo costantemente la Sua Irradiazione di Forza e la Parola.
Gesù si donò fin dal principio come mezzo di espiazione di questa grande colpa primordiale; il Signore Dio accettò questo sacrificio come mezzo di Redenzione, glorificando il Figlio per l'opera di immenso amore verso gli uomini che non riuscivano a resistere con la loro debole volontà alle lusinghe dell'Avversario. Ecco che tutto è nelle mani di Gesù; Lui aveva il potere di redimere ogni uomo attraverso un solo e unico sacrificio, Lui aveva sempre con Sè la Pienezza dello Spirito del Padre, lungo il cammino terreno, per dargli forza, quella forza d'amore che era necessaria per affrontare tutto questa sofferenza.
La porta della vita eterna era ancora chiusa agli uomini, non sarebbero mai stati in grado di conoscere Dio perchè erano sotto il forte influsso di Satana e la loro volontà non era in grado di resitere e di ribellarsi a questa influenza, per potersi liberamente rivolgersi al Padre.
Ecco che Gesù, essere celeste accanto al Padre, chiede di poter avere la Gloria che era stata stabilita prima della sua incarnazione; cioè che gli uomini che avessero riconosciuto Gesù come proprio Salvatore, come Verbo, come Parola del Padre, godessero delle stesse Grazie che venivano elargite in quell'Era in cui tutti erano esseri celesti e regnava l'armonia nei cieli.
Coloro che rinonoscono il Cristo affermano che Esso è uscito da Dio, che la Parola espressa dall'uomo Gesù è la Parola del Padre; essi hanno creduto a questa Parola, cioè l'hanno tradotta in opere e azioni, quindi è diventata Parola che da' la vita, perchè solo seguendo il Vangelo, cioè operando con amore, si è in grado di convertire nel cuore dell'uomo, l'amor proprio in amore verso il prossimo.
Gesù prega per coloro che il Padre gli ha dato. Gesù dona le Grazie a chi l'ha riconosciuto come Salvatore. E la grazia viene ricevuta dall'uomo proprio perché "la chiede"; coloro che non riconoscono Gesù non chiedono la Grazia, cioè la Forza affinché l'anima riesca ad innalzarsi verso l'Alto, e perciò Gesù non può donare a loro la Forza contro la propria volontà.
Gesù torna al Padre, al luogo da dove era venuto. Noi rimaniamo ancora nel mondo, nella tentazione, cercando di vincere le bramosie della carne grazie solo alla Forza dello Spirito di Gesù, lo Spirito del Padre, che è la Forza e la Potenza per poter giungere là dove Gesù è arrivato.