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Le nozze di Cana.
Gv 2, 1-11

 

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le anfore»; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Soffermiamoci dapprima sull’avvenimento storico e poi sul significato spirituale delle nozze di Cana. Le nozze in questione ebbero luogo presso una famiglia legata da vincoli di amicizia molto stretti con la casa di Giuseppe. Questo avvenne il terzo giorno dopo che Gesù lasciò il deserto con i suoi discepoli, che fino a quel momento erano solo quattro. Giuseppe non era già più in vita. Gesù, in molte famiglie, era oggetto di grande attenzione, tuttavia esse non avevano ancora un’idea chiara di come si sarebbe svolta l’azione Messianica di Gesù. Molti puntavano sulla completa espulsione dei romani e sulla restaurazione del potente trono di Davide. Naturalmente pensavano la stessa cosa coloro che Gesù eleggeva come discepoli, però non era ancora giunto il tempo nel quale Gesù  intendeva dare loro un’idea differente.

Nonostante fossero trascorsi pochi mesi dal momento in cui il comportamento di Gesù cominciava a giustificare questa credenza, nella mente di parenti ed amici riaffioravano dopo un sonno e un abbandono di diciotto anni, molte delle speranze nutrite sul conto di Gesù. E’ per questa fama che, insieme ai discepoli, a Maria, Gesù venne invitato alle nozze di Cana, vecchia e piccola città della Galilea, nelle vicinanze di Nazareth.

 

Nel corso della festa si sarebbe aggregato anche Tommaso, come persona amica di Andrea. Alle nozze deve essere invitato chiunque viene nel Nome del Signore.

 

Secondo l’uso di allora, ogni nuovo ospite che arrivava doveva essere onorato con un calice di vino. Maria però aveva osservato già da un po’ che la provvista di vino si era esaurita. Perciò Maria, in segreto, fece notare questo a Gesù, chiedendo di procurarne un po’ almeno per questo nuovo ospite (Tommaso). Di fronte agli invitati, Gesù rispose piuttosto ambiguamente ma dolcemente, come si usava fare a Nazareth: “Donna (madre), che importa ciò a Me e a te? La Mia ora non e ancora venuta!”In quel tempo e specialmente in quel luogo, era usanza che ogni invitato contribuisse al banchetto nuziale con un dono consistente in circa 40 litri di vino. Vi si osservava però una certa regola, secondo la quale i doni dei parenti più prossimi venivano consumati per primi; esauriti questi, si ricorreva allora, sempre per grado discendente, ai doni dei più lontani e dei non consanguinei. Maria si era accorta che tutta la provvista di vino era già stata consumata e esortò Gesù a non badare, per quella volta, all’ordine tenuto abitualmente.

 

“Fate tutto ciò che Egli vi dirà” disse Maria rivolgendosi ai servitori, o come preferiscono i biblisti oggi, "Qualsiasi cosa vi dica, fatela".

 

Volgiamo ora un attimo lo sguardo sul significato spirituale delle nozze di Cana. Le nozze avvengono tre giorni dopo il ritorno del Signore dal deserto dove Giovanni battezzava, come la risurrezione avviene tre giorni dopo la Sua crocifissione. Con queste nozze si indicò nello spirito profetico ciò che sarebbe successo a Gesù tre anni dopo; cioè proprio il fatto che, nel senso un po’ più ampio, Gesù , tre anni dopo, avrebbe celebrato, con tutti i suoi seguaci e quelli che Lo amavano veramente come un eterno Sposo, le nozze della loro rinascita alla vita eterna.

 

Più in generale si può notare che l’evento delle nozze, che avvenne tre giorni dopo il ritorno del Signore dal deserto, corrisponde anche ai tre stadi attraverso i quali ogni uomo deve passare per poter giungere alla rinascita dello spirito, o alle nozze delle vita eterna nella grande Cana della Galilea celeste.

 

Questi tre stadi sono: per la prima cosa il dominio della carne, poi la purificazione dell’anima mediante la viva fede, che naturalmente si deve mostrare operante attraverso l’amore, poiché senza l’amore la fede è morta, ed infine la risurrezione dello spirito dalla tomba del Giudizio, simboleggiata perfettamente dalla resurrezione di Lazzaro.

 

Ritornando al nostro racconto storico, l’acqua delle sei brocche (destinate alla purificazione degli ebrei, ma che gli abitanti di Nazareth e Cana non tenevano  più in gran conto, perciò tali brocche servivano più come ornamento che per lo scopo cui erano destinate in origine) fu tramutata in vino per mezzo della Potenza di Dio presente in Gesù, anche se non era giunta l’ora di Gesù, sia riguardo alle usanze, sia spiritualmente, per manifestare la gloria di Colui che gli invitati affermano sia il loro Dio, ma che non avevano ancora riconosciuto.

 

Tutti brindarono a Gesù e a Tommaso, l’ospite che era arrivato poco prima. In seguito, tutti i presenti alle nozze credetterero senza ombra di dubbio, che Gesù fosse il Messia promesso. 

 

Questo fu il primo segno straordinario che Gesù ha compiuto all’inizio della grande Opera di redenzione, davanti agli occhi di molti, e in questo segno mostrò, anche se velatamente, la successiva grande Opera; ma neppure uno di tutta la compagnia lo comprese. Infatti, come il digiuno di Gesù nel deserto prefigurava la persecuzione di cui fu vittima a Gerusalemme da parte del Tempio, e il battesimo di Giovanni prefigurava la morte in croce, così questo sposalizio significava la Sua risurrezione, e il segno divenne un modello per la rinascita dello spirito per la vita eterna.

 

Così come Gesù tramutò l’acqua in vino, così la natura materiale dell’uomo, che vive secondo la Parola della Sua bocca, verrà trasformata in spirito.

 

Pertanto, ciascuno deve seguire, nel suo cuore, il consiglio di Maria dato ai servitori: “Fate tutto ciò che Egli vi dirà!”, allora il Signore farà ad ognuno un segno simile a quello fatto in Cana di Galilea, nel quale e dal quale chiunque vivrà secondo la Sua Parola, potrà riconoscere in sè stesso la rinascita dello spirito.