Gesù
parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipòcriti, che chiudete il
regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e
non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.
Guai a voi, scribi e farisei ipòcriti, che percorrete il mare e la terra
per fare un solo prosèlito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna
il doppio di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma
se si giura per l'oro del tempio si è obbligati. Stolti e ciechi:
che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? E
dite ancora: Se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per
l'offerta che vi sta sopra, si resta obbligati. Ciechi! Che cosa è più
grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta?
Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta
sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che
l'abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui
che vi è assiso».
A Gesù spiace che coloro ai quali è stata data la chiave (la Parola) per aprire il Regno di Dio al popolo, seppelliscano la stessa per dare importanza a formalismi, cerimonie e tradizioni umane.
Chi
sono queste guide cieche? Sono i cosiddetti bastonatori dei piccoli sbagli, ovvero i cavalieri della
lettera della Legge. Qui essi si affannano a spazzare e a sbraitare tutto
il giorno, ma i grossi sbagli, dai quali dipende tutta la salvezza e la
Vita dell’uomo spesso non li conoscono affatto, e se mai li conoscono,
allora chiudono gli occhi per svariate ragioni, come se non contassero per
niente.
Gesù,
nonostante le grandi accuse che rivolge ai farisei, non condanna nessuno.
Perché?
Perché
questa nostra vita non è altro che una prova, una possibilità che ci
viene data per ottenere la vita eterna. Ciascun uomo può fare quello che
più gli piace, poiché soltanto attraverso la più completa libertà del
suo volere egli può ottenere, combattendo, la vera vita eterna della
propria anima; ma come egli dispone di una libera volontà, dispone pure
di una equilibrata ragione e di un libero intelletto, per mezzo dei quali
egli può riconoscere benissimo e valutare giustamente ogni cosa buona e
vera, e poiché a questo riguardo è riccamente provvisto delle forze
necessarie, egli può anche operare conformemente.
Se
l’uomo riconosce il buono e il vero, e ciononostante di propria volontà
agisce al contrario, egli si edifica così da solo il giudizio e il suo
proprio Inferno, ed è perciò un completo demonio già a questo mondo!
Questa è poi appunto la punizione che l’uomo si tira addosso da solo
senza che la Sua Volontà vi
partecipi in qualche modo.
Quindi
non ci sia di eccessiva preoccupazione la Sua grande Pazienza e il Suo
immenso Amore per gli uomini, siano essi buoni o cattivi! Il Signore Si
limita ad ammonirli quando vede che per loro colpa si sono messi sul
cattivo sentiero, però non può afferrarli con la Sua Onnipotenza per
rimetterli sulle giuste vie
della vita, perché questo significherebbe togliere loro la libertà del
volere, e cioè privarli della vita dell’anima e dello spirito in essa.
Ognuno
quindi si comporti come vuole comportarsi! È più che sufficiente per
l’uomo che egli conosca le vie, nonché le sicure conseguenze, a cui
deve pervenire, siano queste buone oppure cattive. Infatti ogni uomo, una
volta giunto al punto di poter far uso della propria ragione e del proprio
intelletto, sa in base alle Rivelazioni dai Cieli quello che è giusto e
quello che è buono, come pure quello che è ingiusto e quello che è
cattivo; la scelta riguardo al modo di agire nell’uno e nell’altro
senso è rimessa pienamente alla sua libera volontà.
Se
noi queste cose le riconosciamo bene, non dobbiamo lamentarci della Sua
Pazienza e della Sua Tolleranza, poiché così soltanto e non diversamente
deve essere su questa Terra, la quale rappresenta una scuola e un istituto
di educazione per i veri figli di Dio in formazione.
Quindi
dove gli uomini sono chiamati a diventare degli spiriti e degli esseri
completamente simili a Dio, bisogna pure che la loro libertà di volere
abbia liberamente modo di formarsi, in misura infinita, anche in direzione
inversa fino a raggiungere la condizione di completissimo demonio, il
quale poi certamente diverrà,
per esclusiva propria colpa, il portatore miserevolissimo di quanto egli
stesso si sarà preparato di propria volontà.
<Il
Signore dunque non giudicherà, né punirà nessuno con la Sua Onnipotenza
a causa delle proprie opere malvagie, ma ciascuno si giudicherà e si
punirà da se stesso, e lo giudicherà e lo punirà la legge immutabile
del Suo Ordine eterno, la quale è stata resa nota a ciascuno per le vie
luminose delle molte Rivelazioni già nei primordi dell’esistenza umana
su questa Terra.
Se
ora, per concludere, queste cose le abbiamo comprese, esercitiamoci anche
nella pazienza, cercando di avere in noi pure una pietà sincera non
soltanto dei corpi ammalati, ma anche molto di più delle anime inferme e
cieche degli uomini; e così, per la via più facile e breve, perverremo
alla vera e piena somiglianza di Dio e diverremo simili agli angeli del
Cielo.