Gesù disse al capo dei Farisei che l'aveva invitato: «Quando
offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi
fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non
ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi,
ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti
la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Questo brano sembra quasi
ricollegarsi alla parabola del banchetto nuziale, dove i ricchi non
accettarono, mentre i poveri diedero gloria al Re che offrì il banchetto.
Così come possiamo riferirci anche ai versetti di Isaia, dov’è
scritto: “In
quel giorno, preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su
questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini
eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati.”
Ecco che se i ricchi preferiscono darsi gloria gli uni gli altri, qui ci viene chiesto di fare comunione con tutti. Molti di noi preferiscono invitare in casa propria, (e spiritualmente nel nostro cuore), solo persone “gradite”. In ciò non vi è nulla di sbagliato, ma in questo passo ci si chiede di andare oltre.
Ci porta a considerare il
fatto di fare qualcosa per chi non può ricambiare.
Ricordiamoci
sempre che se di quanto possediamo ne doniamo qualcosa a qualche povero,
sarà come se l’avessimo donato al Signore! E se nonostante la nostra
povertà (materiale o spirituale) fossimo stati delle persone pietose che,
più di altri e più spesso, venimmo con i nostri scarsi mezzi in aiuto di
chi era ancora più misero di noi, essendo stati misericordiosi verso il
nostro povero prossimo, avverrà avvenuto che a nostra volta troveremo
misericordia presso il Signore.
Tuttavia
quello che intendiamo fare, facciamolo in silenzio, e non cerchiamo le
lodi del mondo, poiché è già più che sufficiente che sia Dio, al cui
cospetto niente rimane sconosciuto e nascosto, a vedere e a conoscere
quello che qualcuno di nascosto fa di bene! Ma chi per il bene compiuto si
fa lodare ed onorare dal mondo, costui ottiene già così il premio delle
sue buone opere, e quindi un giorno nel Regno di Dio non potrà attendersi
certamente che una minima ricompensa.
Dunque,
nemmeno la mano sinistra sappia quello che ha fatto la destra. Questa cosa
vediamo di comprenderla bene nel nostro cuore, e allora troveremo vita e
premio nei Cieli.