Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un'asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: "Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito"». Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Dite alla figlia di Sion: "Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un'asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma"». I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!». Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».
Per noi, che meditiamo giorno per giorno la Parola del Signore, vale la pena di dare tempo al tempo. Questo tempo che si sfugge via, che annulla ogni nostro respiro; questo tempo che non ci permette di fermarci un attimo, guardare indietro e dire: "Ma cosa sto facendo?... dove sto andando". Gesù entra in Gerusalemme... Gesù entra nel nostro cuore, entra in umiltà, in sella ad una sinello, non con superbia sopra ad un cavallo. Bussa e ribussa finchè qualcuno non Gli apra. E' troppo, per noi, vivere la settimana santa in una sola giornata. Dobbiamo immedesimarci nella sofferenza di Cristo e vivere ogni giorno la nostra croce. Per questo motivo oggi ricordiamo solamente l’entrata di Gesù in Gerusalemme. Veniamo dall’ unzione di Maria, sorella di Lazzaro, la quale fu l’unica ad aver presente l’imminente dipartita di Gesù da questo mondo, diversamente dai Suoi discepoli ai quali non stava innanzi alla loro anima.
Questo atto, che è simile a quello di Maria Maddalena, ha dato luogo a confusioni. Questa era Maria sorella di Lazzaro, la quale era affezionata al Signore come suo Signore e Maestro, con amore purissimo e non con un qualche amore terreno verso Gesù; per cui anche il suo atto ha un significato completamente diverso da quello di Maria di Magdala.Una gran folla l’aspettava,a Gerusalemme, perché si era sparsa la voce che avrebbe partecipato alla festa. Osanna al Figlio di David! E ripetevano le parole del re Davide riferite al Signore Gesù: “Sollevate porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il Re della Gloria. Chi è questo Re della Gloria? Il Signore degli eserciti è il Re della Gloria."
Cominciavano certo a ritenere Gesù il vero Messia, ma nello stesso tempo però non riuscivano a comprendere perché il Messia fosse venuto in questo mondo in tale modesta apparenza: non ne sapevano nulla che al Suo arrivo in questo mondo fosse stato allargato un portale in una qualche città e fosse stata alzata una porta.
La Dottrina di Gesù e i segni che compiva, concordavano bene con ciò che i profeti avevano predetto del promesso Messia, specialmente il profeta Isaia e il profeta Ezechiele, però il comparire di Gesù fra gli uomini in questo mondo non era in pieno accordo con ciò che i Profeti avevano predetto del Messia. Ciò che noi cerchiamo e vorremmo trovare nel Signore, non viene e non verrà mai con ostentazione di sfarzo esteriore, ma si trova all’interno dell’uomo.
Al Suo arrivo in questo mondo gli Ebrei avrebbero ben dovuto rendere larghi i portali nei loro cuori e alte le porte nelle loro anime, ma essi già da moltissimo tempo non badavano più all’esortazione di Davide. Ma a coloro di noi che allargano i portali d’ingresso ai loro cuori subito all’apparire del Signore e alzato fin oltre tutte le stelle le porte d’ingresso alle loro anime, sarà donata quella Luce che è stata tolta agli ebrei.
Gesù entra nel Tempio ancora una volta, e insegna.
La Chiesa di allora ha crocefisso Gesù, la Chiesa di oggi non crede allo Spirito Santo, allo Spirito di Gesù, alla Sua Parola, che parla nel cuore e nella mente dei piccoli credenti e amanti il Dio vivente. L'uomo impera, si fa dio e si impone sui poveri, sui piccoli. Ma ogni idolo finisce per cadere ed è sopraffatto da altri nuovi poteri caduchi. Solo la grande Pietra (Cristo = pietra = testata d'angolo), roccia indelebile, rimarrà salda nei secoli futuri. E il Dio vivente sarà riconosciuto come Creatore e Origine di ogni creatura che ricercherà il Padre, dopo aver mangiato le ghiande mondane offertele dal maligno. E il Nome del Signore (Gesù) sarà santificato per sempre.