Dal libro del profeta Amos In quei giorni, Amasìa, [sacerdote di Betel,] disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritìrati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno». Amos rispose ad Amasìa e disse: «Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro. Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: Va', profetizza al mio popolo Israele».
Siamo di fronte ad una scena che oggi si ripete. I veggenti non possono pregare, i veggenti non possono predifare e dare la loro testimonianza. Vengono trattati come dei visionari. Sto parlando dei veggenti di Medjugorje.
Amasia era il sacerdote dell'agnello d'oro, e possiamo immaginare che tipo di individuo egli fosse. Era un predicatore pagato - egli diceva quello che il re voleva egli dicesse. Suppongo che fosse un uomo di grande cultura e che usasse un linguaggio molto fiorito. Sono sicuro che egli fosse molto bravo a dare pacche sulla spalla, ed era ovviamente in grado di intrattenere dei colloqui molto spiritosi; egli aveva ciò che si usa dire oggi "un grande carisma". Mi ricorda qualcuno....
Egli chiamò Amos un campagnolo e insinuò che egli non era adeguato a parlare alla presenza del re e disse: "Veggente, vattene, fuggi nel paese di Giuda." In altre parole, "vattene dal paese e sparisci. Non ti vogliamo più qui. Hai parlato davanti al re e, dopotutto, non ne sei all'altezza. Non sei al livello del predicatore che dovrebbe essere sul pulpito qui." Ora anche se Amos era un uomo di campagna, senza aver frequentato degli importanti istituti biblici, non era in alcun modo un incompetente. Io spero che ci troviamo d'accordo nell'affermare fosse un grande predicatore di Dio. La gente sapeva che quando ascoltava lui, stava ricevendo la Parola di Dio.
E' sempre un conforto per le persone il sapere che il loro ministro di culto sta dispensando non i propri pensieri ma la Parola di Dio, e ciò è qualche cosa di molto importante anche ai nostri giorni. Non credo che noi oggi abbiamo questa opportunità.
Amos rispose in un modo talmente appropriato evidenziando come egli fosse una persona moderata, equilibrata. Egli afferma con fermezza che non stava affatto distribuendo le parole pazze di un mercante di profezie, e che non era per niente fanatico.
Egli disse, "Perché, io so di non essere un profeta. Non ho mai preteso di essere un profeta. Non sono mai andato a seminari. Non sono nemmeno il figlio di un profeta. Ero solo un mandriano, un coltivatore di sicomori, e il Signore mi prese, e il Signore mi disse di profetizzare. Sono qui perché Egli mi ha messo qui."
Quando un uomo ha questo tipo di confidenza con Dio, egli ha tutto quello che gli serve. Un uomo dovrebbe essere molto sicuro di aver ricevuto una chiamata da Dio, se diventerà un Suo ministro. Se c'è qualche dubbio nella sua mente, la cosa migliore è di non iniziare nemmeno.
La cosa importante è chiedersi: Dio mi ha chiamato? Se ti ha chiamato, non devi lasciare che niente si metta sul tuo cammino.
A questo punto Amos ha una profezia personale per Amasia, e questa è una forte medicina per lui. I veggenti hanno una profezia personale per il papa, sperando che anche per lui sia una medicina. Molte persone dicono che certi messaggi sono molto duri, ma in risposta a questo, posso sinceramente dire che non è sempre l'amore l'argomento di cui Dio vuole che si parli.
Ascolta Amos, mentre parla negli ultimi versetti 16 e 17 di questo capitolo 7 di, Amos ad Amasia: Ora ascolta la parola del SIGNORE. Tu dici: "Non profetizzare contro Israele e non predicare contro la casa d'Isacco!" Ebbene, così dice il SIGNORE: "Tua moglie si prostituirà nella città, i tuoi figli e le tue figlie saranno uccisi con la spada, il tuo paese sarà spartito con la cordicella, tu stesso morirai su terra impura e Israele sarà certamente condotto in esilio, lontano dal suo paese". Stesso tenore delle profezie su Roma e sul Vaticano.