Gesù vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli replicò loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». E accertatisi, riferirono: «Cinque pani e due pesci».
Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull'erba verde. E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta. Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti.
Tutti mangiarono e si sfamarono, e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
I discepoli tornavano dalla missione affidata loro da Gesù; predicavano alla gente di ravvedersi; scacciavano molti demoni, ungevano d'olio molti infermi e li guarivano. Il Signore voleva portarli in un luogo deserto per farli riposare, facendosi raccontare tutti i loro successi.
Ma la gente cercava e seguiva il Signore, e Gesù prova compassione per queste persone. I discepoli vedono il luogo come deserto, ma il Signore li fa sedere e ristorare sull’erba verde, erba sempre nuova.
Dove noi vediamo il deserto e desolazione, il Signore vede vita e possibilità di benedizione.
Come detto prima, i discepoli tornavano dopo un periodo di predicazione al popolo d’Israele, periodo dove avevano guarito infermi e scacciato demoni. Ora Gesù dice loro: “Voi stessi date loro da mangiare”. Nell’amorevole confronto che Gesù ha con loro, dicendo di sfamare la moltitudine, vediamo la loro inadeguatezza nonostante poco tempo prima, mandati da Gesù stesso, avessero compiuto miracoli e guarigioni. Questo avrebbe dovuto ricordare loro che la fonte di questa potenza non era in loro stessi, ma in Gesù Cristo. Essi sarebbero stati in grado di sfamare questa gente con la Parola di Dio. Ma non comprendono, confidando solamente sulle proprie forze.
La fede infantile dei discepoli dispone di poco cibo spirituale (cinque pani e due pesci) che, attraverso il Signore, può sfamare tutta questa folla. Poco prima avevano operato miracoli attraverso il mandato di Gesù, ora sembrano contare solo sulle proprie forze, e si vedono servi inutili.
I cinque pani rappresentano la Dottrina; essa sembra ben poca cosa per gli uomini della Terra, ma si moltiplicherà come si moltiplicano questi pani, anche per i più sapienti.
Il Signore moltiplica i due pesci, il buono dell’amore e il vero della fede, che insieme costituiscono il calore vitale dell’amore.
Rimarrà sempre una quantità infinita di Dottrina da conoscere, perché le dodici ceste rappresentano le dodici tribù d’Israele, ed esse corrispondono al complesso della Perfezione divina in tutto, perfezione divina che non è mai raggiungibile.