Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Maria stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro"». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Memoria e desiderio sono i due primi moti
della mente umana che provocano poi un’azione nel tempo.
Memoria di un gesto, di una parola; memoria del tono di una voce che ha
pronunciato quella parola; ricordo di un gesto visto fare da una persona
in un tempo passato, fa rivedere, riscoprire, ricordare nel presente
quella persona che nel passato ha pronunciato, con quel tono, quella
parola, ha fatto nel passato quel gesto, ripetuto nel presente tale e
quale quello del passato.
Il passato ritorna nel presente e riattualizza l’azione. L’azione
passata ritorna nel presente con la stessa forza, con la stessa modalità,
con lo stesso effetto. Così la memoria di un’azione, un gesto, una
parola realizzata nel passato torna a realizzarsi nel presente attraverso
l’identico gesto, azione, parola rifatta nel presente.
E l’effetto, nel presente, è identico all’effetto prodotto nel
passato da tale azione, gesto, parola. Così per la "memoria",
ricordo che riutilizza nel presente il fatto passato.
"Maria...Rabbuni!".
Il tono di voce del Risorto che chiama per nome la Maddalena le rende
presente la Persona (Gesù) che nel passato l’aveva chiamata con lo stesso tono di voce.
Così per i discepoli di Emmaus che
riscoprono, nel gesto dello spezzare del pane, la stessa persona che
avevano visto fare tale gesto nel passato.
Cosí nell’Eucarestia, la memoria dell’ultima cena, rifatta dal
celebrante con gli stessi gesti e Parole di Gesù prima di morire, riporta
lo stesso effetto, nel presente, di ciò che Gesù aveva voluto insegnare
nel passato: spezzare il pane, cioè darsi a ogni persona affamata di
Verità, come esemplare di vita di un uomo perfetto che ama, aiuta,
istruisce, perdona, si unisce intimamente e personalmente al povero ( "Venite benedetti per ciò che avete dato al piú piccolo"...)
Non c’è nè passato né
presente, né futuro, ma tutto è presente. Tutto è in atto. Solo nel
tempo l’uomo ricorda un passato, agisce nel presente e provoca un
futuro. Ma nella realtà eterna tutto è presente.
Dio è l’ “IO SONO”.
Ritornando al brano, Gesù non si lascia
abbracciare da Maria. La Maddalena era ancora lontana da una vera
penitenza, e non sarebbe uscita illesa dall’abbraccio con il Corpo
Glorioso di Gesù. Non c’era più la carne che faceva da ponte tra Puro
Spirito e umanità; oramai il corpo era sublimato, e solo un amore in
Spirito di umiltà, e perciò in perfetta Verità, può abbracciare lo
Spirito del Signore.
Solo quando la Maddalena riconosce la
Divinità di Gesù, Esso si lascia abbracciare i piedi contemporaneamente
dalla Maddalena e da Maria Giovanna.
Toccare Gesù è permesso soltanto a coloro che si sono
lasciati volontariamente dapprima pulire i piedi dal Signore (puliti gli strumenti con cui predicare e adoperarsi nella Parola) ed
hanno gustato con Gesù la grande Cena (riconoscere che Gèsu
è Dio e rinascere a uomo
nuovo attraverso la linfa vitale della Sua Parola)
Lasciamo anche noi che Gesù lavi i nostri piedi, o lasciamoci attrarre dal Signore, per ottenere il posto alla Sua tavola del vero Amore! E non preoccupiamoci per la Maddalena, bensì crediamo che è Gesù Colui che ora viene a noi in silenzio. E posiamo il nostro cuore nel Suo Costato ancora aperto, affinché venga rafforzato per la Vita eterna.
Dato che a noi non dice: “Noli me tangere”, bensì quello che venne detto a Tommaso, poiché noi tutti, più o meno, siamo dei veri "Tommaso", affinché pure noi, al pari di lui, possiamo un giorno diventare viventi! Però sia ben presente che il Signore soltanto ha la Vita e che, per conseguenza, la notizia della Risurrezione recata dalla Maddalena non è sufficiente, bensì soltanto quando Gesù verrà pienamente nel nostro cuore, la predizione verrà compiuta in noi, secondo cui Gesù sale da Suo Padre e nostro Padre e dal Suo Dio e nostro Dio e noi in Lui e con Lui. Questo ce lo dice il Signore, che è la Risurrezione e la Vita eterna.