Mentre si trovavano
insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo
sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il
terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il
tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non
paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare,
Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai
propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di
scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che
viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila
e consegnala loro per me e per te».
I
discepoli avevano ascoltato più volte ciò che annunciava il Signore sul
Suo personalissimo futuro, ma visto che questa cosa suscitava in loro un
grandissimo timore, nasceva sempre in cuor loro il desiderio di venire a
conoscenza di maggiori e più precisi dettagli su cosa avrebbe dovuto
succedere.
Affinché
le anime dei discepoli si potessero adattare a questa idea di per se
alquanto dolorosa, il Signore spiega ancora una volta ciò che accadrà al
Suo corpo, e che a loro non sarebbe stato tolto nemmeno un capello.
Anche i discepoli
capiscono che occorre un corpo immortale prima di poter aprire
completamente gli occhi alla vita all'umanità cieca e mortale; così è
infatti, perché chi non sia in se stesso già completamente vivente in
spirito, non potrà mai assicurare ad altri la piena vita eterna. Il
Signore infatti è venuto al mondo a questo scopo, cioè per dare
esecuzione a ciò grazie alla Parola e alle Opere, e questo doveva
accadere poiché il Suo corpo era altrettanto mortale quanto lo è il
nostro; però, per effetto di quanto è stato detto, esso diventò
immortale, ed in conseguenza di ciò fu assicurata anche a noi la vita
eterna.
Parlando
dunque di cose di questo tipo, grazie alle quali i discepoli vennero
liberati dal loro turbamento, giunsero nei pressi di Cafarnao dove c'era
un posto di pedaggio; questo posto si trovava vicino al Mare di Galilea, e
ciascuno che là transitava era tenuto al pagamento del tributo per il
pedaggio.
L'incaricato della riscossione, che conosceva molto bene la compagnia, si rivolse a Pietro e gli chiese se Gesù non fosse abituato a pagare il tributo.
E’
strano questo atteggiamento. Gesù sulla croce pagò il tributo fino alla
fine, qui sembra quasi un dialogo per liberare la mente dei discepoli da
ogni ragionavo dubbio; Gesù, pur non essendo tenuto a pagare il suo
tributo, lo paga per sé e anche per noi, rappresentati in toto da Pietro.
Ma affinché l’avida gente avida non ne sia scandalizzata, e visto che, ne Pietro né gli altri possedevano un centesimo nelle loro tasche e neppure nella casa di Pietro che distava poco dal luogo ove si trovava la dogana, Gesù manda Pietro a prendere una lenza e di gettarla sul mare di Galilea, per prendere il denaro che si trovava dentro al primo pesce che avrebbe abboccato.
Prima
di continuare con il brano del Vangelo, ci si potrebbe chiedere cosa ci
faceva una moneta nella bocca di un pesce.
I
romani dimoranti a Cafarnao si divertivano a gettare in acqua delle monete (chiamate
stateri), affinché venissero ripescati dai loro giovani marinai molto
esperti nel nuoto. A una di queste monete però abboccò il nostro pesce
il quale la masticò parecchio, ma siccome il metallo non si prestava a
venire masticato e neppure a venire inghiottito, la moneta rimase
attaccata nella bocca del pesce, ed a Pietro fu tanto più facile
impadronirsi del pesce, considerato appunto che questo era quanto mai
vorace. L’elemento prodigioso per gli uomini sta soltanto nel fatto che
il Signore sapeva che la moneta era nascosta nella bocca del pesce!
Pietro
portò la moneta al gabelliere, il quale si rifiutò dapprima di accettare tutto lo statere, asserendo che a lui spettava
soltanto la metà. Pietro però gli fece osservare che, fra tutti e
dodici, avevano presumibilmente occupato altrettanta strada quanto il
Maestro per la Sua sola persona. Allora il pubblicano trovò giusto il
conto e finì con l’accettare tutto lo statere.
Il Signore e i discepoli fecero preparare il pesce pescato e lasciarono che il pubblicano restasse ciò che era.