In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il Suo sangue, non avete in voi la vita.
Tre aspetti, tre momenti, in questa frase centrale nel brano del Vangelo.
SE: pensiero, volontà dell’uomo; a noi spetta decidere cosa fare e come operare
NON MANGIATE: opera, azione dell’uomo che ha la responsabilità di mettere in pratica ciò che prima ha idealizzato con l’intelletto.
NON AVRETE LA VITA ETERNA: effetto. Mentre il pensiero e l’azione sono a discrezione e a disposizione dell’uomo, l’effetto è nelle mani di Dio.
In tutta la nostra vita, abbiamo la possibilità di dar vita ad un’idea, metterla poi in pratica, ma l’effetto spetta sempre a Dio. Dio che conosce la volontà dell’uomo nei minimi termini, sa benissimo cosa permettere o meno alla nostra volontà di azione. Qualcosa viene permesso nell’effetto desiderato, moltre altre no.
E anche per essere invitati alla tavola del Signore, per stabilire quell’unificazione, la Comunione con Dio, è necessario dapprima la volontà di accogliere qualcosa dal Signore. La volontà, come detto prima, richiede un’attività mentale, quindi Gesù Cristo deve essere riconosciuto dal cuore e dall’intelletto come Fonte e con ciò come Donatore di ciò che l’uomo desidera e l’uomo deve tendere mentalmente verso il Signore; solo allora la volontà è attiva ed adempie le condizioni, che stabiliscono l’unione con Gesù. La volontà diventata attiva è come un agire nell’amore. Questo concetto è insostituibile e con ciò il Comandamento dell’amore non può mai essere raggirato da coloro, che vogliono veramente comunicare, che vogliono unirsi con Dio. “Chi rimane nell’amore, rimane in Me ed Io in lui ....” quindi siamo a conoscenza della condizione per la Presenza del Signore e perciò non possiamo aspettarci che il Signore rinunci a questa condizione.
Elargiamo quindi dei doni, nutriamo ed abbeveriamo il nostro prossimo che è bisognoso d’aiuto, prendiamoci cura della sua miseria spirituale e terrena, diamo come Gesù ha dato e da’ a noi, refrigeriamo l’anima ed il corpo del prossimo, abbiamo pietà dei deboli e dei malati, consoliamo gli afflitti, raddrizziamo i piegati, leniamo la miseria sempre e continuamente, sempre in vista verso Gesù, Che ci ha dato l’esempio della Via sulla Terra. Allora adempiamo il Comandamento dell’amore e con ciò la prima condizione per l’unificazione con Dio, perché solo allora Si può unire con noi, quando abbiamo formato il nostro cuore nell’amore, altrimenti è impossibile un’ unificazione con il Signore, per quanto rispettiamo le molte forme esteriori, che non hanno nessun influenza sullo stato del nostro cuore (della nostra anima).
Chi intende accogliere Gesù fisicamente e spiritualmente e portarLo nel cuore, deve mangiare il Suo Pane e bere il Suo Vino, deve desiderare il Pane della Vita come cibo che viene dal Cielo, e deve bere il Vino, la Verità viva, che affluisce a colui che ne ha sete. Allora mangia la Sua Carne e beve il Suo Sangue e vivrà nell’Eternità, perché allora è in Dio e Dio in lui.
Gesù è il Verbo incarnato, la Parola Stessa, la Quale E’ diventata Carne per noi uomini. Gesù Stesso è la Parola dall’Eternità, il Signore Stesso Si offre a noi, che noi mangiamo la Sua Carne e beviamo il Suo Sangue, quando accogliamo nel nostro cuore la Sua Parola.
La nostra anima deve ricevere un nutrimento, che l’aiuta a guarire, perché in primo luogo è ammalata, e la Parola le dà Forza, dato che è indebolita. Deve essere nutrita ed abbeverata con il Pane del Cielo e l’Acqua della Vita. Ha bisogno di un nutrimento sano, e questo nutrimento può darlo soltanto Gesù Stesso, perché l’anima deve essere nutrita spiritualmente. Deve ricevere del nutrimento dal “Regno Spirituale”, e perciò deve mangiare alla Tavola del Signore, con il Signore nella figura dell’ Invitante.
La nostra anima deve ricevere Pane e Vino, la Sua Carne ed il Sua Sangue è il giusto nutrimento, e così lei accoglie il Signore, quando riceve la Sua Parola, che Lui Stesso guida dall’Alto all’anima. E non importa, se Gesù Stesso parla direttamente, oppure l’anima accoglie la Sua Parola dai Suoi servi, è Gesù Stesso che spezza sempre il Pane, è sempre Lui che le offre l’Acqua della Vita,la Sua Parola!
Perché la “Sua Parola” è Gesù Stesso! Ci deve afferrare un grande desiderio della Sua Parola, e soltanto allora potremo dire che ci uniamo intimamente con il Signore e con Lui consumiamo la Cena; perché soltanto allora Gesù può offrici Pane e Vino – “la Mia Carne ed il Mio Sangue” -. Soltanto allora siamo venuti alla Sua Tavola per prendere con Gesù la Cena, allora riceviamo Gesù Stesso, come ce l’ha promesso.
“IO Sono il Pane” – “E la Parola è diventata Carne” – comprendiamo ora bene le Sue Parole che ha detto sulla Terra? “Chi mangia la Mia Carne, e beve il Mio Sangue, costui ha la Vita eterna!” Chi ascolta la Sua Parola, e lascia agire su di sé la Forza della Sua Parola, soltanto lui può giungere alla Vita eterna, perché la sua anima guarirà, maturerà, attraverso la Sua Parola saprà della Sua Volontà e la Sua Parola le darà la Forza di vivere secondo la Sua Volontà. Quindi non ascolterà solamente, ma sarà anche facitore della Sua Parola e giungerà veramente alla Vita, che ora non può più perdere in eterno.
Il Signore ha distribuito ai Suoi discepoli il Pane ed il Vino, i quali però sapevano anche che con ciò voleva essere inteso la Sua Parola che dovevano distribuire ai loro prossimi.
Come può un uomo diventare libero dal peccato ereditario solo attraverso l’atto del battesimo, per cui ci vuole una vita terrena vissuta nell’amore? Come può un uomo diventare libero dai peccati di ogni genere attraverso una dichiarazione esteriore di labbra, se non combatte per questa confessione nel più profondo amore per Dio? E come può entrare nel Regno dell’aldilà liberato dalla sua colpa attraverso tali mezzi di salvezza un uomo, che viene valutato soltanto secondo il grado del suo amore?
Gesù Stesso verrà da noi, il Signore busserà alla porta del nostro cuore, e chi Lo fa volontariamente entrare, con lui prenderà anche in ogni tempo la Cena ed egli con Lui. Ma non crediamo per nulla, che Gesù Sia là dove soltanto la forma esteriore viene soddisfatta, dove chiudiamo il vostro orecchio alla Sua Parola, che ci arriva dall’Alto. Perché chi non ascolta la Sua Parola, non ascolta nemmeno Gesù Stesso, chi respinge la Sua Parola, respinge Gesù Stesso, e la sua anima rimarrà senza nutrimento; allora deve languire, ed entra così raggrinzita e misera nel Regno spirituale, quando viene l’ora della sua morte.