HOME
VANGELO DEL GIORNO
ARCHIVIO
CHI SONO
DOWNLOAD
CONTATTI
LA CREAZIONE MOSAICA
IL PONTE SPIRITUALE
I SETTE SPIRITI DI DIO
L'APOCALISSE
L'ANGELO CUSTODE

MESSAGGI DI GESU'

Il Signore raduna tutti i popoli.
Prima Lettura  Isaia 2, 1-5 

 Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.
Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà saldo sulla cima dei monti
e s’innalzerà sopra i colli
e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un’altra nazione,
non impareranno più l’arte della guerra.
Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.

 

Questo è ciò che Isaia, figlio di Amos, vide di Giuda e Gerusalemme. Ma dov’ è dunque il Monte del Signore su cui sta la Sua Casa?

Non è il Signore il Monte di tutti i monti sul quale sta la vera Casa (Tempio) di Dio? Ma che cosa è poi questa Casa? Ecco: Essa è la Sua Parola che fu annunciata agli Ebrei per vari secoli per mezzo di tutti i profeti, e che nel Tempo dei Tempi il Signore Stesso annunciò per bocca del Figlio dell’uomo. Il Signore è quindi il Monte, e la Sua Parola è l’accogliente Casa sul Monte, e tutto intorno ci sono i pagani provenienti da tutte le parti della Terra che sono vennero a Cristo per vedere il Monte e prendervi dimora nella Sua Casa assai spaziosa. Ma per gli Ebrei, per come essi erano al tempo di Cristo, questo era in verità l’ultimo tempo, perché essi sfuggirono il Monte e la Sua Casa, e minacciarono continuamente di distruggerLo!

Dunque, così parla ancora Isaia: “Verranno molti popoli (cioè nel futuro) e diranno: ‘Venite, saliamo sul Monte del Signore, alla Casa del Dio di Giacobbe, perché Egli ci insegni le Sue vie e possiamo camminare per i Suoi sentieri, poichè la Legge uscirà da Sion, e la Sua Parola da Gerusalemme!” (Isaia 2,3)

Che nel presente caso con la parola Sion (Z’E ON = Egli vuole) vada inteso ugualmente il Monte, dunque il Signore, e con la parola Gerusalemme sia da intendersi la Casa di Dio sul Monte, cioè la Sua Parola e la Sua Dottrina, sia per il tempo di allora e per ogni tempo presente e futuro, ebbene, questo certamente non desterà alcun dubbio.

Ma chi sono ora dunque i popoli i quali dicono: “Venite, saliamo sul Monte del Signore” - vale a dire al Figlio dell’uomo o all’Uomo-Dio - e “alla Casa del Dio di Giacobbe, perché Egli ci insegni le Sue vie e noi possiamo camminare per i Suoi sentieri!”?

Questi popoli indicano quegli uomini che in ogni tempo si convertiranno al Signore, faranno propria la Sua Parola e compiranno la Sua Volontà, poiché è la Sua Parola che indica le vie che conducono alla Vita, e i sentieri sono la Sua Volontà manifestata agli uomini attraverso la Parola, la cui precisa osservanza è di certo notevolmente più scomoda del semplice ascolto della Sua Parola, come pure è molto più comodo camminare su una strada ampia e pianeggiante che non su sentieri stretti e spesso molto ripidi.

Ma chi in se stesso vuole salire in cima al più alto di tutti i monti, e là vuole giungere alla Sua Parola vivente che è la Casa di Dio sul Monte, costui non deve semplicemente camminare sulla strada che conduce al Monte e fermarsi là dove essa è piana, ma deve avviarsi anche sui sentieri stretti e spesso molto ripidi, poiché solo procedendo su di essi egli infine potrà giungere pienamente sulla sommità del Monte e là nella vivente Casa di Dio.

Cosa questo significhi, è già stato spiegato, come pure quello che il profeta ha veramente voluto dire con “Z’E ON e con JERUZALEM”; poiché è per questo che egli dice che da “Z’E ON” proviene la Legge, quindi la Volontà di Dio, e da “JERUZALEM”, ovvero dalla Sua bocca naturalmente, la Sua Parola.

