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Donna, ecco tuo figlio.  
Gv 19, 25-27

In quell’ora: stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

 

Anche oggi c’è qualche famiglia che prova il dolore di veder morire il figlio tra atroci sofferenze. Mi sento di dire solo questo: “Coraggio, c’è qualcuno che conosce le vostre sofferenze perché le ha provate sul proprio corpo”.

Maria è una madre di circa 48 anni, che da un paio di giorni sta soffrendo l’inverosimile: il figlio viene tradito da un apostolo, subisce le più atroci angherie dagli sgherri del Tempio e dai mercenari romani. Maria segue il Figlio come se fosse ancora il suo bambino, ripercorre le orme della Sua vita, mentre Lo segue nella strada fino al calvario.

Qui, si pone sotto la Croce, e ascolta. Il Figlio ha un’ultima cosa da dirle:

“Donna, ecco tuo figlio!”

La riflessione che intendo fare quest’anno, è in parte differente da quella dell’anno scorso. Quanto più spesso leggiamo la Sacra Scrittura, tanto più spirituale, spesso anche diverso dal passato, ci appare chiaramente il suo contenuto. Dobbiamo procedere dal criterio che solo Dio, quale sommo Spirito, può solo pensare e parlare spiritualmente. Ed anche che Dio riveste pensieri ed idee spirituali in parole a noi comprensibili, conformi al livello dello spirito umano. Perciò, per queste parole - così come noi le comprendiamo e leggiamo - questo non è di gran lunga il loro ultimo significato.

Da quanto leggiamo oggi, Gesù certo affida Giovanni e tutti noi a Maria, ma il termine “Donna” e “Figlio” sono presenti anche nell’Apocalisse, e in questo tempo di grandi segni mi preme affrontare da questa interpretazione il brano del Vangelo di oggi.

Nell’Apocalisse abbiamo una donna incinta, la quale partorirà un figlio maschio. Cos'è la «donna» che appare nel Cielo vestita di sole? La «donna» è la nobile immagine di un essere umano senza forza procreatrice, ma del tutto idoneo alla procreazione e ricettivo. Questa donna è una perfetta immagine e somiglianza dell'uomo; così ugualmente anche la Dottrina di Cristo, similmente alla donna è una perfetta immagine e somiglianza dell'uomo spirituale, di per sé incapace di generare.  

L'uomo però attraverso la Dottrina diviene capace di accogliere tutto il bene dell'amore, che qua è il puro, celestiale amore a Dio, quale eterna Vita dello Spirito del Signore. Questa Vita è qui il “Bambino” o Figlio, col quale la Dottrina di Cristo diventa fertile nel cuore dell'uomo. 

La donna, o la Dottrina proveniente da Cristo, operante nell'uomo, diventerà, e lo è già, incinta. Di che cosa? Non avete mai sentito qualcosa della rinascita? Non sta scritto: «Colui che non rinascerà nello Spirito, non potrà entrare nel Regno di Dio!».

 ”Il figlio”, di cui la donna è incinta, è il puro amore a Dio che però, attraverso molteplici abnegazioni di se stesso, fa molto male all'uomo esteriore, fino a che quest'amore celeste nello spirito dell'uomo diverrà maturo, attraverso se stesso, per la magnifica rinascita all'eterna Vita.

Voi certamente però non dovete immaginarvi che la semplice Dottrina sia la descritta «donna incinta», bensì solo la viva Dottrina operante, accolta nella fede dell'uomo, è la descritta donna incinta, dalla quale nascerà l'amore a Dio come un nuovo bambino e questa è appunto la rinascita all'eterna Vita.

Questo «figlio, o l'amore a Dio» (ossia l'amore divino), nato dalla Dottrina di Cristo, domerà tutte le popolazioni o tutte le esigenze e le passioni sensuali del mondo, e con ciò per iniziativa divina condurrà al Signore lo spirito dell'uomo, tutte le sue inclinazioni, ed egli attingerà la sua delizia dal  trono del Signore che è in eterno la vera Sapienza Divina

A voi la rilettura del brano del vangelo secondo questa interpretazioni. Colui che avendo la Dottrina di Cristo (Donna) non riesce a vedere (ecco), nella propria vita i frutti dell’operare secondo tale dottrina (figlio), non entrerà nel Regno di Dio.