In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Il Signore ha appena terminato il discorso punitivo su Cafarnao,
dura, orgogliosa, superba e ingrata città nei confronti di Gesù. Il
Signore guarì le migliaia dei suoi ammalati e risuscitato i suoi morti, e
ora la gente di Cafarnao Lo maledice. Nel giorno del Giudizio Cafarnao
apprenderà Chi era Colui che aveva maledetto.
Ma perché dunque il Signore dice: “Ti
rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto
queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”?
Perché qualcuno ebbe la grazia di avere la visione di quello che
nel giorno del Giudizio sarebbe avvenuto di tali città maledette dal
Signore e videro la figura di Gesù nelle nuvole e videro una maledizione
uscire dalla Sua bocca e come questa colpiva le città maledette.
Come solo alcuni al battesimo di Gesù videro scendere una
nuvoletta, dolcemente come si posa una colomba, sul capo di Gesù, così
anche in questa occasione tale visione era stata percepita soltanto dai più
semplici ed umili e ardenti d’amore per il Signore fra gli uomini e
donne che Gli erano attorno.
Solo alcuni, godono di questa comunione. Certo è una grazia
donata, ma è donata a chi sacrifica la propria volontà per aderire alla
volontà dei Signore. Questi sono i piccoli, questi sono gli umili, coloro
che si svuotano del loro orgoglio, della loro superbia, del loro egoismo,
della propria intelligenza, e si rifugia nel seno del Padre come un bimbo
anela al seno materno.
Tutto è stato dato al Figlio, per acconsentire al Suo desiderio di
salvare ciò che è perduto. Nessuno conosce il Figlio, che è la Parola,
il Verbo, la Luce, quindi la Sapienza del Dio altissimo, se non è
attirato dal Padre, che è l’Amore del Dio altissimo.
Nessuno è in grado di conoscere l’essenza del Figlio, se non il
Padre che è una cosa sola con il Figlio, e così viceversa, nessuno
conosce il Padre se non il Figlio, e coloro ai quali la Sapienza di Dio
(Figlio) vorrà rivelarlo.
Ma tutti noi uomini abbiamo una conoscenza distorta del Dio
vivente, e finché non ci svuotiamo delle nostre distorte aspettative, non
riusciremmo a ricevere le grazie nei tempi e nei modi che il Signore
desidera.
Si tratta di una sapienza “infusa” passivamente (senza quindi
il nostro concorso attivo) dal Signore, senza che i nostri sensi (che sono
ad appannaggio del demonio) possano accorgersi di nulla. Ma affinché
questa Sapienza ci venga elargita, il nostro essere deve essere svuotato
della nostra scienza. Ecco che diverremo piccoli e pienamente ricettivi.
Un vaso già pieno d’acqua non può contenerne altra in aggiunta.