Chi dunque ascolta, accoglie e vive in conformità alla Parola che il Signore ha annunciato agli uomini, in tutti i tempi, tramite i profeti, costui giunge in tal modo al Signore, e quindi pure alla Parola viva e alla sua Forza, poiché il Signore Stesso è la Parola viva e la sua Forza, e tutto ciò che comprende lo spazio infinito è infatti anche solo la Sua Parola viva e la Sua eterna Forza e Potenza.

Egli sarà giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli. Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione,non impareranno più l’arte della guerra”. (Isaia 2,4)

Chi sono qui i pagani e chi i popoli i quali, dopo essere stati castigati, non potranno più farsi la guerra? È detto che “il Signore giudicherà fra i pagani e castigherà molti popoli”.

I pagani sono tutti coloro che non conoscono l’unico vero Dio e che al Suo posto adorano e più di tutto onorano degli idoli morti e il mammona di questo mondo; ovunque voi vogliate andare ora nel mondo - sia a Oriente o a Meridione, sia ad Occidente o a Settentrione – non incontrerete altro che pagani di ogni genere e razza! Ora però ci è noto come appunto siano venuti al Signore i pagani da tutte le parti del mondo, da vicino e da lontano, di alto e basso rango; essi hanno ascoltato la Sua Parola e hanno visto i segni da Lui operati, sono divenuti pieni di fede, hanno accolto la Sua Dottrina ed ora la Sua Parola giudica e governa tra loro, e quindi essi cessano di essere dei pagani e passano nel numero degli unti di Dio e nel numero dei veri popoli di Dio.

Sennonché anch’essi non sono rimasti così come erano stati istruiti e disposti, perché ben presto tra di loro sono sorti dei falsi unti che hanno fatto essi pure dei prodigi, e incantarono re e principi, appropriandosi di un grande potere mondiale perseguitando col fuoco e con la spada gli uomini che non hanno voluto parteggiare per loro. Ma alla fine si sono scissi in molte sette e partiti, e questi sono appunto i molti popoli che il Signore, punirà a causa della loro mancanza d’amore, della loro falsità, dei loro interessi personali, della loro superbia, della loro ostinazione, della loro sete di potere e delle loro scellerate contese, reciproche persecuzioni e guerre. E come accadeva ai tempi di Noè, in cui gli uomini tenevano grandi feste e conviti, si sposavano, si facevano onorare in maniera grande e facevano guerre disastrose contro coloro che non volevano inchinarsi davanti ai loro idoli, e che in seguito a tutto ciò venne poi il grande diluvio che annegò tutti quanti gli operatori di malignità, ebbene, precisamente così avverrà anche in questo tempo; verrà il Signore col fuoco del Suo Zelo e della Sua Ira, e spazzerà via dalla Terra tutti quegli operatori di malignità.

E allora avverrà che i buoni, puri e i veri amici della Verità e della Luce proveniente da Dio, i quali saranno stati risparmiati, trasformeranno le spade in vomeri e le lance in falci, e smetteranno completamente con l’arte del fare la guerra, e in verità nessun vero popolo unto alzerà mai più una spada contro l’altro, all’infuori di quei pagani rimasti ancora in qualche deserto della Terra; però anche questi verranno ammoniti e poi spazzati via dalla Terra.

A quel punto la Terra verrà di nuovo benedetta. Il suo suolo porterà frutti centuplicati, di tutte le specie, e ai più anziani verrà dato il potere sopra tutti gli elementi.

E’ in questo modo che va inteso secondo lo Spirito, per questa Terra, il quarto versetto del secondo capitolo di Isaia.

Nell’ambito di questo significato spirituale, naturalmente vero, c’è però un più profondo significato, puramente spirituale e celeste, che noi però col nostro attuale intendimento ancora prettamente terreno non potremmo afferrare, ed è tale che non è neanche possibile esporlo in parole.

Ma quando saremo entrati nella Casa di Dio sul Monte del Signore e poi verremo da questa casa di Giacobbe, come ne parla il profeta nel breve quinto versetto, solo allora cammineremo nella vera Luce dello Spirito da Dio.

Chi, operando secondo la Legge, non giunge sulla vetta del Monte del Signore e nella Casa di Dio, vale a dire alla vivente Parola interiore proveniente da Dio e alla vivente Parola di Dio dentro di sé, costui non può nemmeno riconoscere il vero e vivo spirito interiore della Legge e dei profeti.