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Ecco il nostro Dio; in Lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Prima Lettura   Is 25, 6-10

Dal libro del profeta Isaìa


In quel giorno,
preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande,
un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l’ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza,
poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».

 

Che cos'è e dov'è il monte sul quale il Signore appresterà per noi un convitto del tutto speciale di vivande grasse, cibi succulenti (ripiene di midolla) e di ottimi vini, e di nuovo di vini purissimi? Questo convitto non è possibile che abbia un senso naturale, ma solamente un senso spirituale. Che cos'è il monte e che cosa il particolare convitto grasso?

Per comprendere ciò dobbiamo ritornare alle promesse del Signore: 

“Chi crede in Me e osserva con le opere la Mia Parola, quegli è come una sposa divina in Me, ed Io in lui sono un vero sposo per la vita eterna. Ma chi è in Me ed ha Me in lui, quegli mai più non vedrà, non sentirà né assaporerà la morte!

Chi crede in Me e Mi ama, e con ciò osserva il Mio lieve comandamento del puro Amore, quegli Mi riconosce per Padre nella pienissima luce del suo cuore, a lui Io anche sempre verrò e Mi rivelerò, e da quel momento in poi egli verrà ammaestrato e guidato da Me Stesso ed Io impartirò alla sua volontà la forza, perché nel caso di reale necessità tutti gli elementi debbano ubbidirgli!".

Nel mondo propriamente detto i Suoi figli certo non celebreranno trionfi solenni, poiché tutti gli uomini che “appartengono” a questa Terra non sono solo figli Suoi, ma figli del principe della menzogna, della notte e delle tenebre. Costoro non amano la Sua Luce, né ameranno coloro che andranno a portare loro la Sua Luce; ma non per questo i Suoi figli dovranno scandalizzarsi, poiché il trionfo nel Suo Regno è già riservato a loro!

Il Signore ci avverte che per amore a Lui e del Suo Nome noi avremo sempre da sopportare qualche persecuzione e il disprezzo da parte del mondo vero e proprio; ma nell'Aldilà, nel Suo Regno, la cosa assumerà un aspetto perfettamente opposto, ciò di cui potremo essere totalmente sicuri, e la potenza della nostra volontà già nell'aldiquà confonderà gli avversari e li ricoprirà di grande vergogna, e noi in segreto giubileremo per amore del Suo Nome. Perché noi sappiamo Chi è il Signore e ciò che Lui solo può darci; il mondo invece, il malvagio nemico della Luce del Suo Amore, non lo sa affatto, né giungerà a saperlo.

In questo punto trova adempimento ciò che il profeta Isaia profetizzò quando andò in Galilea. Contiamo i popoli del giorno d’oggi, che attraverso gli eletti del Signore vengono rappresentati, e a tutti viene levato dagli occhi il fitto velo che li ricopre, e a ciascuno viene offerto un vino purissimo senza alcuna feccia, e chi lo beve ed accoglie il suo spirito nella propria anima ha accolto in sé la vita eterna; ed essi gusteranno la Sua Parola come il vino più puro dai Cieli, e a coloro che in futuro ne riceveranno da questi per berne, e lo inghiottiranno anche subito a grandi sorsi, anche il Signore inghiottirà la loro morte, né mai più loro la sentiranno né l'assaporeranno.

Sì, questa sapienza è un grasso convitto che Il Signore ha preparato per noi e per i popoli della Terra; qui veniamo cibati e saziati con il midollo della più profonda sapienza e della Verità Eterna.

E quando saremo giunti al punto in cui non potrà mai più farci difetto la giusta e grande provvigione, andiamo allora in tutto il mondo, ai fratelli e alle sorelle abbandonati e a tutte le vedove e gli orfani, e asciughiamo le lacrime dalle loro facce per offrire loro abbondantemente da bere di questo vino purissimo che il Signore ha dato ora qui a noi in misura più che abbondante!

Il tempo in cui noi dovremo iniziare quest'opera ci verrà indicato dal Suo Spirito in noi. Quando poi vi accingeremo al lavoro, in tutta verità e fedeltà nel Suo Nome, il Suo Spirito,  sarà e rimarrà con noi per sempre, in eterno.

D'ora innanzi non sarà necessario che ci affanniamo per ciò che avremo da dire nel Suo Nome, poiché ogni parola vi verrà posta a tempo debito nel cuore e sulle labbra.

Lo Spirito di questo vino che qui ci viene offerto da bere non svanirà mai più in eterno dalle nostre anime, poiché esso si chiama "Verità eterna"! Quindi in noi non potrà mai germinare una falsità, dato che in questo vino è contenuta l'eterna Verità, mentre la falsità è la morte, la perdizione ed il giudizio eterno.

La Verità Stessa però è anche la Vita, e questa poi lo è il Signore Stesso, dato che dall'eternità Lui è la Via, la Verità, la Luce e la Vita Stesse!

Chi perciò accoglie il Signore nel suo cuore, quegli possiede tutto; infatti, all'infuori del Signore non c'è, per tutte le eternità e in nessun luogo, una verità e una vita.