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Si trasfigurò davanti a loro.
Mc 9, 2-10

Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

 

Gesù e i discepoli hanno lasciato da poco un luogo nei pressi di Cesarea di Filippo e si sono fermati in una località sulla riva del lago di Galilea. Il Monte Tabor era situato nei pressi della riva del lago di Galilea e dalla vetta massima del monte si dominava quasi tutta la Galilea, la Giudea e la Palestina, nonché gran parte del mare Mediterraneo. Doveva quindi trattarsi di una vetta molto alta.  Con sicurezza quasi completa possiamo affermare che il monte, denominato oggi come “Tabor”, non è quello sopra il quale Gesù si trasfigurò. Il monte Tabor, definito come tale, è infatti alto solo 575 metri slm.

 

 

Perché Gesù porta con Sé solo tre discepoli e non anche tutti gli altri? Per lo stesso motivo per il quale Gesù si mostra sono ad alcuni e non a tutti; la fede di tali discepoli era tale che su di essa poteva edificare una casa, la famosa casa sulla roccia predicata su Gesù. Pietro  rappresenta l’uomo esteriore, che però indirizza tutte le sue forze verso l’interiore; Giacomo rappresenta l’anima dell’uomo, che è puro e si regola in tutto secondo l’ordine del Signore, ma che comunque deve combattere dure battaglie assieme all’uomo esteriore per poi condurlo a sé e rendersi immortale nello Spirito unitamente ad Esso. Giovanni rappresenta lo Spirito puro nell’uomo che è una sola cosa con Gesù. E’ quindi il Suo Amore. 

Solo ad essi, grazie alla loro fede, che porta luce, Gesù può manifestarsi per quello che è, ossia Luce infinita. E’ sempre grazie ai progressi della nostra anima che il Signore può aiutarci elargendoci sempre maggiore luce.


Tutto ciò sarà rivelato all’uomo convertito, secondo la necessità dell’anima, dal proprio spirito destato, che proviene da Dio. I fanciulli piccoli bisogna saziarli soltanto di latte; quando poi saranno cresciuti e si saranno irrobustiti, allora saranno che in grado di digerire elementi più sostanziosi.

Quando i tre discepoli, alla vista di quell’immenso spettacolo, si trovarono come trasfigurati,  ringraziarono dal profondo dell’anima per lo straordinario, indicibile godimento a loro concesso; ecco che allora, anche il Signore si trasfigura davanti a loro, grazie proprio allo stato di beatitudine dell’anima dei tre discepoli. La Sua faccia spendeva come il sole, e le Sue vesti si fecero di un candore tanto radioso da sembrare neve fresca illuminata dal sole. A quello spettacolo i tre discepoli rimasero sbalorditi, e per qualche tempo non poterono articolare nemmeno una parola. Diciamo che ai tre discepoli sembrava di essere già nel Cielo, o quanto meno in Paradiso


Solo quando il nostro intimo sarà colmo della verità fondata nella fede e del buono, che ne deriva, e sarà fondato nell'amore, ci renderemo conto che saremo contemporaneamente in Terra e in Cielo. E dato che è proprio questo stato dell’anima ci trasfigura dinnanzi al Signore, anch’Esso si trasfigurerà dinanzi ai vostri occhi, affinché ci possiamo accorgere di essere di fatto in Paradiso e in Cielo allo stesso tempo. 

Il vero Cielo e il vero Paradiso consistono unicamente nel fatto che noi crediamo in Cristo, che facciamo secondo quanto Ci insegna e infine che Lo amiamo con tutto il nostro cuore con i fatti; soltanto in questo modo possiamo possedere in noi il vero Regno di Dio senza di che del resto non ne esiste uno da nessuna parte in qualsiasi altro luogo. Ma quando questo Regno è in noi, allora esso esiste dappertutto, nella sua piena realtà, in tutta l’intera infinita. 

Apparvero i due profeti, Mosè ed Elia, e cominciarono a ragionare con Gesù in un chiaro linguaggio riguardo a quello che sarebbe dovuto accadere di Gesù entro un paio d'anni.


E i tre si sentirono pervasi da tanta delizia e felicità che poi Pietro esclamò ad alta voce: 
Signore! Qui è bello stare; vogliamo edificare qui la nostra eterna dimora, consistente nelle tre capanne, cioè dell’Amore, della Sapienza e della Potenza che deriva dai due precedenti!

Però, fino a che non comprendiamo che queste tre capanne Gesù, Mosè ed Elia devono essere un’unica capanna nell’uomo o, in altri termini, finché l’Amore, la Sapienza e la Potenza non vengono accolte in una e non in tre capanne, risuonerà sempre la voce dalla nuvola, che è l’immagine del massimo riconoscimento celeste: “Questo solo è il Mio amato Figlio. Questo soltanto voi dovete ascoltare!”. E ciò è come se dicesse: “Questo solo è l’Unico Dio; voi dovete dimorare non in tre: in Lui solo, se volete avere la vita eterna!”.

I tre apostoli si destano, e non vedono più né Mosè, né Elia, e non percepiscono più nessun’altra voce, se non solo Gesù e la Sua Parola! Ma Questa proibisce loro di annunciare al mondo qualcosa riguardo a quanto accaduto.


Ciò sarà possibile solo dopo molte prove e cimenti dell’ anima, nella quale Gesù non sia risorto nel cuore dell’uomo, in tutta la Potenza e la Forza dell’Amore e della Sapienza; e in senso più ampio finché il mondo dell’uomo in sé non sia stato crocifisso ed ucciso e lo spirito nell’uomo non sia risorto e da ciò scaturisca un equilibrio nell’uomo, come è stato indicato attraverso Pietro, Giacomo e Giovanni, egli non può venir condotto sul monte del profondo e sommo riconoscimento di Dio e della Vita eterna.  

 

Cercate innanzi tutto Me, il Mio Regno e la Mia Giustizia che è l’Amore; allora tutto il resto vi sarà dato come una libera aggiunta (Matteo, 6, 33). Ma se voi cercate solamente la Sapienza e la sua forza, a voi toccherà la stessa sorte dell’uomo che seppellì il talento ed a cui venne tolto anche quello che aveva cosicché il suo retaggio fu la fitta tenebra. State attenti a ciò molto profondamente, se volete partecipare alla Trasfigurazione! Amen.