In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
Anche oggi c’è un’idea di esclusivismo e di elite tra i cristiani. Ognuno si sente migliore dell’altro, nell’altro c’è sempre un qualcosa che “non va”. Ma proprio per questo, per il Suo apostolato, il Signore sceglie una persona diversa dall’altra. La loro sapienza sicuramente sarà elemento di divisione. Li unisce solo l’amore per Cristo e per i fratelli.
Ecco che l’amore per il Signore dona al fedele credente la Potenza e la Forza propria del Suo Maestro. Anche questo “uno”, che si chiamava anch’esso Giovanni, (era uno dei due paralitici guariti a Sichar, in Samaria, alla discesa del monte sul quale era stato enunciato il discorso delle Beatitudini), rientra nella grande famiglia dei figli di Dio. Gesù aveva destinato Giovanni il paralitico proprio ai samaritani.
Colui che riesce a scacciare i demoni, lo può fare solo in virtù del grande amore per Dio. Esso sicuramente non può pensare e parlar male del Signore, perché la sua volontà diventa uguale a quella del Signore Stesso.
E’ proprio quel diventare una cosa sola con il Signore che automaticamente fa sì che tu abbia la stessa forza, lo stesso amore, la stessa potenza attraverso il quale il Signore operava.
Chi è per il Signore, non può essere contro i discepoli del Signore che lo testimoniano con amore e non con l’intelletto. All’interno di questi, non ci si può interrogare su “chi sia dei nostri”. L’amore per il Cristo è il più grande di tutti, e chi possiede questo amore si riconosce piccolo ed incapace di grandi pensieri.
Ci troveremo tra breve tempo nel momento in cui ci verrà posta la decisione di dichiararci per il Signore ed il Suo Nome davanti al mondo. Questo si svolgerà in un modo tale che tutti saremo terrorizzati dalla brutalità degli uomini, che sono succubi dell’avversario di Dio, perché si manifesta nel fatto che procedono apertamente contro il Signore. La forma della lotta di fede che ci attende, non ci è ancora nemmeno immaginabile, perché la Terra non ha mai visto qualcosa del genere sin dalla sua esistenza; perché in ogni tempo fra gli uomini esisteva una fede in un Essere Superiore, al Quale gli uomini sono sottomessi. E questo Essere veniva adorato, benché gli uomini si siano fatti quasi sempre un’immagine sbagliata di quell’Essere e da ciò si creava una sorte di idolatria molteplice, ma è sempre stato dato l’onore ad un “Dio” da parte degli uomini.
La questione controversa era soltanto sempre chi dei molti dei era il vero Dio, se si voleva lasciar valere soltanto un Dio. La lotta che però ora s’infiammerà, tratterà soltanto della totale estirpazione degli insegnamenti di fede, in un Essere, Che viene riconosciuto appunto attraverso la fede.
Questa fede in un Essere Superiore deve essere estinta. La fede viene presentata all’umanità come pregiudiziale a cui è rivolta la lotta con tutta la sua asprezza.
Si cercherà di spiegare e di sondare tutto scientificamente nella Creazione, ma di escludere un Potere Creativo, quindi di negarLo totalmente.
Si vuole creare per gli uomini un livello mentale diverso, e così viene preteso rigorosamente da loro, di rinunciare ad ogni pensare e sapere avuto finora e di rafforzare questo apertamente davanti ai prossimi. Quindi la lotta viene dichiarata chiaramente ed inequivocabilmente a Dio Stesso dal Suo avversario che si serve soltanto di uomini per raggiungere la sua meta, che è quella di respingere il Signore dai cuori degli uomini.
Non si tratta di una vittoria di un orientamento spirituale su altri, non si tratta della riforma di una Dottrina, si tratta solamente della fede nel Signore, che deve essere riconosciuto come il Redentore Gesù Cristo, se noi uomini vogliamo diventare beati.
