La sera di quel giorno, il
primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si
trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo
e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il
fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me,
anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo
Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a
coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
La
sera di quello stesso giorno, il primo della settimana, con le porte
chiuso, venne in mezzo ai Suoi discepoli, parlò, e si mostrò, si fece
riconoscere.
C’è
un periodo nella nostra vita in cui decidiamo di dare una svolta, di
cancellare tutto ciò che di negativo ci contraddistingueva. C’è un
giorno, in cui decidiamo di aprirci e di non chiuderci, di avvicinarci e
di non allontanarci, di tentare di capire e non di rifiutare a priori.
Alla
sera di quel primo giorno, quando la luce della nostra presunta
intelligenza non riesce più a mostrarci l’aspetto illusorio e
abitudinario della nostra vita, quando cioè iniziamo a pensare più con
il cuore che con la mente, quando la nostra scienza lascia posto alla
sapienza infusa dall’alto, nel nostro timore di una vita nuova che ha
lasciato la vita vecchia quasi come fosse quasi un salto nel buio…..
viene il Signore nella nostra vita, viene la Vita nella vita, rimane con
noi e in noi, Si manifesta, Si fa riconoscere per Colui che è sempre
stato nella nostra vita anche quando non Lo riconoscemmo, e ci dice
“Pace”. E gioiremo nel rivedere il Signore.
Pace…
pace… pace, è quello stato di beatitudine che ti porta una quiete e
allo stesso ad un movimento fondato sull’Ordine divino di Dio.
Come
la Fiamma dell’Amore del Padre ha mandato la Luce della Sapienza nel
Figlio, per portare a nuova vita gli uomini ottenebrati dalle tenebre, così
il Figlio manda noi, come anelli facessi parte di una stessa catena, la
catena dell’Amore.
A
tutti noi d’a il potere di perdonare, come lo ha detto a tutti gli
apostoli e non solo a Pietro, a cui aveva dato le chiavi della Chiesa. A tutti. Riusciremo tutti a donare il perdono a coloro che ci hanno
offeso, grazie alla Luce dello Spirito Santo, Spirito di Dio, che è
Amore. Lo Spirito Santo dona quindi l’amore verso Dio e verso il
fratello, e grazie a questo Spirito riusciremo, malgrado il nostro
orgoglio, a perdonare.
Cerchiamo di appianare le montagne che ci dividono. E’ il confronto che è costruttivo, non lo scontro. Lo stesso confronto che facciamo con i nostri fratelli, lo faremo con il Padre. Quanto saremo disposti a perdonare, la stessa misura ci sarà accordata dal Padre verso di noi.
D’altra parte, siamo bravi a perdonare, almeno a parole. Ogni volta che recitiamo il Padre Nostro, affermiamo davanti al Padre che noi rimettiamo i debiti ai nostri debitori, così che anche i nostri peccati a loro volta possano essere lavati dal Padre.
Il perdono è una catena. Tu perdoni il fratello e il Padre perdona te. Ma lo è anche il non perdonare. Ti lega in questo mondo, in odio e rancore, e ti lega nell’aldilà con il mancato perdono divino.Ricevete lo Spirito Santo, siate illuminati con la Mia Verità, SeguiteMi in tutto!, Amatevi l’un l’altro come Io vi ho amati! Infatti da ciò si riconoscerà che voi siete Miei veri discepoli, e cioè se vi amate gli uni gli altri!