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MESSAGGI DI GESU'

Noi ci rivolgiamo ai pagani.
Prima Lettura  At 13,46-49

In quei giorni, [ad Antiòchia di Pisìdia] Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono [ai Giudei]: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore:
“Io ti ho posto per essere luce delle genti,
perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.

Come potete vedere ci sono delle tappe obbligate che è opportuno percorrere, per non doversi dolere un giorno dal non averlo fatto.

Il bambino Gesù a suo tempo fu portato al Tempio per essere circonciso “secondo la Legge”.

“Ascoltate pure” ciò dicono i farisei ma “non fate” secondo le loro opere.

“Non è bene” togliere il pane ai figli e per darlo ai cagnolini.

C’è sempre qualcosa da fare prima di potersi dedicare all’attività beatificante.

Già Gesù predisse che la Luce sarebbe stata tolta ai figli (gli ebrei) per darla ai Pagani; ma era necessario anche predicare la Dottrina ai farisei e agli scribi, per non poter avvalorare quale scusa a loro favore il fatto di non essere stati messi al corrente della Parola del Signore.

La Parola può essere vita, o giudizio; tu che la conosci, puoi seguirLa, e avrai la Vita, o puoi rifiutarLa, e tale rifiuto peserà su di te nel giorno del giudizio come una macina di un mulino appesa al collo.

E Paolo in questo brano non fa che confermare questo; i Giudei stavano bestemmiando contro di lui per le parole che diceva, ma era necessario porre i Giudei nel libero stato di accettare o rifiutare tale Parola.

Il confine non si trovava più tra ebreo e pagano, ma tra credente e non credente. Ecco il nuovo spartiacque della Dottrina di Cristo.

Oggi noi siamo cristiani più di diritto che di fatto; siamo un po’ come i Giudei che si ritenevano nel giusto e non ascoltavano la Parola del Signore per poter mantenere le tradizioni degli uomini.

La resurrezione del Signore fu la prova della Sua Divinità, perché gli uomini non vollero credere? Se non fosse risorto avrebbero potuto dubitare, ma quale uomo è mai risorto da solo? Lazzaro è risorto per un comando di Gesù, non per virtù sua, e ancora non credevano, che cosa aspettavano a credere? Gente di poca fede!

E noi cosa aspettiamo a credere?

Noi aspettiamo i miracoli e talvolta mettiamo in dubbio anche quelli, vogliamo dare spiegazioni di carattere scientifico, cerchiamo di tutto per negarli, perciò saranno sempre più rari. Solo i puri di cuore crederanno e li vedranno.

Il Signore parlerà a coloro che credono in Lui e che Lo amano senza reticenze, a questi comunicherà i Suoi pensieri, ed essi li comunicheranno agli altri e dovranno credere loro. Peggio per chi non crederà, chi è lontano dal Signore non crede perché aspetta cose strepitose e invece il Signore comunica cose semplici, chiare.

La Verità è una sempre uguale. Il Suo comando è sempre lo stesso: amatevi gli uni gli altri.

Il Suo nuovo popolo sarà quello dei semplici. Africani, indiani, cinesi, gente semplice che saprà amare senza troppo chiedere perché. Questo è l'amore puro: credere, aderire, amare. Questi porteranno avanti la battaglia finale e avranno la vittoria. I razionalisti soccomberanno: non con la sola ragione si arriva a Dio, ma con l'amore.

Il Padre ha mandato Gesù per farsi conoscere, Gesù manda noi per farLo conoscere e amare.