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Io e il Padre siamo una cosa sola.
Gv 10, 22-30

 

Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno. 
Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». 
Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perché non siete mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io dò loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola». 

 

La Festa delle Capanne cadeva verso la fine di ottobre; la festa della Dedicazione verso la fine di Dicembre. Questa festa commemorava la liberazione del Tempio contaminato da Antioco Epifane nel 167 a.C. ad opera di Giuda Maccabeo.

Gesù ha finito il Suo compito con la nazione di Israele; da ora in poi non ci saranno più richiami pubblici, ma parlerà soltanto con i suoi. Ora è troppo tardi per il raccolto, "è inverno", e l'Agnello di Dio prepara la Sua anima alla crocifissione.

Gesù al cuore del credente vuole ricordare che forse sta perdendo troppo tempo; l'inverno si sta avvicinando e ci sarà un giorno in cui non si potrà più testimoniare; se si vuole fare qualcosa per il Signore, è meglio farlo subito. Se invece non si ha mai accettato sinceramente Gesù come Salvatore, anche in questo caso si avvicina l'inverno, un momento in cui sarà troppo tardi per essere salvato. Si potrà continuare a rifiutare il Signore Gesù Cristo così a lungo che alla fine non potrà più essere

Accettato con amore, ma solo per timore. Ed è l’amore che salva. Il profeta Geremia 8:20 parla di questa eventualità: "La mietitura è finita, l'estate è trascorsa, e noi non siamo salvati". Fuori dal tempio c'era un grande portico utilizzato dai Gentili, per quelli fuori dalla nazione di Israele. Il Signore non sarebbe entrato più nel tempio, era inverno ed Egli stava camminando nel portico di Salomone. Gesù aveva dichiarato più volte e chiaramente la propria identità, coloro che lo avevano accettato avevano capito che egli era il Messia, il Cristo. Vi ricordo che molti romani e greci, a differenza degli ebrei, avevano riconosciuto in Gesù il Messia, il Dio incarnato, ed espressamente, il Padre si  è fatto Figlio. I capi religiosi chiedevano altre informazioni, mentre in realtà il problema era nella loro incapacità a credere ciò che Dio aveva rivelato.

Non credendo in Gesù, i capi religiosi rivelavano di non essere sue pecore; questo è il lato negativo, passiamo ora a quello positivo. Le sue pecore ascoltano la voce del Signore e lo seguono; il marchio di appartenenza delle pecore è l'ubbidienza. Volete sapere se una persona è salvata o meno?

Osservate se ubbidisce a Cristo. Le nostre orecchie devono essere aperte alla sua voce, come si legge in Proverbi 20:12: "L'orecchio che ascolta e l'occhio che vede, li ha fatti entrambi il Signore". "Io conosco le mie pecore" dice il Signore. Il Signore conosce le nostre qualità e i nostri punti deboli.

"Le mie pecore mi seguono" prosegue Gesù;  si legge la sicurezza del vero credente e nell'insicurezza di chi inventa frottole.

"E do loro la vita eterna e non periranno mai"; e questa certezza viene dalla pace e dalla quiete elargite dalla Vita eterna, e la loro anima non conoscerà la morte. Nessuno ha il potere di strapparle dalla mano del Signore, quando si abbandonano alla Sua volontà. Ho un Pastore meraviglioso che non perderà le Sue pecore; se una si perde, Egli uscirà fuori per cercarla e trovarla.

Gesù, dopo aver fatto tutte queste dichiarazioni, pronuncia la frase “Io e il Padre siamo una cosa sola”. Non sono due cose separate, e distanti.

Il Padre è in Gesù nella pienezza del Suo Spirito; il Padre parla sempre a Gesù. E la volontà di Gesù si identifica perfettamente con quella del Padre.

"Perché non volete credere, Mie creature, che il Padre vi ama a tal punto da farsi vedere nella sovrastruttura chiamata Gesù, vissuta sulla terra per farsi conoscere a voi come Padre e Fratello?"