C'era
tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. Egli andò
da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro
venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è
con lui».
Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce
dall'alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come
può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda
volta nel grembo di sua madre e rinascere?».
Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da
acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato
dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito.
Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto. Il vento
soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va:
così è di chiunque è nato dallo Spirito».
Soffermiamoci prima di tutto sulla figura di
Nicodemo. Esso era il capo civile (rettore) di Gerusalemme, faceva parte del
Sinedrio, aveva una esatta conoscenza delle Scritture.
Gesù l’indomani sarebbe partito. Nicodemo si
affretta, in una notte che ben raffigura lo stato della sua anima, a
cercare il profeta Gesù.
Eh si, il profeta, perché i
segni che Gesù opera nessuno li può fare, a meno che Dio non sia con
lui. Cosa chiede Nicodemo? Chiede a Gesù, considerandoLo appunto un
profeta, che gli venga detto quando il Regno di Dio verrà e, qualora
venga, come si deve essere costituiti per poter essere degni di farne
parte. I profeti anteriori a Gesù avevano infatti detto che sarebbe
venuto il Regno di Dio su questa terra.
A questa domanda di Nicodemo, Gesù risponde dicendo ciò
che è scritto, che in definitiva significa: “Qualora tu non abbia
risvegliato il tuo spirito, seguendo le vie che ti indico con la Mia
Dottrina e le Mie azioni, ti sarà impossibile riconoscere il divino
vivificante della Mia Parola e tanto meno penetrare le sue profondità
elargitrici di vita”.
Che Nicodemo, uomo del resto onestissimo,
non avesse compreso queste parole, lo dimostra, come vedremo chiaramente,
la sua domanda successiva. A conferma di ciò si può constatare
che nessuno può afferrare neanche lontanamente il senso vivo e divino
della Parola del Signore, se prima il suo spirito non si sia risvegliato.
Nicodemo chiede a Gesù di essere più
chiaro; esaminando quanto detto dai profeti, Nicodemo è certo che il Regno di
Dio deve
essere già presente, però gli è ancora oscuro dove e come sia possibile
giungervi ed esservi accolti.
Gesù risponde dettagliatamente in quale modo è
possibile la rinascita (dello Spirito) per poter entrare nel Regno di Dio. Bisogna nascere dall’Acqua e dallo Spirito, volendo indicare che
l’anima deve essere purificata con l’acqua dell’umiltà e
dell’abnegazione (poiché l’acqua è il più antico simbolo
dell’umiltà, in quanto qualunque cosa da essa si desideri essa la dà,
si presta a qualunque servizio e dimora sempre nelle più basse località
della terra, fuggendo le alture) e subito dopo dallo Spirito di Verità,
che un’anima impura non potrà mai comprendere, poiché essa è simile
alla notte, mentre la verità è un sole luminoso che diffonde intorno a sé
il giorno.
Colui che purifica l’anima con l’umiltà, raggiunge la verità e
la riconosce come tale e, grazie a questa, viene reso spiritualmente
libero. E’ nella libertà di spirito, cioè nella partecipazione dello
spirito di libertà, che consiste propriamente l’entrata nel Regno di
Dio.
Naturalmente Gesù non diede questa
spiegazione dettagliata a Nicodemo, visto che non era stato in grado
neanche di comprendere le Sue
brevi e velate parole.
Gesù continua a parlare in modo
incomprensibile a Nicodemo. Egli alza le spalle meravigliandosi sempre più
perché essendo uno dei più saggi farisei, versatissimo in tutte le
scritture, non riusciva a intendere il senso del discorso di Gesù: “Quello
che la carne genera è ancora carne, quindi involucro più esteriore alla
vita, mentre ciò che viene generato dallo spirito è a sua volta spirito
o la vita eterna e la verità in se stessa.”
Ma la sua più grande meraviglia è dovuta
al fatto che aveva scoperto inaspettatamente in Gesù un Maestro che con
strani discorsi metteva a dura prova la sua sapienza.
Non dobbiamo meravigliarci se Gesù ci
dice che dobbiamo rinascere di nuovo.
Come il vento soffia dove vuole e ne
udiamo il rumore senza conoscerne le origini, così avviene di chiunque
procede dallo Spirito e si accinge a parlarci.
Però anche a noi, se siamo delle persone
sagge, oneste e leali, a suo tempo ci verrà concesso di penetrare il
senso di tali discorsi.
Se Gesù non avesse intravisto in
Nicodemo e in noi la nostra fede, non avremmo appreso da Gesù la Sua
Dottrina.
Chi cerca il Figlio dell’uomo di notte, non potrà trovarLo così
facilmente, poiché evita di cercarLo apertamente di giorno, temendo di
essere screditato dagli altri. Dovremmo ben sapere che la notte, qualunque
essa sia, non si presta a cercare e a trovare qualcosa. Chi dunque si
propone di cercare il Figlio dell’uomo, deve cercarLo di giorno e non di
notte, allora Lo troverà molto facilmente.