Inizio
del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di
conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di
Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano,
confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno
ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene
dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi
per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma
egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Il messaggero, Giovanni Battista, colui che doveva fare da tramite affinché gli uomini potessero riconoscere Dio. Infatti, in quel tempo come forse oggi, Dio veniva visto come Potente e Giudice, Altissimo e Onnipotente, ma non certo come Umile e Misericordioso, Paziente e Comprensivo.
Il
ministero di Giovanni durò sicuramente più di dieci anni, e Ci si
può chiedere perché Giovanni desse la sua testimonianza nel deserto, del quale si può presumere che
sicuramente lo abitino pochissimi uomini. Ma sotto l’espressione
“deserto” non è tanto da intendersi il piccolo deserto di Bethabara,
situato al di la del giordano, quanto piuttosto il deserto spirituale
degli uomini. Il deserto di Bethabara, dove realmente Giovanni viveva,
predicava e battezzava, era perciò stato scelto solo perché fosse per
l’uomo lo specchio di come egli era nel suo cuore, e cioè altrettanto
desolato, vuoto, senza nobili frutti, pieno solo di spine e rovi, di ogni
erbaccia e pieno di vipere e di altri rettili ributtanti; e in un tale
deserto degli uomini compare Giovanni come una coscienza risvegliata, che
anche rappresenta in senso puramente spirituale, e predica penitenza per
il perdono dei peccati, e prepara così al Signore la via ai cuori degli
uomini divenuti tutti deserti.
Molti
dalla regione della giudea e da Gerusalemme andavano da Giovanni per farsi
preparare alla venuta del Messia e per essere lavati dalle loro grosse
macchie di peccato con l’acqua del Giordano.
Il
Battista viveva in questo modo intriso di essenzialità (mangiando locuste
che erano grande come piccioni e si cucinavano a mo’ di gamberi) affinché
si compiano le scritture.
Nel Battista dimorava lo spirito di Elia, ed ecco che Giovanni era “quell’Elia che doveva venire.”
Ma, nel senso spirituale, chi è allora Giovanni e quell’Elia che, prima della fine dei tempi , dovrà ancora venire? Esso è l’amore di Dio, che precede ogni giudizio (giudizio in senso di intraprendere azioni da parte di Dio dopo un determinato periodo di apostasia degli uomini), come è ora nel nostro caso! Guardatevi intorno e dite a voi stessi se il mondo crede ancora in Dio o se l’uomo crede solo in se stesso! Quando questo (Suo Amore) comincia a venire a noi, allora il “Battista” è già qui. Il battista è quindi la prima irradiazione del Suo Amore che, nella sua infinita potenza di fuoco è sulla via che porta a noi.
Chi afferra gli ammonimenti del Battista (che agisce come una coscienza risvegliata), e si lascia infiammare (d’amore), esso sussisterà anche nel prossimo Mare di Fuoco (come spiega oggi Pietro nella sua lettera) del Suo infinito Amore.
Ma guai a colui che non avrà fatto proprio il “Battista”. Egli non resisterà nel grande Fuoco del Suo Amore, quando esso verrà nella Sua Pienezza su tutte le creature.
Comprendiamo ora bene questo e teniamo conto del “Battista” che si trova ora tra di noi, affinché non veniamo consumati dal Suo prossimo grande Fuoco.
Comprendiamo bene questo.