Allora saremo di fronte ad un bivio, dovremo deciderci per il Signore o per il Suo avversario. Questa pretesa viene posta a noi uomini, e noi dovremo prestare resistenza. Chi si apre, anche solo in minima misura, alla Dottrina di Cristo, facendo sentire la propria amicizia, il proprio amore, i propri buoni sentimenti verso coloro che predicano questa Dottrina, in verità questa misura non andrà perduta, anzi sarà il gradino da cui ripartirà la conversione del cuore umano, rimasto indurito e legato con i lacci della materia per troppo tempo. Il Signore ti promette che ti sarà vicino nella tua rinascita, e ciò che non riuscirai a compiere con le tue misere forze, lo compirà Lui Stesso.
L'opposto è lo scandalo. Come dice il Signore è invitabile che gli scandali avvengano, ed è probabile che un adulto, con i suoi discorsi, possa scandalizzare un fanciullo. La parola scandalizzare, ai nostri giorni ha assunto un significato diverso dal termine greco usato da Marco. Il termine scandalizzare significava in origine "mettere un impedimento sulla strada su cui uno cammina col rischio di farlo inciampare". Gesù prende di nuovo come esempio un bambino, simbolo di semplicità e assenza di malizia e dice che chiunque cerca di sviare o strascinare fuori strada qualcuno, specialmente se così vulnerabile, andrà incontro a conseguenze tremende. Ma qui si fa riferimento solo a determinati scandali: guai a chi scandalizza i fanciulli con perfidia e deliberatamente! Nessuno ci imputerà a peccato se noi, senza volere o senza sapere, abbiamo scandalizzato qualcuno. I fanciulli sono per forza di natura più miseri di cento mendicanti, perché essi sono poveri nello spirito, poveri di forze fisiche e poveri di proprietà. Gli scandali subiti da questi bambini rimangono impressi nella loro psiche e li deviano da una crescita permeata dall'amore e dalla pazienza dei loro genitori ed educatori.
Pensa, pensa con il cuore, uomo! La Luce che ti giunge è sufficiente a mostrarti in che modo stai vivendo! La mano rappresenta sempre l'attività, l'agire dell'uomo, buona o cattiva che sia; la ferma volontà è invece il mezzo per disgiungere da te la cattiva attività. Il piede rappresenta il progredire dell'uomo. In altre parole la cosa è da intendere così: ciascun uomo a questo mondo ha necessariamente un duplice amore e una duplice brama che sorge dall'amore. Uno è materiale ed anche deve esserlo, dato che senza di questo nessuno lavorerebbe, né prenderebbe moglie. Ma affinché l'uomo su questa Terra faccia così, devono esserci in lui un amore e una brama materiali verso l'eterno tali ad indurlo ad un'attività di questo genere. Se questo amore e questa brama si fanno troppo potenti, allora essi certamente scandalizzano anche tutto l'essere dell'uomo e ne fanno deperire l'anima, dato che questa viene eccessivamente spinta verso la materia. Allora è giunto il momento in cui conviene armarsi di coraggio per liberarsi con volontà fermissima da un simile amore e brama, per tendere invece con tutte le proprie forze a ciò che è puramente dello spirito. Se si fa questo, ciò basta da solo per ottenere il Regno di Dio, nonostante di solito, secondo il giusto ordine delle cose, vadano fatte entrambe le cose (sia l'attività materiale che quella spirituale) in considerazione dell'amore del prossimo. Con l'espressione "gettare via da sé l'occhio" è poi da intendersi l'intelletto mondano dell'uomo; esso è un occhio dell'anima che ha il compito di esaminare le cose del mondo e di valutarle e confrontarle con le cose dello spirito. Quando quest'occhio comincia a desiderare il mondo con eccessiva insistenza, allontanandosi contemporaneamente da ciò che è dello spirito, e a mala pena dedica qualche pensiero a Dio, esso così è di grave scandalo alla sua anima, dato che questa allora trapassa completamente nella materia, e, giunti a questo punto, è quanto mai necessario rinunciare alla sapienza esclusivamente mondana e concentrare il proprio pensiero soltanto su ciò che è di Dio, dello spirito e dell'anima e questo per amore del Cielo. Perché tutti saremo salati dal Fuoco, ossia saremo resi sapienti dalla Sua Luce. Volenti o non volenti, perché nel periodo di purificazione, se qui o nell'Aldilà sta a noi deciderlo, tutta la materia attaccata alla nostra anima deve essere volontariamente spazzata via. Il verme, ciò che è più interiore in noi, il germe, lo spirito, non muore mai.