Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, ecco, io ti tolgo all’improvviso colei che è la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non versare una lacrima. Sospira in silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino alla bocca, non mangiare il pane del lutto».
La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì. La mattina dopo feci come mi era stato comandato e la gente mi domandava: «Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai?».
Io risposi: «La parola del Signore mi è stata rivolta in questi termini: Annuncia agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e anelito delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada. Voi farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane del lutto. Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete il lamento e non piangerete, ma vi consumerete per le vostre iniquità e gemerete l’uno con l’altro. Ezechièle sarà per voi un segno: quando ciò avverrà, voi farete proprio come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore».
Questo messaggio deve aver certamente sconvolto Ezechiele, il quale a suo tempo, aveva sposato la sua amata, giovane, ragazza d’Israele. Lei si ammalò e morì.
Immagino che questo fatto abbia spezzato il cuore di Ezechiele, ma di nuovo egli deve interpretare un ruolo che sarà un messaggio potente e visivo per il popolo ribelle.
Abbiamo letto che Dio gli disse: “Fai finta che non sia successo niente, e non essere in lutto”.
Affermazioni molto forti che anche il popolo non capiva. Infatti vennero da lui e gli chiesero: “ma cosa significa questo? Tua moglie è morta, e tu fai finta di niente, ma che razza di uomo sei?”
Domande più che mai legittime, ma Dio aveva uno scopo preciso: far arrivare il suo messaggio a quella alla gente ribelle. Il versetto 24 è la chiave dell'intero libro di Ezechiele:
Io risposi: «La parola del Signore mi è stata rivolta in questi termini: Annuncia agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e anelito delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada. Voi farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane del lutto. Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete il lamento e non piangerete, ma vi consumerete per le vostre iniquità e gemerete l’uno con l’altro. Ezechièle sarà per voi un segno: quando ciò avverrà, voi farete proprio come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore».
Il messaggio ci ha fatto conoscere quanto avverrà a Gerusalemme, e al cap.33:21 di questo libro troviamo scritto: “Il dodicesimo anno della nostra deportazione, il decimo mese, il quinto giorno del mese, un fuggiasco da Gerusalemme venne da me e mi disse: La città è presa!' In quel preciso momento, Gerusalemme fu distrutta, e dopo la notizia raggiunse i deportati”.
Nel campo, dopo diverso tempo, arrivarono dei fuggiaschi che dovevano aver avuto un aspetto
terribile, i quali dissero: siamo gli unici scampati dalla città. I falsi profeti che affermavano che ciò non sarebbe mai avvenuto hanno sbagliato, ora la città è bruciata, il tempio è raso al suolo, e le sue mura sono una rovina.
Abbiamo letto che “saprete che io sono il Signore “.
Questa frase, ripetuta circa 70 volte in tutto il libro, ricompare anche qui. Perché avrebbero riconosciuto il Signore, se lui avesse permesso la distruzione di Gerusalemme e del tempio? Gerusalemme era la città di Dio, e il tempio era la sua casa. Tutto ciò era una testimonianza di Dio nel mondo.
Il popolo d'Israele fallì e quindi venne la distruzione e con ciò anche la distruzione di questapresenza di Dio fra il popolo d’Israele. Fu come se Dio dicesse: ”Io distruggerò persino la miatestimonianza sulla terra. Voglio che sappiate che la città è distrutta, e che il resto del vostro popolo sarà portato in cattività. Ma non ha senso piangere, non ha senso gridare perché io intervenga, infatti sono stato proprio io a fare questo”.
Il Signore Gesù nel libro dell’Apocalisse a ciascuna delle sette chiese disse, più o meno: “E’ meglio che stiate attenti alla vostra testimonianza che date nel mondo, altrimenti, Io vengo e toglierò la vostra lampada”.
Ebbene, oggi sappiamo che le lampade, cioè la testimonianza, la presenza di ciascuna di quelle chiese è stata tolta, perché non una di esse esiste ai nostri giorni. Non esiste la chiesa di Sardi, di Filadelfia, di Laodicea e tutte le altre…
Questo dovrebbe essere un messaggio d’avvertimento per noi ora; se tu sei membro di una chiesa che non sta prendendo una chiara posizione per Dio, lui toglierà la sua lampada, e allora non ci sarà luce, la testimonianza non esisterà più.
La Madonna ci dice (messaggio a Luz de Maria, 15 agosto 2012): ”Nel Terzo Segreto di Fatima ho esternato il Mio dolore per la corruzione e la desolazione della Chiesa, e non è stato divulgato. “
Questo è un messaggio forte, non è come uno zuccherino.
Ezechiele, sta parlando da parte di Dio e ha detto e ripetuto che “la parola del Signore mi fu rivolta in questi termini”.