«Avete
inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi
dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla
guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in
tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti
costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a
chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo
nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che
vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli;
egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui
giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale
ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il
saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non
fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto
il Padre vostro celeste».
Al termine del discorso delle
Beatitudini, qualcuno chiese al Signore se l’antica legge data da Mosè
doveva intendersi abolita dalla Sua nuova Predica dell’Amore. Ma
Gesù non abolisce neppure uno jota della legge di Mosè, anzi l’adempie
entro i limiti in cui Essa contiene in sé l’Amore (inteso come Spirito
di Verità).
Gesù ci dice di non
alimentare il male, ma di togliergli il terreno da sotto i piedi. In
questi giorni gira via mail un messaggio che bene riassume il concetto che
Gesù vuole svelarci.
C’era un professore
molto impegnato e severo, ma che era anche conosciuto dai suoi alunni come
uomo giusto e comprensivo.
Alla fine dell’anno,
terminato il corso, mentre stava sistemando delle carte sulla cattedra,
gli si avvicinò un suo alunno e con atteggiamento di sfida gli disse:”
Professore, sono contento di aver finito il corso, così non dovrò più
ascoltare le stupidaggini che lei dice e starò benissimo senza essere più
obbligato a vedere la sua faccia, che detesto.”
L’alunno se ne stava
impettito, con aria di sfida aspettandosi che il professore si
arrabbiasse. Invece, con sua grande sorpresa, il professore gli rispose
con queste parole: “Se qualcuno ti offre qualcosa che tu non vuoi, la
prendi ugualmente?”
“No di certo rispose
sorpreso l’alunno.”
“Bene”
continuò il professore “ quando qualcuno cerca di offendermi o mi
dice cose sgradevoli, mi sta offrendo qualcosa.Nel tuo caso si tratta di
un’emozione di rabbia e di rancore che io posso benissimo decidere di
non accettare. Se mi sento offeso e mi arrabbio, significa che sto
accettando il tuo regalo. Ma io preferisco regalarmi distensione e serenità.”
“Amico”, continuò il professore, “la vita ci dà la possibilità di scegliere
se amareggiarci o essere felici. La tua rabbia passerà, ma non cercare di
lasciarla con me perché non mi interessa. Non posso controllare quello
che c’è nel tuo cuore, posso solo controllare quello che faccio entrare
nel mio”
“Ogni giorno, in ogni
momento, tu puoi scegliere quali emozioni o sentimenti vuoi tenere dentro
di te. E qualsiasi cosa tu scelga resterà dentro di te finchè tu stesso
non decidi di cambialo.”
“Perché è talmente
grande la libertà che la vita ci dà che abbiamo perfino la possibilità
di scegliere se amareggiarci o se essere felici Nei Proverbi, al versetto
15:1 si legge: La risposta amabile calma la rabbia, ma quella aggressiva
aggiunge legna la fuoco”
“Quante volte abbiamo
accettato offese che non ci appartenevano e abbiamo risposto ad esse con
lo stesso linguaggio. Non dimenticare che sei tu che decidi se accettare o
no la critica distruttiva. L’offesa e la presa in giro”.
“Mantieni sempre il
controllo delle tue emozioni, non conservare amarezza nel tuo cuore,
contro nessuno en rispondi sempre con gentilezza, così che dalla tua
sorgente sgorghi sempre acqua dolce.”
Come faceva Cristo. Siate
perfetti com’è perfetto il Padre vostro che è nei Cieli dei vostri
cuori.