Gesù
disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani:
essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come
loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora
che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che
è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri,
neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Siamo stati esortati
ieri a scendere nel profondo, nell’interiore dell’uomo, nella propria
cameretta, per pregare il Padre nostro. Il non sprecare parole, quindi, è
una logica conseguenza della discesa nell’umile luogo dell’incontro
con il Signore.
Dio è in Sé uno Spirito, pieno di Amore,
Verità, Sapienza e Potenza, e perciò può essere adorato anche solo
nello spirito, e nella verità, che è all’interno dell’uomo.
Se qualcuno dunque ha un desiderio che Dio,
l’unico vero Creatore e Padre di tutti gli uomini e di tutti gli angeli,
lo voglia aiutare in questa o quell’altra cosa, si rinchiuda in una
cameretta, e particolarmente in quella tutta silenziosa del proprio cuore,
e là preghi a Dio, e chieda a Lui, il Padre amorevolissimo, un giusto
aiuto. E il Padre, che ode e vede ogni cosa per quanto nascosta, darà
sempre volentieri a colui che chiede in questo modo vivo, l’unico giusto
e nello spirito della Verità, quello per cui egli ha legittimamente
pregato; di ciò voi tutti potete stare pienamente sicuri. Ma dopo una
preghiera fatta pubblicamente per esibizione davanti agli uomini, nella
quale il cuore spesso partecipa molto poco, il Padre in Cielo non
pronuncerà mai il Suo onnipotente Amen.
Il dire parole eleganti, o comunque sapienzali,
può bensì apparire qualcosa di valore davanti agli uomini vani, ciechi,
orgogliosi e avidi di onori, ma presso Colui che è l’eterno Amore e
l’eterna Verità Stessa, e perennemente penetra con lo sguardo
l’intimo e il vero spiritualmente vivo, non vale affatto il gesto, ma
vale unicamente la viva, intima verità della vita.
Ma se chiedete qualcosa al Padre, non
pregateLo tanto per i beni di questa Terra, ma chiedeteGli piuttosto i
tesori imperituri per anima e spirito, e questi non verranno rifiutati a
nessuno. Per quanto riguarda invece i beni di questa Terra, necessari al
sostentamento della vita temporale, essi verranno dati liberamente in
aggiunta a chiunque indirizzi il proprio aspirare e chiedere e cercare
solo verso il Regno di Dio e la Sua amorevolissima giustizia.
Ecco che la preghiera del “Padre nostro”
è una vera esternazione e allo stesso tempo giusta sintesi di ciò che un
vero figlio può chiedere al proprio Padre, che è presente nei più alti
cieli (dove sono presenti i più puri desideri e volontà di azione) di
ogni uomo.
Preghiamo che attraverso il nostro
comportamento possa essere glorificato il Suo Nome, personificabile in Gesù,
che ci ha donato la Sua Dottrina, vero pane spirituale quotidiano per il
nutrimento dell’anima e per il suo ulteriore sviluppo.
Domandiamo che il Regno di Dio, cioè questo
stato di beatitudine che pervade l’uomo illuminato dallo Spirito di Dio
presente all’interno del cuore dell’anima, possa stabilirsi presto e
in maniera definitiva in ciascuno di noi.
Chiediamo di venire perdonati nella maniera in
cui l’amore di Dio in noi perdona i nostri fratelli, che hanno commesso
qualche ingiustizia nei nostri confronti, per venire misurati come noi
stessi misuriamo gli altri.
La nostra greve carne ci impedisce di poter
combattere a lungo contro le tentazioni, che sono pur necessarie per una
nostra crescita spirituale; quindi abbiamo bisogno sempre del sostegno del
Padre, per non sentirci abbandonati nel momento della prova.
E dopo tutto questo, lo Spirito di Dio
allontanerà da noi il male che è nella nostra natura, fortificandoci per
non poter più ricadere nello stesso peccato.
Amen