I Giudei mormoravano di lui perche aveva detto: " Io sono il pane disceso dal cielo" E dicevano: " Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo? Gesù
rispose: « Non mormorate tra di voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre
che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto
nei profeti: "E tutti saranno ammaestrati da Dio". Chiunque ha
udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non che alcuno abbia
visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In
verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel
deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché
chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno
mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia
carne per la vita del mondo».
La folla mormora: "Non
è forse Gesù il figlio del carpentiere e di Maria, che noi conosciamo
benissimo? Come può essere disceso dal cielo? L’intelligenza e le
facoltà di cui è dotato possono benissimo essergli state elargite dal
Cielo, ma nella sua persona non può dire di essere disceso dal Cielo e di
essere pane nutriente per la vita eterna!"
Il fatto è che gli ebrei non avevano
un chiaro concetto di “senso spirituale”. Tutto ciò che doveva essere
compreso doveva anche per forza essere “sostanziale”.
Ma non possiamo vedere lo spirituale
(nelle cose) usando dei mezzi naturali, come ad esempio i nostri occhi. Lo
spirituale può essere visto solo da ciò che è spirito.
Non confondiamo quindi la su-stantia
(sostanza, ciò che sta sopra, fisicità della materia, pane e vino,
corpo, nube, fuoco, ecc.) con la sub-stantia (essenza, che è invisibile
all’occhio umano, ma sensibile, intuibile dalla mente e dal cuore
dell’uomo che si affida allo spirito). L’Una è intrisa, conglobata
nell’altra, è la Vita nella vita, è lo Spirito Santo che anima la
materia.
Gli ebrei si fermavano al corpo, non
riuscivano a percepire Chi animava Gesù. Fino alla venuta di
Cristo, per nessun essere creato Dio era visibile e comprensibile, neppure
per un angelo nella sua massima perfezione.
Se voleva renderSi in certo qual modo
visibile a qualcuno, come ad Abramo, Isacco e Giacobbe, ciò accadeva con
questo mezzo: Dio colmava particolarmente un angelo con lo Spirito della
Sua Volontà, così che poi in certi momenti l’angelo rappresentava la
Sua Personalità. Ma da Cristo in poi Dio è diventato per tutti gli
uomini ed angeli un Dio visibile, e ha fondato per loro una vita perfetta,
eterna e autonomamente libera e perciò vera, e appunto in questo consiste
anche la Sua propria maggior Glorificazione, e così dunque anche la
nostra.
Infatti, in che modo perfino gli angeli
più perfetti ed anche gli uomini più pii di questa e di tutte le altre
Terre, potevano glorificare veramente, con un vero e vivo amore per Lui,
il Dio mai visto e perciò anche mai perfettamente compreso?
Qui infatti valeva sempre il detto:
“Nessuno può vedere Dio e nello stesso tempo conservare la vita, poiché
la pura Divinità in Sé è un eterno Fuoco consumatore!”.
Questo Fuoco ora in Gesù è coperto e
mitigato dal Suo Corpo, ed ora non vale più il detto: “Nessuno può
vedere Dio e vivere!”, bensì: “Da questo momento ciascun angelo e
ciascun uomo potranno vedere Dio e vivere; e chi non vedrà Dio, avrà una
vita molto misera e giudicata!”.
Allora Gesù dice di nuovo: Nessuno può venire a Me (riconoscerMi) se non lo attira il Padre
(Amore da Dio e per Dio) il Quale Mi ha mandato, ed Io soltanto (la Mia
Parola e la Mia Dottrina) lo risusciterò l’ultimo giorno.
Si ritorna a dire che Gesù è il Pane
della Vita, l’alimento per sviluppare il Regno dentro di noi. Si
continua a dare un senso spirituale, anche quando si parla della manna nel
deserto. Gesù disse che i loro padri ne mangiarono e che morirono. Si può
forse indicare che la manna indica la vita nella carne, e che non avendo
nutrimento dell’anima (amore per Dio) morirono anche nell’anima?
Questo Pane che Lui da, che Lui
rappresenta in Se Stesso, ha la proprietà per cui chiunque ne mangia (che
accetta con fede la Dottrina e vi conforma le opere) non morirà mai più.
Quindi il Pane che Lui donerà , è la Sua Carne che Lui darà per la vita
degli uomini di questo mondo!
Questo ha un ampio significato. La Sua
Carne è l’involucro materiale dentro la quale si trova il padre nella
pienezza del Suo Spirito. Quindi la sua Carne è l’involucro materiale
della Sua Parola. Con queste parole si intende dire che tutti possono
sentire la Sua Parola e seguire la Sua Dottrina.
Quindi, anche i sommi sacerdoti hanno
potuto vedere, mangiare e vorrei dire masticare la Sua Parola (la Sua Carne), ma non sono
andati oltre.
Dentro questa Parola (Parola= carne=Gesù=personalizzazione
di Dio) si trova la Parola spirituale vivente, come il germe vivente si
trova dentro il seme.
Fermiamoci qui. Alla parola carne gli alcuni ebrei vanno in escandescenza, chiedendo a se stessi come Gesù potesse dare la propria carne a nutrimento della Vita eterna in loro.