In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
E’ il Regno di Dio che ci permette di godere di tali beatitudini. Ma noi viviamo ancora sulla Terra, siamo ancora sottomessi ad un padrone il cui regno non ha da mostrare nessuna magnificenza, che esiste soltanto in apparenza, perchè la Terra serve solo temporaneamente per la nostra maturazione e passerà appena la nostra anima abbandona il corpo.
Viviamo ancora su questa Terra secondo il corpo e ciò nonostante la nostra anima può già entrare nel Regno dei Cieli, se ne ha la seria volontà.
Il Signore vuole venirci a prendere tutti e portarci nel Suo Regno, ma per questo ha bisogno che Gli venga affidata la nostra volontà, ci si deve decidere liberamente per il Signore, rinunciare liberamente al mondo terreno, al regno del Suo avversario, che influenza negativamente l’anima impedendole di librarsi in alto nel Regno della Luce, della Forza e della Gloria.
Se dunque lo vogliamo veramente, il Signore può afferrarci e portarci là dove saremo beati. Tutto ciò che ci è caro sulla Terra, che appartiene ancora al Suo avversario, dobbiamo essere disposti a cederlo liberamente, per scambiarlo invece con il Pegno d’Amore di Dio, ciò che ci renderà eternamente felici, per la quale beatitudine noi uomini, viventi in questa Terra, non abbiamo ancora nessuna comprensione, della quale non possiamo farci nessuna immagine.
Ma anche senza aver visto queste magnificenze, dobbiamo desiderare il Signore ed il Suo Regno, perché a questo ci deve indurre l’amore per Gesù, dobbiamo voler fuggire dall’avversario che ci ha separato da Dio e tendere verso il Signore partendo dal sentimento interiore. Allora entriamo già nel Regno di Dio, perché ogni pensiero rivolto al Signore ci attira a Lui Stesso, ci viene incontro, ci afferra e non ci lascia mai più in eterno ricadere nell’abisso, nel regno al quale siamo sfuggiti. In questo modo la Sua presenza ci fortifica enormemente ed il nostro amore si accende al cospetto del Suo Ardore e ci riempie di Luce e Forza in misura sempre maggiore.
Ci accoglierà tutti nel Suo Regno, ma secondo la nostra volontà questo momento può manifestarsi presto come anche tra un’Eternità, perché se la nostra volontà è rivolta al regno che è di questo mondo, il Signore deve metterci davanti agli occhi anche i beni apparenti, affinché ne riconosciamo l’inutilità. Non può venirci a prendere per portarci nel Suo Regno contro la nostra volontà, ci dobbiamo entrare liberamente, e questa entrata deve essere preceduta da un distacco dal regno materiale, del Suo avversario, solo allora Gesù può afferrarci e preparare per noi le Beatitudini del Suo Regno, che non è di questo mondo, perché una volta avevamo riconosciuto la Sua Potenza, la Sua Forza e Magnificenza ed abbiamo seguito comunque colui che ci ha promesso il suo regno.
Abbiamo liberamente abbandonato Dio ed il Suo Regno ed ora dobbiamo assolutamente ritornare liberamente e superare dapprima colui che ci ha catturato. Dobbiamo liberarci dalla prigionia infinitamente lunga, dobbiamo voler diventare di Cristo, e la nostra volontà potrà causare la separazione dall’avversario, con la nostra volontà potremo ancora raggiungere il Signore, prendere possesso del Regno che è di Dio, essere di nuovo essere colmi di potenza e forza come una volta; Gli saremo veri figli e godendo infinita beatitudine nella Sua Magnificenza.