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Ti seguirò dovunque Tu andrai. 
Mt 8, 18-22

Gesù vedendo una gran folla intorno a sé, ordinò di passare all'altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». E un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Séguimi e lascia i morti seppellire i loro morti».


Ci troviamo a casa di Pietro e, vedendo che la folla animata dalle migliori intenzioni si stava dirigendo verso di loro in compagnia di alcuni sacerdoti camuffati, Gesù decide di dirigersi verso la parte opposta del mare, non volendo avere nulla a che fare per il momento con gli scriba.

Prima che Gesù si fosse imbarcato con i Suoi discepoli, si avvicinò a un dottore della Legge di Cafarnao e disse: « Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai »

Cosa risponde Gesù? Ricordatevi come non ci sono segreti per Lui. Ad alcuni dice “seguiMi!”, altri li rimanda indietro. Lo scopo segreto per il quale lo scriba veramente si prefiggeva di seguirLo non era affatto leale e poco gli importava sia della Sua Parola che delle Sue opere, mentre invece gli stava a cuore solamente di riempirsi la pancia ed oltre a ciò, dove avesse potuto trarne profitto, anche di fare lo spione.

Gesù scuote il capo. Gli fece comprendere che anche lo scriba era una volpe astuta e che quindi aveva la sua tana (il suo posto di stipendiato), e che gli uccelli della sua specie che abitano sotto il Cielo, vale a dire molto al di sotto della pura Verità e Amore divini, hanno i loro nidi (cioè luoghi di riposo) dove essi vanno a divorare la loro preda, ma che invece nel Signore non vi è alcuno degli inganni del mondo, nessun pretesto (pietra) su cui poter, di quando in quando, posare il capo del sentimento. Lo poserà solo sulla croce, dopo aver reso lo spirito.   Il dottore comprese benissimo le parole di Gesù, e se ne torno a casa, senza diritto di replica.

Chi vuole essere o diventare Suo discepolo, deve caricarsi un pesante carico sulle sue spalle, e così deve seguirLo. Vantaggi materiali i discepoli non possono aspettarsene, al contrario essi, nel Suo Nome e per Suo amore, devono abbandonare perfino i vantaggi ed i beni terreni già avuti e non soltanto per un dato tempo, ma per sempre. Neppure moglie e figli è bene siano loro d'impedimento a ciò, se vogliono pienamente diventare dei veri discepoli del Regno di Dio.

Andò da Gesù anche uno dei suoi discepoli, a cui era morto improvvisamente il padre la notte precedente, chiedendo che prima della partenza gli fosse permesso di seppellire il padre.

Forse a Gesù il far qualcosa “prima” di seguirLo è indice di mancanza di fiducia sei Suoi confronti. Gesù però gli disse: « Séguimi e lascia i morti seppellire i loro morti.»

Il discepolo comprese che è meglio avere cura della vita che non della morte.
Tutti coloro che danno qualche importanza allo splendore dei funerali sono mal visti dal Signore, dato che essi rendono onori alla morte e danno molto valore all’onore della morte.
Ma la vera morte dell’uomo è l’egoismo, e lo spirito di questo è l’orgoglio, il quale soprattutto aspira agli onori, cosicché la sepoltura di un trapassato fatta con grande sfarzo non è che l’ultima manifestazione dell’orgoglio dell’uomo già da lungo tempo spiritualmente morto.


Ogni proposito deve essere tenuto saldamente fermo e non deve vacillare in modo che un secondo proposito lo possa scacciare. Nello Spirito è universalmente così; infatti chi non è fermo, non è idoneo per il Regno di Dio.

Se possiamo venire da Dio il Signore, che cosa ci può stare ancora più appassionatamente a cuore? Quando ci chiama Dio il Signore, dobbiamo poter lasciare tutto all’istante e seguirLo, altrimenti non siamo degni di Lui.

Qui chiama Dio Stesso, il Signore di ogni vita, e vuole darci l’inesprimibile in eterno! Che cosa potremmo mai lasciare per amore di Dio che Egli non fosse in grado di restituircelo mille volte! Comprendiamo il Suo Ordine e riconosciamo ciò che è vero e ciò che è falso! Afferriamo l’amore per Dio nel nostro cuore e non tentenniamo più con sciocchezze simile, ma seguiamo il Signore; altrimenti ci lascia qui, nella nostra valle di Giosafat!