«Come il Padre ha amato me,
anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho
osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia
sia piena».
Se rimaniamo nel Suo amore, la nostra gioia sarà piena.
Rimanere nel Suo Amore - vale a dire – osservare i Suoi comandamenti.
Qualcuno crede che l’osservanza dei comandamenti deve
essere praticata per portare maggiore gloria a Dio. Ma Dio non ha certo
bisogno della nostra gloria.
E allora perché battere il chiodo sull’osservanza dei
Comandamenti dati da Dio?
Perché tutto ciò serve alla nostra gioia. Il Padre è
Amore, e la gioia più grande per Lui è riuscire, nel tempo della nostra
vita, a riconoscerci Suoi figli e a praticare ciò che Lui, giustissimo e
misericordioso, ci consiglia.
Se gli uomini non si allontanassero mai da
Dio, non incorrerebbero neanche mai nel bisogno e nella miseria. Se noi
dunque, e anche nei nostri figli, rimarremo sempre in Cristo e presso
Cristo nella fede, e nell’agire secondo la Sua Dottrina, non avremo
neanche mai da affrontare alcuna miseria.
Anche le malattie del corpo non renderanno
paurose e codarde le nostre anime. Le malattie del corpo, infatti, sono
sempre solo le amare conseguenze della non osservanza dei Comandamenti,
che sempre il Signore ha dato agli uomini esprimendoli chiaramente.
Chi, fin dalla giovinezza, comincia ad
attenervisi fedelmente, costui, fino a tarda età, non avrà bisogno del
medico, e i suoi discendenti non avranno da soffrire per i peccati dei
loro genitori; come successe, spesso per secoli, con gli antichi popoli
fedeli a Dio. Ma quando gli uomini hanno cominciato a degenerare, presto
allora sono anche caduti in gravi malattie corporali e hanno conosciuto
dunque le conseguenze della poca osservanza, o totale inosservanza, dei
Comandamenti di Dio.
Se c’è infatti solo un uomo che sa
fabbricare una macchina ingegnosa per un qualche uso, quello sicuramente
sa anche come essa debba essere adoperata per l’uso opportuno, e come si
debba maneggiare la macchina perché non sia rovinata e non diventi poi
completamente inadatta ad essere usata ulteriormente. E se l’esperto
fabbricatore della macchina dice e mostra, a colui che l’ha comprata per
usarla, ciò che deve osservare per poter fare un uso utile e durevole
della macchina, in tal caso il compratore deve certo anche osservare
esattamente ciò che l’artefice della macchina gli ha detto. Ma se il
compratore con l’andar del tempo, o per capriccio o per leggerezza, non
osserva più come deve essere trattata e usata la macchina, allora egli
deve ascriverlo a se stesso se la macchina è rovinata, e così è
diventata inservibile per il buon uso, o interamente, o comunque
parzialmente.
Dio però è il grande Artefice del corpo
umano, che Egli ha ben predisposto all’utile uso per gli uomini, quale
macchina molto ingegnosa! Se l’anima utilizza questa macchina
vivificata, secondo il consiglio che le è stato impartito chiaramente,
che consiste nei Comandamenti di Dio, allora il corpo rimarrà anche nella
sua sempre ben utilizzabile salute. Ma se col tempo l’anima, diventata
pigra e sensuale, disattende questi Comandamenti dell’Artefice
eternamente grande, allora poi l’anima deve anche ascrivere a se stessa
se il suo corpo è caduto in ogni sorta di miseria.
Perciò ognuno di noi volga il proprio
cuore al vero e vivente amore per Dio e nell’amore attivo per il
prossimo, nei quali consiste il vero e vivente Regno di Dio nell’uomo;
tutto il resto, se ci sarà bisogno, verrà dato in aggiunta quale un
libero dono.
Chi, secondo le sue possibilità, dimostra
sempre al suo prossimo povero e oppresso misericordia e amore in tutta
affabilità, costui anche presso il Signore troverà misericordia, amore e
affabilità; in questo infatti consiste il vero Regno di Dio, che ora
viene a noi nel Signore, e cioè che amiamo Dio al di sopra di ogni cosa,
e il nostro prossimo come noi stessi. Chi fa questo, quegli adempie tutta
la Legge e sta in piena Grazia di Dio, e la mano benedicente di Dio è
sopra di lui. Chi persevera in tale amore, quegli è e rimane in Gesù
Cristo e Gesù Cristo in lui. Ma chi è in Gesù Cristo, come anche Gesù
Cristo in lui, quegli ha in sé l’eterna vita, e non vedrà né gusterà
la morte; così infatti egli, già in questo mondo, è un vero cittadino
del Regno di Dio, nel quale non c’è più alcuna morte in eterno.
Prendiamoci tutti bene a cuore questo, e
agiamo di conseguenza; per questo infatti venne il Signore in questo
mondo, per portare così agli uomini il vero Regno di Dio, e liberarli da
ogni cecità e dalla morte delle loro anime, che fino ad allora li tenne
in dura prigionia.